1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: sabato 25 ottobre 2014, 9:38 
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Iscritto il: giovedì 18 gennaio 2007, 1:26
Messaggi: 1020
Località: Pombia (NO)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
@giove31:
forse il tuo Catadiotrico non è collimato e non lo lasci equilibrare termicamente... è impossibile che non vedi ne M31 ne M13!
Davide

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Meade LX200 8" - Tecnosky ED 80/560 Carbon Fiber - Homemade dobson 12" F/6
StarlightXpress MX716 - EOS 1100D Baader - ASI 120MM
Newton 61 cm f/3.6
APAN Associazione Provinciale Astrofili Novaresi
http://www.osservatoriogalilei.com


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MessaggioInviato: sabato 25 ottobre 2014, 10:11 
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Iscritto il: lunedì 25 novembre 2013, 17:09
Messaggi: 586
Località: Carosino (TA)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
@zondran
vuoi che ti posti uno star test del mio C800HD non guardare le macchie causate dalla polvere
è collimatissimo lo tengo sempre a tempereatura dove visualizzo
questo è uno star test appena possibile posto l'inquinamento del mio sito per farti rendere conto N.B. non dico che non vedo sia m13 che m31 però c'e' differenza tra vedere e vedere
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Le stelle le vedo , non le sento!


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MessaggioInviato: sabato 25 ottobre 2014, 10:16 
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Iscritto il: lunedì 25 novembre 2013, 17:09
Messaggi: 586
Località: Carosino (TA)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Renato C ha scritto:
Il potere risolutivo di un telescopio dipende solo dal suo diametro, non dall'ingrandimento.
L'ingrandimento fa solo apparire più grande ciò che è già risolto al minimo ingrandimento utile.
Il minimo ingrandimento utile è dato dal diametro diviso la pupilla d'uscita.
La pupilla d'uscita media è di 5mm (qualche volta anche di 4mm).
Per un telescopio da 150mm si avrà dunque:150 /5 = 30x.
Per un telescopio di 300mm. si avrà : 300/5 = 60x. Quindi il doppio degli ingrandimenti.
L'ingrandimento massimo utile (si può andare anche oltre ma è inutile, se non nell'osservazione delle doppie strette), è invece pari al doppio del diametro.
Quindi in un 150 mm. è pari a 300x e in un 300mm. è pari a 600x.
Poi intervengono altri fattori come il seeing ecc., ma un telescopio di diametro maggiore mostrerà sempre oggetti ad un ingrandimento maggiore e con un maggiore potere risolutivo.
Un diametro minore, in caso di cattivo seeing, può al più restituire una visione apparente più comoda, perchè ingrandendo meno ingrandirà meno anche le celle del seeing, ma qui il discorso si fa molto più lungo..

Forse sono stato capito male
rileggiti che ho scritto che il P.R. dipende dal Diametro quello che non riesco a far capire o a spiegarmi quando si da che quel tipo di ota ha un potere risolutivo si intende a che amplificazione lo puo dare cioè al massimo della sua amplificazione però senza tener conto dei fattori distorsivi e visivi dell'atmosfera il rifrattore ne risente meno

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MessaggioInviato: sabato 25 ottobre 2014, 11:00 
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Iscritto il: mercoledì 13 febbraio 2013, 17:28
Messaggi: 874
Località: Vimercate (MB)
Tipo di Astrofilo: Visualista
priaruggia ha scritto:
Ciao a tutti,
vorrei un consiglio per rimpiazzare il mio SC da 20 cm, di cui non sono troppo soddisfatto, con un rifrattore.
Spiego i motivi: il mio uso è visuale, per la maggior parte Luna e pianeti, che posso osservare da casa

Io ho percorso la strada opposta e non tornerei indietro neppure se costretta. Sei certo che il tuo SC sia perfettamente a posto?
kappotto ha scritto:
Noto che ci sono molti tecnosky 115/800 nell'usato a prezzi interessanti. Premetto che non l'ho mai provato

Io l'ho avuto per 5 mesi, ha un aspetto rassicurante, una messa fuoco che sembra un capolavoro di orologeria e permette osservazioni molto estetiche e quasi sempre calme ma se vogliamo passare all'epilogo è andato tutto bene fino a quando non ho osservato in un SC da 20cm analogo a quello che Priaruggia vorrebbe sostituire! :shock:
E' possibile che il Tecnosky 115 non sia particolarmente indicato per le osservazioni visuali; internet è piena di astrofili che raccontano che con un Takahashi FS102 sbaragliano riflettori di diametro più che doppio, quindi il dubbio credo che non sia se passare o meno a un rifrattore ma a quale rifrattore (naturalmente j.m.2 c.)

p.s.; L'epilogo nell'epilogo è che oggi ho uno SC da 28cm che mi fa fare tanta fatica ma che mi ricambia sempre

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Laura Leoni since 1988
*****14/11/2015 Nulla sarà più come prima!!*****
*****20/04/2020 E sarà ancora meglio!!*****
Osservo con: Celestron 11 CF su montatura Sky Watcher NEQ6 Pro
Il resto? Vedi il mio profilo! :-)

"Cenerentola è la prova che un paio di scarpe giuste ti cambiano la vita!"


Ultima modifica di lauralions88 il giovedì 12 marzo 2015, 22:16, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: sabato 25 ottobre 2014, 11:53 
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Iscritto il: martedì 28 novembre 2006, 9:31
Messaggi: 4096
Tipo di Astrofilo: Visualista
Qui ognuno riporta le sue esperienze. Io ho usato un dobson da 250mm f/5 per un paio d'anni, poi ho comprato il binocolo angolato da 100mm che, per spazzolare il profondo cielo a 30x mi fa divertire di più con i suoi 2,5° di campo, e non mi importa se M13 rimane una nuvoletta invece che esplodere. Mi consolo con il doppio Perseo tutto compreso nel campo dell'oculare.

Ho venduto il dobson e ho comprato un rifrattore 100ed per pianeti e doppie, più agile e subito pronto all'uso.
Il mio giudizio è: sulle doppie di luminosità uniforme, tipo epsilon lyrae, il rifrattore 100ed f/9 supera alla grande lo specchio da 250mm f/5, seppur ben collimato. Su doppie dove la compagna ha una luminosità debole, ad esempio Rigel, o la Polare, il discorso cambia, perché a volte l'obiettivo da 100 è troppo scuro.
Sulla luna sono belli entrambi, però il rifra mi da immagini più secche ed incise.
Sui pianeti rimpiango il diametro maggiore, soprattutto quando il seeing permette di spingere l'ingrandimento.

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Stefano
Binocoli: Nexus 100; Vortex Vulture 10x50; Pentax Papilio 6,5x21
Telescopi: Dobson GSO 300 deluxe; WO Zenithstar 66SD


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MessaggioInviato: sabato 25 ottobre 2014, 14:09 
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Iscritto il: lunedì 3 dicembre 2012, 20:09
Messaggi: 1503
Da questa lunga serie di post, sono emerse informazioni e esperienze dirette, atte a chiarire dubbi, o ad insegnare cose che non si sapevano. Però, nella mia semplice deduzione di astrofilo ancora agli inizi, ho sentito pareri che mi hanno lasciato un po' perplesso. Per esempio, parlando di rifrattori, qualcuno ha detto di preferire per il deep uno a due lenti, piuttosto che a tre, in quanto la luce attraversa meno vetro e quindi regala un guadagno in luminosità. Allora, per avere un guadagno ancora maggiore, bisognerebbe usare anche oculari fatti con poche lenti, o sbaglio?
A me risulta, da esperienza diretta che le cose non starebbero proprio così: nel mio rifra apo che ha tre lenti, con il quale uso oculari Nagler-Televue, l'eccellenza dei quali nessuno può mettere in dubbio, la luce attraversa, dall'obiettivo fino all'occhio, ben 10 lenti (sette per i Nagler) e viene riflessa prima da una diagonale che un poco può anche indebolirla. Questa esperienza dovrebbe, in parte, sfatare il concetto: meno lenti più luce e invece far risaltare che è la qualità dei vetri a vincere sul loro numero. Proprio stanotte con il mio tele ero a 1500 m (dopo tanti mesi) e potevo apprezzare la spettacolare nitidezza e luminosità di M31, di M33 e di vari ammassi stellari.
Anche per quanto riguarda l'ingrandimento massimo di un tele, ho letto in un post, che è uguale al doppio del diametro del suo obiettivo. Altrove, però, fuori dal Forum, il massimo ingrandimento sarebbe pari a 3 volte il D. Quale di queste interpretazioni sia la più attendibile, non so, ma so che con il mio che è un 130, giusto per provare, sulla luna ho raggiunto i 450 ingrandimenti, con pochissima riduzione di luminosità e con una buona incisione, seeing permettendo. Da ciò si evince che quel che si legge, a meno che non si rifaccia a regole matematiche ben precise, va sempre preso con larga tolleranza.


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MessaggioInviato: sabato 25 ottobre 2014, 14:48 
moebius ha scritto:
...Anche per quanto riguarda l'ingrandimento massimo di un tele, ho letto in un post, che è uguale al doppio del diametro del suo obiettivo. Altrove, però, fuori dal Forum, il massimo ingrandimento sarebbe pari a 3 volte il D. Quale di queste interpretazioni sia la più attendibile, non so, ma so che con il mio che è un 130, giusto per provare, sulla luna ho raggiunto i 450 ingrandimenti, con pochissima riduzione di luminosità e con una buona incisione, seeing permettendo. Da ciò si evince che quel che si legge, a meno che non si rifaccia a regole matematiche ben precise, va sempre preso con larga tolleranza.

Evidentemente però hai letto di fretta. :? Io ho parlato di massimo ingrandimento utile che è pari a Dx2. Ho anche detto che salvo particolari casi è inutile andare oltre con gli ingrandimenti, perché i particolari risolvibili sono già tutti lì, e andando oltre l'immagine degrada.
Tu stesso affermi "con il mio che è un 130, giusto per provare, sulla luna ho raggiunto i 450 ingrandimenti, con pochissima riduzione di luminosità e con una buona incisione, seeing permettendo".
Questo conferma che un ingrandimento minore, ma utile, restituisce una immagine più nitida, luminosa e riposante.
Sono le leggi dell'ottica, e non le ho inventate io..


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MessaggioInviato: sabato 25 ottobre 2014, 15:00 
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Iscritto il: martedì 28 novembre 2006, 9:31
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Non c'e' niente di più soggettivo di ciò che percepiamo con i nostri sensi, che dipende prima di tutto dalla sensibilità dell'organo interessato e dalla presenza più o meno di difetti anatomici.
Poi c'e' tutta l'elaborazione che il cervello fa del segnale elettrico ricevuto e che e' soggetto ad infinite variabili: esperienza, carattere, età, cultura, imparzialità di giudizio... tanto per citare le prime che mi vengono in mente.

Solo un esempio: a me osservare in pupille d'uscita sotto gli 0,5mm mi affatica e lo trovo tanto sgradevole tanto più ci si allontana da quel valore. Quindi, ad esempio, lo 0,29 di PU del caso citato da Moebius (450x con un obiettivo da 130mm) mi farebbe lo stesso effetto che riposare su un letto chiodato da fachiri. :D

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MessaggioInviato: sabato 25 ottobre 2014, 15:34 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
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Con un obbiettivo da 130mm con 450 ingrandimenti ci si possono solo osservare le stelle doppie. Quando si arriva a pupille di 0.5mm siamo sempre prossimi al limite massimo degli ingandimenti del telescopio e quindi raramente si vedrà qualcosa molto bene. Alla fine gli ingrandimenti più utilizzabili e confortevoli sono sempre attorno alla metà di quelli massimi teorici.
Riguardo alle doppie sbilanciate, che citava Stevedet, bisogna dire che gli strumenti ostruiti hanno l'handicap degli anelli di diffrazione più marcati, che possono nascondere una doppia vicina. Quindi sono più forti sulle doppie abbastanza simmetriche. Sono però d'accordo che se sono di buon diametro aiuta molto la loro luminosità nel discernere una secondaria debole.

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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MessaggioInviato: sabato 25 ottobre 2014, 15:39 
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Iscritto il: giovedì 5 settembre 2013, 0:05
Messaggi: 418
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Più che andare a parare su risoluzione e ingrandimento utile, secondo me rifrattori con diametri 100-120mm e focali 700-900mm sono ottimi strumenti perchè permettono un buon compromesso tra appunto l'ingrandimento e il campo. C'è chi dice che questa caratteristica li renda "nè carne nè pesce", ma secondo me la cosa è da leggersi al contrario: cioè come versatilità. Un 100 f/9 secondo me permette ingrandimenti godibilissimi anche se preclude estremismi da alta montagna, o per lo meno in quei casi fa desiderare più apertura, ma non significa che non può offrire doppie o planetario da manuale - specialmente se si usa una torretta; e al contempo la focale da 900mm (meglio ancora se 810 o 714) permette di spingersi anche fino ai 3° reali (uso un Aleph Zero Wrath V da 40mm e 69°, penso sia un derivato del TMB paragon, che con il 100 ED mi dà proprio 3°, il massimo campo possibile prima di iniziare a vignettare e ingrandisce appena sopra il minimo ingrandimento utile per pupille d'uscita da 5mm). Quest'estate da cieli di campagna (Montaguto, Av) ho messo l'occhio in un paio di C9,25 e ho apprezzato ad esempio un M13 bello grande e risolto, ma per esempio col C9,25 non ho visto il doppio di Perseo tutto intero e "largo" tra le stelle, tutte puntiformi, ho visto M20 e M21 nello stesso campo (come invece si può fare col 100 ED usando l'Aleph di cui sopra).. e "at the end of the day" penso di preferire il mio 100 ED a un C9,25.

Il mio è tutto un discorso che sottintende ci troviamo a osservare dalla città o da campagna "media", quindi roba di non oltre i 250x e pupille sicuramente non da 7mm. Non parlo di alta montagna perchè non ho mai osservato sopra i 900 m.

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"Kosmos connotes both aesthetical and ethical order, both adornment and decency. The nightsky exhibits the cosmos by the spangled display of stars and the rhythmical, lawful procession of the planetary bodies. For us today it is odd indeed to find in the one term meanings such as embellishment, ornament and the dress of women, yet also the idea of ruling and government." (James Hillman, "Aphrodite's Justice")


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