Mi pare che sia possibile concludere dicendo che chi non ha strumenti vorrebbe un binocolo, chi ha il binocolo vorrebbe un 114, chi ha il 114 vorrebbe, un 200, poi un 300, poi un apo, poi due apo, poi un apone, poi i costosi oculari, il ccd e tanti bei ammennicoli, che, purtroppo ancora non può comprare. Mancano i soldi! Per il binocolo, per il 114, ecc. ecc.
Ecco! La vita di un appassionato di astronomia è segnata da un continuo desiderio di qualcosa che non è possibile avere.
Leggo di "strumento definitivo": per mia esperienza tra gli appassionati di astronomia non c'è nulla di più provvisorio dello strumento definitivo.
Ma è soltanto questa la passione per l'astronomia?
Io dico sempre che il telescopio è uno strumento. Esattamente come il calibro del meccanico o la cazzuola del muratore.
Forse l'uso di un calibro costosissimo basta per essere un buon meccanico?
O una cazzuola al tungsteno è determinante per costruire un muro?
Ci piacciono le sfide fatte con gli strumenti? Bene!
Proviamo a costruirci un cannocchiale come quelli di Galileo e tentiamo di rilevare, ad esempio, tutto ciò che Galileo ha osservato.
E , per i più curiosi, scopriamo, adesso che conosciamo la loro esistenza, quanti oggetti avrebbe potuto osservare con quello strumento.
Forse Urano? Forse Nettuno? Siamo in grado di rilevarne i movimenti?
Forse è astronomia diversa, ma non per questo meno importante per le proprie soddisfazioni. E certamente è astronomia non costosa!
