La soggettività è un caso nelle olive, ma l'esempio era per chiarire non la soggettività, ma la "campionatura"...
assaggiate 50 olive diverse, si può deire che non piaccia nessuna oliva...
vista la situazione identica di una decina di piccole riviste, si può assumere che tutte siano messe così...
dove nel tutte ci sarà anche quello che fa una rivista perchè gli piace farlo, quello che la rivista gli serve per scaricare tasse, quello che ha ereditato dal babbo l'azienda e la distruggerà in sei mesi, eccetera...
ma il "succo" è che l'editoria in Italia è messa malissimo, le spese superano le entrate, e per far quadrare i conti bisogna scendere a compromessi...
e i compromenssi non si fanno coi lettori, ma con i venditori ed i pubblicitari...
Ad ogni modo, stiamo facendo un budino, perchè il discorso iniziale era che le recensioni sono "comperate", e non che la pubblicità permette alle riviste di sopravvivere...
per il discorso invece del fatto che le recensioni siano troppo "bonarie", vi faccio un esempio:
io ho una rivista di Astronomia.
La rubrica delle recensioni è interessante, attira lettori...
bene, devo fare una recensione al mese, come faccio?
Non posso certamente permettermi di comperare uno strumento al mese da recensire, e non posso neanche pensare di elemosinare in giro da amici e parenti per farmene prestare uno, magari qualche volta può andare così, ma non si può basare una rubrica periodica regolare sui prestiti di amici...
quindi dovrò contattare case madri, distributori e venditori, per farmi "prestare" uno strumento da recensire"...
è ovvio che chi vende o produce lo strumento e te lo presta per una recensione, si aspetta una recensione "rose e fiori", perchè se scriverò che vende merda, non mi presterà mai più uno strumento da recensire...
PS: per avvallare il fatto che i negozianti non sono filantropi, ma vogliono un tornaconto di immagine, voglio sperare che abbiate notato che chi recensisce scrive SEMPRE chi è che ha fornito lo strumento, ringraziando...
