1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: giovedì 28 settembre 2006, 9:36 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 19:35
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Località: Carpi (MO)
Ciao a tutti
Con l’FPL51 si possono realizzare dei buoni tripletti a f.8, peccato che la Ohara abbia tolto dalla produzione l’intermedio l’FPL52, ci sarebbero state molte più possibilità costruttive.
A titolo informativo, l’FPL51 costa la metà dell’FPL53.
Maurizio F.

_________________
tripletto apo 155 f. 7 a contatto
oculari clave': 5,6,8,12,16,20,25,35,45
zoom vixen 8-24; zoom hyperion 8-24
erfle 40mm, wide scan II 30mm, leica 14mm wa
pentax xl: 21-10.5-5.2, radian 3mm
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MessaggioInviato: giovedì 28 settembre 2006, 10:16 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 18:08
Messaggi: 1383
ForMa55 ha scritto:
Ciao a tutti
Con l’FPL51 si possono realizzare dei buoni tripletti a f.8, peccato che la Ohara abbia tolto dalla produzione l’intermedio l’FPL52, ci sarebbero state molte più possibilità costruttive.
A titolo informativo, l’FPL51 costa la metà dell’FPL53.
Maurizio F.


Ciao Maurizio e grazie per gli interventi , volevo chiederti se l'utilizzo di vetri FPL53 è garanzia di un prodotto finale superiore (visti anche i costi) inoltre , quanto conta avere una buona intubazione con una ricca e ben disposta diaframmatura sulla resa finale dello strumento ?
Ti chiedo questo perchè noto che esistono enormi differenza di prezzo anche fra semplici intubazione e altre ben curate.

Alessandro


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MessaggioInviato: giovedì 28 settembre 2006, 12:29 
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Iscritto il: giovedì 13 luglio 2006, 14:42
Messaggi: 581
Località: Roma
La mia personale impressione è che visto l'elevato aumento dell'offerta di nuovi apo, semi o super in corso negli ultimi anni, con l'obiettivo di puntare a offrire prezzi al pubblico sempre più accessibili a tutti - che comunque non dispiace - io penso che stia venendo sempre meno la qualità ottica.
In sostanza ho l'impressione, forse sbagliando, che a fronte di nuove meccaniche o migliori estetiche, venga meno il cuore del concetto di apocromatico.
Certamente ci sono vari livelli di correzione del cromatismo, tuttavia penso che diverse aziende stiano forzando la mano non poco illudendo noi astrofili di avere per le mano chissà quale magnifico o ottimo apo, con il rischio poi di accorgersi di avere un fondo di bottiglia.
Purtroppo due esperienze negative con un Borg 125 ED F\6,4 e un TMB 115 F\7 portanto a fare certe considerazioni.
In definitiva, quando si è propensi ad acquistare un nuovo apo, specialmente se il prezzo non è indifferente, è sempre preferibile avere più notizie possibili sulla qualità ottica, tipo di vetri usati e vedere come il mercato risponde alla prova dei fatti.
Insomma muoversi senza eccessiva fretta.

Maurizio


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MessaggioInviato: giovedì 28 settembre 2006, 12:40 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 18:08
Messaggi: 1383
gann ha scritto:
La mia personale impressione è che visto l'elevato aumento dell'offerta di nuovi apo, semi o super in corso negli ultimi anni, con l'obiettivo di puntare a offrire prezzi al pubblico sempre più accessibili a tutti - che comunque non dispiace - io penso che stia venendo sempre meno la qualità ottica.
In sostanza ho l'impressione, forse sbagliando, che a fronte di nuove meccaniche o migliori estetiche, venga meno il cuore del concetto di apocromatico.
Certamente ci sono vari livelli di correzione del cromatismo, tuttavia penso che diverse aziende stiano forzando la mano non poco illudendo noi astrofili di avere per le mano chissà quale magnifico o ottimo apo, con il rischio poi di accorgersi di avere un fondo di bottiglia.
Purtroppo due esperienze negative con un Borg 125 ED F\6,4 e un TMB 115 F\7 portanto a fare certe considerazioni.
In definitiva, quando si è propensi ad acquistare un nuovo apo, specialmente se il prezzo non è indifferente, è sempre preferibile avere più notizie possibili sulla qualità ottica, tipo di vetri usati e vedere come il mercato risponde alla prova dei fatti.
Insomma muoversi senza eccessiva fretta.

Maurizio


Ciao Maurizio , quindi indirettamente ci stai dicendo che esistono aziende che non rincorrono il gioco del ribasso a tutti i costi e che puntano ancora sulla qualità del prodotto ?
Pensi quindi che Taka , Tec e AP siano esenti dal discorso di cui sopra ?

Alessandro


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MessaggioInviato: giovedì 28 settembre 2006, 13:08 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 18:08
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ixio ha scritto:
alessandro mi sono informato (qui http://www.cloudynights.com/ubbthreads/ ... er=1163855) e il Wo 132 flt f/7 è stato disegnato in collaborazione con Thomas Back(ì(TMB) e William Optics, e in parole povere Thomas back dice che il tripletto è un buon tripletto ma l'elemento centrale è in fpl51(sul sito della WO non c'e scritto,ma penso che tutta la amigli ZENITSTAR sia fatta con fpl5) e non fpl53,quindi inferiore sia a ll'ok4 che al fpl53,anche se devo ammettere che il look è molto gradevole
ixio


risolto il problema , leggi pure sotto

http://www.cloudynights.com/ubbthreads/ ... ll/fpart/1

:wink:


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MessaggioInviato: giovedì 28 settembre 2006, 13:24 
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Alessandro

per esperienza diretta e di amici americani malati di apocromatici posso dirti che Takahashi continua imperterrita a puntare sulla qualità anche a svantaggio del prezzo. Non a caso il nuovo TOA150 negli USA non è proprio a buon mercato visto che costa più dell'AP160.
Credo che Taka, AP e Televue per l'elevato standart di qualità ottica raggiunto in tanti anni di produzione, mettono al secondo posto il discorso prezzo continuando a proporre ai consumantori prodotti di altissimo livello anche perchè non correrebbero il rischio di veder diminuita la loro quota di mercato solo per distribuire prodotti a prezzi competitivi e dar fastidio alle nuove leve.
In sostanza non credo che queste aziende possano temere la concorrenza di altri perchè si sono conquistate sul campo la fiducia del mercato. Quindi il prezzo non è la componente strategica del loro businness.
Quanto alla Tec, è ancora presto per paragonarla alle suddette aziende, tuttavia a mio avviso e secondo molti consumer americani sembra aver imboccato una strada in salita. Il mercato sta rispondendo bene a questi strumenti seppur ad alta fascia di prezzo, eccetto l'ottimo Tec 140.
Sui TMB prodotti negli USA (il mio esemplare era USA) ci sono pareri discordanti. C'è quello molto soddisfatto, specialmente fino a diametri di 15 cm - conosco una persona che ha un 200 F\7 e mi ha detto che è ottimo e uno che ha il 175 F\8 venduto per disperazione - e chi invece ha riscontrato negli star test qualche difetto di lavorazione delle ottiche, concentriche non proprio perfette, leggeri errori zonali, ecc, insomma non all'altezza delle proprie aspettative.
Gli Astreya non li conosco ma due anni fa un astrofilo italiano, aveva un apo Astreya quadrupletto da 15 cm che cercava di venderlo per 5.000 Euro. Mi sembrava un pò poco per uno strumento del genere. Quindi qualche dubbio era lecito anche se non è escluso che quelli di oggi potrebbe essere migliorati nel frattempo.
Insomma, è innegabile che dopo aver avuto sei apocromatici di varie marche mi sono fatto un'idea abbastanza chiara e una sorta di classifica personale dei pro e dei contro.
Quindi sono diffidente su nuovi modelli apo riaguardo alle prime produzioni, anche perchè spesso seguono degli upgrade anche rilevanti con il rischio di trovarsi in mano più un esperimento che un vero prodotto finito.

Maurizio


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MessaggioInviato: giovedì 28 settembre 2006, 13:35 
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gann ha scritto:
Alessandro

per esperienza diretta e di amici americani malati di apocromatici posso dirti che Takahashi continua imperterrita a puntare sulla qualità anche a svantaggio del prezzo. Non a caso il nuovo TOA150 negli USA non è proprio a buon mercato visto che costa più dell'AP160.
Credo che Taka, AP e Televue per l'elevato standart di qualità ottica raggiunto in tanti anni di produzione, mettono al secondo posto il discorso prezzo continuando a proporre ai consumantori prodotti di altissimo livello anche perchè non correrebbero il rischio di veder diminuita la loro quota di mercato solo per distribuire prodotti a prezzi competitivi e dar fastidio alle nuove leve.
In sostanza non credo che queste aziende possano temere la concorrenza di altri perchè si sono conquistate sul campo la fiducia del mercato. Quindi il prezzo non è la componente strategica del loro businness.
Quanto alla Tec, è ancora presto per paragonarla alle suddette aziende, tuttavia a mio avviso e secondo molti consumer americani sembra aver imboccato una strada in salita. Il mercato sta rispondendo bene a questi strumenti seppur ad alta fascia di prezzo, eccetto l'ottimo Tec 140.
Sui TMB prodotti negli USA (il mio esemplare era USA) ci sono pareri discordanti. C'è quello molto soddisfatto, specialmente fino a diametri di 15 cm - conosco una persona che ha un 200 F\7 e mi ha detto che è ottimo e uno che ha il 175 F\8 venduto per disperazione - e chi invece ha riscontrato negli star test qualche difetto di lavorazione delle ottiche, concentriche non proprio perfette, leggeri errori zonali, ecc, insomma non all'altezza delle proprie aspettative.
Gli Astreya non li conosco ma due anni fa un astrofilo italiano, aveva un apo Astreya quadrupletto da 15 cm che cercava di venderlo per 5.000 Euro. Mi sembrava un pò poco per uno strumento del genere. Quindi qualche dubbio era lecito anche se non è escluso che quelli di oggi potrebbe essere migliorati nel frattempo.
Insomma, è innegabile che dopo aver avuto sei apocromatici di varie marche mi sono fatto un'idea abbastanza chiara e una sorta di classifica personale dei pro e dei contro.
Quindi sono diffidente su nuovi modelli apo riaguardo alle prime produzioni, anche perchè spesso seguono degli upgrade anche rilevanti con il rischio di trovarsi in mano più un esperimento che un vero prodotto finito.

Maurizio


L'esperienza credo possa servire a qualcosa , evidentemente talune case fanno prodotti con uno standard medio elevatissimo mentre altri tendono a risparmiare qualcosa al fine di offrire al consumatore un prodotto di alto livello (sulla carta) ma con un prezzo inferiore.

Alessandro


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MessaggioInviato: giovedì 28 settembre 2006, 13:49 
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Alessandro ha scritto:
gann ha scritto:
Alessandro

per esperienza diretta e di amici americani malati di apocromatici posso dirti che Takahashi continua imperterrita a puntare sulla qualità anche a svantaggio del prezzo. Non a caso il nuovo TOA150 negli USA non è proprio a buon mercato visto che costa più dell'AP160.
Credo che Taka, AP e Televue per l'elevato standart di qualità ottica raggiunto in tanti anni di produzione, mettono al secondo posto il discorso prezzo continuando a proporre ai consumantori prodotti di altissimo livello anche perchè non correrebbero il rischio di veder diminuita la loro quota di mercato solo per distribuire prodotti a prezzi competitivi e dar fastidio alle nuove leve.
In sostanza non credo che queste aziende possano temere la concorrenza di altri perchè si sono conquistate sul campo la fiducia del mercato. Quindi il prezzo non è la componente strategica del loro businness.
Quanto alla Tec, è ancora presto per paragonarla alle suddette aziende, tuttavia a mio avviso e secondo molti consumer americani sembra aver imboccato una strada in salita. Il mercato sta rispondendo bene a questi strumenti seppur ad alta fascia di prezzo, eccetto l'ottimo Tec 140.
Sui TMB prodotti negli USA (il mio esemplare era USA) ci sono pareri discordanti. C'è quello molto soddisfatto, specialmente fino a diametri di 15 cm - conosco una persona che ha un 200 F\7 e mi ha detto che è ottimo e uno che ha il 175 F\8 venduto per disperazione - e chi invece ha riscontrato negli star test qualche difetto di lavorazione delle ottiche, concentriche non proprio perfette, leggeri errori zonali, ecc, insomma non all'altezza delle proprie aspettative.
Gli Astreya non li conosco ma due anni fa un astrofilo italiano, aveva un apo Astreya quadrupletto da 15 cm che cercava di venderlo per 5.000 Euro. Mi sembrava un pò poco per uno strumento del genere. Quindi qualche dubbio era lecito anche se non è escluso che quelli di oggi potrebbe essere migliorati nel frattempo.
Insomma, è innegabile che dopo aver avuto sei apocromatici di varie marche mi sono fatto un'idea abbastanza chiara e una sorta di classifica personale dei pro e dei contro.
Quindi sono diffidente su nuovi modelli apo riaguardo alle prime produzioni, anche perchè spesso seguono degli upgrade anche rilevanti con il rischio di trovarsi in mano più un esperimento che un vero prodotto finito.

Maurizio


L'esperienza credo possa servire a qualcosa , evidentemente talune case fanno prodotti con uno standard medio elevatissimo mentre altri tendono a risparmiare qualcosa al fine di offrire al consumatore un prodotto di alto livello (sulla carta) ma con un prezzo inferiore.

Alessandro



Secondo me è proprio così Alessandro.
Non è comunque necessario puntare soltanto ai marchi storici, l'importante è avere pazienza che i nuovi prodotti abbiano percorso una sorta di ciclo di maturità del processo produttivo.
Penso che conoscere bene ciò che si è comprato dia tranquillità ai nostri sforzi economici.

Saluti
Maurizio


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MessaggioInviato: giovedì 28 settembre 2006, 13:50 
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Certo l’FPL53 è garanzia di un prodotto superiore, non vuol dire però che l’FPL51 non faccia la sua parte.
L’unica differenza è che con il primo puoi spingere di più nel rapporto focale.
Questo è dovuto alla caratteristica stessa del vetro (FPL53 abbe 94,49, FPL51 abbe 81,14), per cui con il secondo devi accentuare molto di più le curvature delle lenti, e quindi aumentano le difficoltà costruttive.
La diaframmatura ha la sua importanza, ma quello che conta non è il numero dei diaframmi, ma come dici tu la sua buona disposizione.
Per esempio se il diametro interno del tubo ottico è ben superiore al diametro dell’obiettivo, sono necessari 2 o 3 diaframmi al massimo.
Con il tubo ottico dello stesso diametro dell’obiettivo necessitano sicuramente più di 3 diaframmi.
Io nei miei rifrattori ho optato per la prima soluzione, perché non avendo a disposizione un’attrezzata officina a controllo numerico, mi risulta parecchio impegnativo la produzione dei diaframmi.
Poi c’è il discorso del fuocheggiatore che fa lievitare il prezzo finale dello strumento.
Questo perché oggi è di moda (ma sono anche belli da vedere) avere dei fuocheggiatori eseguiti a controllo numerico e con doppia velocità.
Secondo me sono degli optional che si pagano parecchio.
Alla fine di tutto però è solo il vetro che c’è davanti e la sua buona lavorazione che fà la differenza.
Maurizio F.

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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 17:31
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azz, mi stavo convincendo a prendere un tmb,dopo tutto cio mi viene un magone!!!

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magzero mz5 e molta passione.


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