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MessaggioInviato: mercoledì 4 giugno 2008, 13:46 
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Iscritto il: giovedì 7 dicembre 2006, 23:07
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Peter ha scritto:
Ma Alessandro, qual'è la differenza allora della curva tra uno specchio 20cm f/10 e se taglio un pezzo colla stessa taglia del mio specchio? Entrambi avrebbero cmq la stessa distanza focale. Allora la curva deve anche essere uguale? Ai ai ai... oppure divento pazzo oppure c'è qualcosa che non va bene... :lol:


Peter, quello di cui parli è uno specchio sferico, la cui superficie ha una curvatura costante in ogni punto (e pari a 1/raggio). Per lo specchio parabolico non è così. Una calotta di paraboloide tiltato è diversa da una sezione di paraboloide qualsiasi ;)

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Tutto ciò che dà fastidio al potere e alle buone coscienze, questo è Marcos. E, per questo, tutti noi che lottiamo per un mondo diverso, per la libertà e l'emancipazione dell'umanità, tutti noi siamo Marcos.


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MessaggioInviato: mercoledì 4 giugno 2008, 13:49 
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Iscritto il: giovedì 7 dicembre 2006, 23:07
Messaggi: 8592
Località: Leiden, The Netherlands
Mauro, ma in approssimazione di ottica geometrica (e direi che ci siamo... :D) le aberrazioni geometriche, coma e sferica in primis, dipendono dalla provenienza dei raggi, no? E' la curvatura rispetto all'asse ottico dei raggi esterni accoppiata allo specchio piano a 45° che causa il coma. Tanto è vero che è meno accentuato quando questa curvatura è minore, e cioè quando la focale è più corta ;)

Tempo fa avevo fatto un disegnino sia per il coma che per la sferica (alla fine sempre di geometriche parliamo)... a trovarlo... :|

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Ultima modifica di Lead Expression il mercoledì 4 giugno 2008, 13:50, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: mercoledì 4 giugno 2008, 13:49 
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Mumble, mumble... sgrat, sgrat... :)

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Alessandro Re

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Binocolo Steiner Rallye 20x80 e 28x110 su pantografo G. Fiorini normale e Maxi


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MessaggioInviato: mercoledì 4 giugno 2008, 13:56 
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Iscritto il: giovedì 7 dicembre 2006, 23:07
Messaggi: 8592
Località: Leiden, The Netherlands
Eccola
http://forum.astrofili.org/userpix/1201_coma_2.png

Il punto P* è il punto del fuoco per un raggio passante per l'asse ottico. Gli altri cerchi sono causati da raggi a diversa distanza radiale dall'asse ottico. Maggiore è la distanza radiale, maggiore è lo scostamento (e con esso il raggio) del cerchio. Il cerchio rappresenza la zona in cui cadono i raggi che arrivano ad una uguale distanza dall'asse ottico. Se non erro è il termine di 3° ordine (ma vado a memoria) dello sviluppo relativo al tracciamento dei raggi. Non mi metto a fare un trattato di ottica perché non è certamente la sede... Se serve a dare peso alla mia argomentazione posso cercare qualche fonte... :)

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MessaggioInviato: mercoledì 4 giugno 2008, 13:58 
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Iscritto il: venerdì 23 giugno 2006, 13:32
Messaggi: 4798
Località: Canossa (RE)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Lead Expression ha scritto:
Peter, quello di cui parli è uno specchio sferico, la cui superficie ha una curvatura costante in ogni punto (e pari a 1/raggio). Per lo specchio parabolico non è così. Una calotta di paraboloide tiltato è diversa da una sezione di paraboloide qualsiasi ;)


Ma... se taglio un pezzo del mio specchio, è anche cmq quasi quasi uno specchio sferico? Ed anche se resta un parabolo, è un parabolo con una focale f/10 che ha perciò meno problemi colla coma? :?

Allora capisco che vuoi dire col tuo disegno. Ma secondo me, il tuo angolo non è fatto secondo l'asse ottica perchè questa è (a mio parere) sempre il centro del cono di luce. Es., abbiamo parlato recentemente dei telescopi "Schiefspiegler", come il Kutter etc. Questi hanno un schema ottica esattamente come il mio disegno, i.e. che il cono di luce non è perpendicolare collo specchio secondario. E cmq questi tele non sono mica scadenti. Oppure, una fattoria Dobson di alta qualità negli USA (penso che è Astrosystems) adesso fanno un Dob col fok non perpendicolare sul tubo per avere una comodità di osservazione più grande. Nonostante se è più comodo o no, apparemente questo non da abberazioni più grandi.

Ciao!

Peter

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MessaggioInviato: mercoledì 4 giugno 2008, 14:40 
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no, Mauro, perdonami.

le caratteristiche della curvatura dello specchio restano le medesime. Il fatto che cambia è solo il potere di raccolta della luce che uno specchio diaframmato ha rispetto a uno non diaframmato. Questo porta a evidenziare meno le aberrazioni extrassiai (così come in un 5cm, a lente a f.5 il cromatismo è inferiore "in assoluto" ma non im percentuale rispetto a un 10cm. a f.5).
Questo significa che la caratteristica principale dello specchio non cambia (infatti agisci sulla quantità di luce che gli fai incidere sopra, non sulla forma delo specchio stesso). Questo porta a "ridurre" all'occhio alcune aberrazioni ma a mantenerle inalterate in percentuale rispetto alla risoluzione dell'ottica e al suo "guadagno" luminoso.

Non dire però sempre che quanto scrivono gli altri "è sbagliato", perché non sempre lo è...

Se fosse come sostieni tu non vi sarebbe nessun senso a produrre lenti e nemmeno a produrre sistemi non ostruiti che NON sono un newton diaframmato, ma hanno caratteristiche diverse.
Se poi invece vogliamo dire che il mezzo più economico per "avvicinare" un riflettore a un rifrattore è quello di togliere di mezzo l'ostruzione questo è vero.

Paolo

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MessaggioInviato: mercoledì 4 giugno 2008, 15:07 
[Rimosso come da richiesta del proprietario del messaggio]


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MessaggioInviato: mercoledì 4 giugno 2008, 15:13 
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mauro_dalio ha scritto:
[ Le aberrazioni extrafocali della parobola, per esempio il coma, dipendono dalla interferenza della luce provenienete da tuttas la superfice (dalla differenza dei cammini ottici). Se limiti la superficie escludi una parte del fronte d'onda e l'interferenza è diversa. Mancano pe parti lontane che sono quelle che più rapidamente si trovano ad avere cammini ottici diversi e che producono per esempio il coma.


Mi sembra un ragionamento corretto. L'articolo che hai citato mi richiederà un po' di tempo per leggerlo: devo prima rinfrescare tutta quella matematica e con gli anni che sono passati...

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MessaggioInviato: mercoledì 4 giugno 2008, 15:23 
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se mi consenti quanto dici e quanto sta scritto non centra nulla con quanto stiamo dicendo.... prova a rileggere il post e gli ultimi interventi e capirai. O forse riesci a spiegarmi che diaframmando un parabola questa diventa qualcosa d'altro?

Paolo

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MessaggioInviato: mercoledì 4 giugno 2008, 15:44 
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Iscritto il: martedì 30 maggio 2006, 12:10
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Una cosa però mi sembra vera, anche se a parole non so se sia facile da esprimere: una volta diaframmato andranno a comporre l'immagine raggi con un percorso ottico meno "angolato" tra loro, questo è vero: per esempio "tagli fuori" l'estremo opposto dello specchio, per così dire.

Poi, Paolo, scusa una cosa ma quando diaframmi (centralmente) una lente, non tagli forse fuori la parte più "curva" della superficie? Se è così la riduzione di cromatismo non dovrebbe essere solo un prodotto della minor luminosità, ma della minor curvatura, proprio come in un obbiettivo di rapporto focale maggiore.

Le mie sono domande specifiche su curvature, diaframmi e aberrazioni e confrontando specchio con specchio e lente con lente (dove del caso), non entro sul tema se il Newton diaframmato sia come, etc....

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