1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: martedì 27 novembre 2007, 13:17 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:40
Messaggi: 5906
Località: Magenta (MI)
Buondì Massimiliano, buondì a tutti... hai preso il mio "spunto" per una completa trattazione, personalmente apprezzata, di quali siano le differenze tra i diversi schemi ottici in esame, non volevo essere polemico, nè suggerire di cambiar fronte, solo un 40" poteva essere uno strumento che realmente corona il mondo dei rifrattori, facendo intendere che sono gli strumenti per eccellenza ma che hanno dei limiti fisici, da lì in poi l'umanità ha scelto la riflessione e le sue varianti come strumento per andare oltre.
E poi non sarebbe mica male osservare in un 102cm, no ? e se equivalesse ad un rifrattore da 40cm ? bhè, ma è forse più gestibile credo.
E tu sapresti realizzare bene anche un tale megariflettore, penso anche in relativa "economia" !

Quanto a tutte le considerazioni tecniche che riporti, parti spesso dall'ipotesi di specchi sullo standard medio-medio/basso, ti faccio un esempio che spero non sia una castroneria :
poniamo di essere in cima ad un monte e di usare il mio 14" (dal costo relativo, anzi ridicolo visto che lo presi usato...) per osservare in una nottata con magnitudine limite visuale di 6,5... l'occhio lo suppongo costante (cioè il mio) e poniamo di avere una pupilla ben dilatata che mi consenta di vedere, al limite, appunto una stellina di MV=6,5, diciamo 7mm di pupilla ?
Ora sappiamo che l'area della pupilla è di 38,5mm quadrati... l'area dello specchio è di 96.200mm quadrati e facendo il rapporto tra le due aree ottengo un fattore pari a circa 2.500, se l'ottica è a posto dovrei vedere stelle che sono 8,5 magnitudini più deboli che ad occhio nudo, cioè di magnitudine 6,5+8,5=15... le vedo ?

Sì, anche all'interno delle nebulose planetarie che "disturbano" la visione.

Se fosse vera tutta la catena di ipotesi da te fatta, o meglio se i conti che ci hai presentato avessero un effetto pratico diretto ed univoco, direi che mi dovrei fermare almeno una magnitudine prima (quasi una e mezza).

Io la interpreto a mio modo così :
la luce in un tubone Dobson può indubbiamente subire passaggi sgradevoli, tanta può andare fuori dal disco di Airy, ma ci va vicino, mica scompare, allora avrò visioni meno gradevoli di quelle offerte dal rifrattore, ma molto più luminose comunque.
In una nebulosa o in una galassia, del disco di Airy mi importa poco, ossia se nel pixel A cade metà della luce e il resto si spalma sui pixel intorno, ognuno dei pixel intorno manderà un po' della sua aberrata luce nel pixel A riequilibrando il bilancio, in pratica la nebulosa la vedo lo stesso con quasi tutta la sua luce.

Stesso dicasi anche per i pianeti, dove magari vedrò un particolare leggermente più slavato rispetto ad un rifrattore e sicuramente più difficile da mettere a fuoco rispetto ad un f/20 per ragioni di convergenza del fascio molto veloce, ma lo vedrò comunque, mica è un dettaglio puntiforme, se una macchia tra le bande di Giove occupa una certa dimensione, anche piccola, salta fuori bene perchè è bella luminosa, e posso anche ingrandire molto, me lo consente la tanta luce raccolta.
Col rifrattore avrò immagini più secche, col riflettore più luminose e le cose parzialmente si compensano.

Resta il fatto che io la stellina di 15° la vedo, nessuno me la può togliere dall'occhio !!! :shock:

Inoltre continui ad "insistere" :wink: sul largo campo con oculari da 2" ultrawide giustamente difficili da illuminare con secondari minuscoli, parlando di ingrandimenti bassi all'inverosimile... ad esempio io e la mia combriccola (gli altri son più dotati di me) osserviamo con oculari corti, esattamente l'opposto, tentando di spremere la "risoluzione massima" dello strumento, non ho mai visto nessuno tra noi mettere seriamente un oculare da 31mm nel focheggiatore, io mi fermo al Panoptic 24 quando devo cercare l'oggetto, poi scendo al 13, al 7, al 5, un quarto di grado è più che sufficiente per buona parte degli oggetti da Dobson, spesso si inquadrano campi da 10' o meno per ovvie esigenze, ti assicuro che lì la magnitudine limite dello strumento, se è uno strumento mediamente buono, salta fuori !
Ripeto, magari non con il feeling estetico di un rifrattore con metà diametro, ma il limite lo si raggiunge.
Ogni tanto ecco un raro Pentax 40 equipaggiato di Hbeta da 2" come diversivo, e allora si sente qualcuno dire "uè, venite a vedere la testa di cavallo nel mio tele" : guardatina di gruppo, commento entusiasta, caffè, e poi tutti tornano al loro programma osservativo vero, il tal ammasso di galassie, la tal sequenza di nebulose planetarie, ecc... ed il 40mm blasonatissimo torna nell valigetta dopo il suo quarto d'ora d'aria (o di luce ?).

Sono convinto che il rifrattore sia lo schema ottico più efficiente, ma a volte necessita la quantità anche a scapito di una minore efficienza, e l'efficienza hai dimostrato tu stesso che diminuisce in maniera drammatica per riflettori mal realizzati, però esistono anche quelli realizzati non dico benissimo, ma ragionevolmente bene, e in questo caso credo che i numeri siano diversi.

Naturalmente Pleiadi e Presepe nessuno si sogna, nemmeno lontanamente, di osservarli nel Dobson, per quello c'è qualche rifrattore sempre a portata di mano !!!

In conclusione, la mia "poca" esperienza diretta fa un po' a pugni con quello che tu sostieni, che pertanto non posso fare mio, l'unico modo che potrei avere per cambiare idea sarebbe "toccare con mano"... :) :) :)... a quando ? :oops: (lo star party del forum sull'Amiata, magari ?... non pretendo di autoinvitarmi a Refractorland)

Cieli sereni !

Alessandro Re

_________________
Sono socio del GAR http://www.astrofilirozzano.it
2 Dobson ARIETE: 14" +16"exmdl f/4,5
Celestron C8 , Newton 8" SW e Vixen 120S-NA su Vixen Sphinx SXW ; Tecnosky Apo 65, Celestron C80ED/OmniXLT100ED e C5 su CG5-GT/Vixen Porta
Torrette Baader Maxbright + Denkmeier DualArm PxS NPack + 2Antares 19mm 70°, Televue Nagler zoom 3-6mm, 7mm T1, 13mm T2 e T6, Pan 24mm.
Binocolo Steiner Rallye 20x80 e 28x110 su pantografo G. Fiorini normale e Maxi


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MessaggioInviato: martedì 27 novembre 2007, 14:11 
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Iscritto il: martedì 24 gennaio 2006, 18:25
Messaggi: 1050
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Stavo per dare la mia personale risposta, e King ha ampiamente anticipato le mie di considerazioni.

Premetto che anche le mie parole si basano sull'esperienza diretta, con tutti i pro ed i contro del caso.

Le trattazione da te esposta Massimiliano non fa praticamente una piega, ma temo possa rimanere appunto nel pieno campo della teoria, senza dover condizionare poi così pesantemente la pratica.

Certamente un Dobson commerciale da 16" non offrirà quel contrasto, nitidezza, e puntiformità che un rifrattore eccellente potrà fornire, ma se devo osservare delle deboli galassie non c'è molta storia, e 16 pollici raccoglieranno e forniranno all'occhio una quantità di luce ben maggiore di un rifrattore con una apertura della metà, o meno.

Poi è sempre la solita altalena tra il vedere di più ed il vedere meglio.. anche se c'è da fare qualche osservazione a mio avviso.
Spesso non si può scegliere appunto tra il vedere di più ed il vedere meglio, perchè come dice King se un dobson mi mostra una stellina di 15a magnitudine, anche con una scarsa qualità, un rifrattore molto più piccolo facilmente non me la mostrerà affatto. Quindi a volte si tratta anche di una questione di vedere o non vedere affatto.

Insomma tutto il calcolo matematico della tua, per altro interessantissima (me la sono salvata) trattazione, mi pare quasi una giustificazione mentale per giustificare, appunto, la scelta di rimanere solo sugli strumenti a lenti.
Perchè un dob da 16, di ottima qualità, non lo prendi davvero e fai un bel confronto diretto? Tanto le finanze mi sembra non ti manchino affatto. Poi potrai anche uscirne dal confronto con le tue idee più rafforzate di prima, perlomeno però sarà stata una sfida reale, e non solo teorica.

COmunque rimane il fatto che utilizzare lenti di dimensioni ragguardevoli non è cosa da poco, anzi è quasi sempre una cosa irrealizzabile. A meno di non possedere un osservatorio privato in una reggia, e di disporre di soldi a non finire.

E' un caso secondo voi che nel corso del tempo, per i grandi osservatori professionali, si sia passati praticamente esclusivamente all'utilizzo di specchi? Mi rendo conto della qualità di questi ultimi prodotti, ma se dovessimo rimanere nel campo del teorico allora vedremmo il VLT lavorare con una lente da otto metri di diametro!
E sappiamo tutti assai bene perchè questo non è possibile.

Tutto questo per consigliare a Massimiliano di acquistarselo un bel dobson da 16 pollici, e per dire che i calcoli teorici vanno poi rapportati alle reali situazioni della vita, ed alle sue mille variabili esistenti.

Altrimenti applicheremmo allo Shuttle una ventina di SBR, facendo però morire gli astronauti per i numerosi G in più. (scusate l'esempio volutamente grossolano ;) ).

E scusate anche il tono forse un po' polemico del mio messaggio, ma non è mia intenzione polemizzare, solo stuzzicare ;)

Saluti!
Marco

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Astronomy, Ham Radio (IZ2), Sci-Fi, History, Philosophy, Speleology, Chemistry.
http://www.astrofililariani.org

"Nascentes morimur, finisque ab origine pendet"


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MessaggioInviato: martedì 27 novembre 2007, 14:25 
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Iscritto il: domenica 13 maggio 2007, 21:05
Messaggi: 1247
il Lattanzi pensera' che abbia commissionato io gli ultimi interventi, perche' anche io lo stuzzico sempre :D

pero' ci sono due considerazioni importanti che sono state trascurate:
1. Massimiliano avendo negli anni e nei decenni avuto l'opportunita' di guardare molte volte e con molti strumenti eccellenti il cielo immutabile, trova adesso suo principale se non esclusivo interesse l'osservazione planetaria, specie dei pianeti mutevoli
2. Massimiliano ha una casa a Roma (con tutte le conseguenze del caso) e si sta facendo una postazione osservativa nelle colline dell'umbria, non su un altopiano desertico, dove ben difficilmente il seeing fornira' celle omogenee piu' larghe dei 200mm (e andra' peggiorando, mi dicono i meteorologi, nei prossimi anni) e questo e' un disastro, soprattutto sulla luna ma anche sui pianeti, e' un disastro, zone diverse dello specchione "vedono" diversamente con tutte le conseguenze del caso.

certamente che, anche tenendo conto di 1. , sistemare un bello specchione planetario in localita' adeguata (che non e' l'umbria) potrebbe essere una possibilita' divertente. Se poi a volte si vuole dare uno sguardo anche al cielo oltre i pianeti....


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 Oggetto del messaggio: Ritirato...scusate...
MessaggioInviato: martedì 27 novembre 2007, 15:21 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 21:54
Messaggi: 675
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Avevo capito male il topic...:?:


Ultima modifica di saturn55 il martedì 27 novembre 2007, 22:17, modificato 3 volte in totale.

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MessaggioInviato: martedì 27 novembre 2007, 16:04 
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Iscritto il: giovedì 5 aprile 2007, 9:12
Messaggi: 582
Località: Cassano D'Adda
Tipo di Astrofilo: Visualista
Innanzitutto auguri per una pronta guarigione

OT
Topic talmente interessante che ho preferito aspettare e leggerlo per intero a prendere il treno per tornare a casa.
Complimenti a massimolattanzi

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"Sentire nel fondo del proprio essere tutta la miseria, il fango, il bulicame degli istinti umani e mantenersi al di sopra senza affondare, come quando si cammina sulle sabbie mobili, lasciandosi sostenere come da una specie di levitazione di tutto l'essere che impedisce al piede di invischiarsi" Stella in alto mare - Guy De La Rigaudie


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MessaggioInviato: martedì 27 novembre 2007, 17:05 
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Iscritto il: mercoledì 17 ottobre 2007, 11:38
Messaggi: 11259
daniela ha scritto:
il Lattanzi pensera' che abbia commissionato io gli ultimi interventi, perche' anche io lo stuzzico sempre :D

pero' ci sono due considerazioni importanti che sono state trascurate:
1. Massimiliano avendo negli anni e nei decenni avuto l'opportunita' di guardare molte volte e con molti strumenti eccellenti il cielo immutabile, trova adesso suo principale se non esclusivo interesse l'osservazione planetaria, specie dei pianeti mutevoli
2. Massimiliano ha una casa a Roma (con tutte le conseguenze del caso) e si sta facendo una postazione osservativa nelle colline dell'umbria, non su un altopiano desertico, dove ben difficilmente il seeing fornira' celle omogenee piu' larghe dei 200mm (e andra' peggiorando, mi dicono i meteorologi, nei prossimi anni) e questo e' un disastro, soprattutto sulla luna ma anche sui pianeti, e' un disastro, zone diverse dello specchione "vedono" diversamente con tutte le conseguenze del caso.

certamente che, anche tenendo conto di 1. , sistemare un bello specchione planetario in localita' adeguata (che non e' l'umbria) potrebbe essere una possibilita' divertente. Se poi a volte si vuole dare uno sguardo anche al cielo oltre i pianeti....


Basterebbe fare come ha fatto un mio conoscete astrofilo umbro......a comprato una csetta alle Canarie, a Las Palmas. :D


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MessaggioInviato: martedì 27 novembre 2007, 18:11 
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Iscritto il: martedì 19 giugno 2007, 9:03
Messaggi: 465
Buongiorno a tutti/e,

Questa sembra davvero una sorta di saga che non vuole arrestarsi e che ogni volta assume le tinte di quelle telenovelas pluridecennali che inquinano — insieme al resto — l'etere del nostro Paese (e non solo di quello).

Avevo scritto, all'inizio della mia "trattazione ospedaliera" — che con gioia apprendo essere stata apprezzata (anche se sinceramente m'importa davvero poco rendermi conto che quanto scrivo sia salvato sui dischi rigidi senza produrre più sostanziali conseguenze) — che mi avrebbe davvero fatto piacere non ci fosse stata una replica stile tifo-da-stadio. Ma pare non ci sia proprio verso.

Quindi — mestamente — vi rispondo. Dopodiché se qualche moderatore deciderà di chiudere questo topic, per me è ok. Ché tanto non andiamo da nessuna parte.

Lo dico davvero con molta mestizia ed un po' di sconforto e dopo essermi anche imbattuto ieri sera nel topic sull'autocostruzione del dobson dove ho appreso che qui in Italia vigono leggi fisiche per cui un'ottica lambda/8 PV ed una lambda/8 RMS sono sinonimi, e quindi equivalenti...! E tanto comunque questo non conta nulla perché poi l'unica cosa che vale sono le prestazioni sotto il cielo...! Come se queste prestazioni fossero determinate dalla maggiore o minore vicinanza degli effluvi che escono dal calderone dove si sta preparando la pozione coi denti di drago...

Comunque... andiamo avanti.

Cerco di rispondervi ad un tempo — Ale e Marco — e, credetemi, lo faccio con sincerità ed amicizia. Spero di essere esauriente (ma ormai comincio davvero a temere che non potrò mai esserlo) e di non essere frainteso.


Ale, sì ho preso spunto da te per cercare per l'ennesima volta null'altro che di far comprendere. Ma pare non ci sia verso. Dove in passato avevo fatto liste — che sono state attaccate, ma mai confutate — questa volta ho portato formule — le formule attraverso cui tutti (voi, noi, me, qui, altrove) valutano, costruiscono, acquistano telescopi. Ma niente. Qui le formule di ottica ondulatoria che si trovano univocamente specificate in qualunque testo (ed i cui parametri sono menzionati nei certificati ottici degli strumenti che acquistiamo o costruiamo) diventano "ipotesi da me fatte" e "conti" senza "effetto pratico diretto ed univoco".

Bene. Ne prendo atto. A me sinceramente non cambia nulla.

Mi permetto solo di farti notare che quanto tu porti a confutazione delle "mie" formule — ossia un'esperienza di magnitudine limite da te raggiunta — è forse quanto di più aleatorio esiste in astronomia. Le formule che ti permettono di calcolare la massima magnitudine raggiungibile in visuale — e dico "formule" non a caso, dato che ne escono fuori di nuove in continuazione visto che sull'argomento non c'è davvero (e non ci può essere) univocità — hanno talmente tanti e tali parametri da prendere in considerazione da scoraggiare qualunque riproducibilità. E la riproducibilità, ne converrai, è una delle caratteristiche fondamentali di qualunque esperimento scientifico.

Ma nel Belpaese è tutto più semplice e lineare. Basta solo considerare l'apertura dell'obiettivo e festa finita.

Invece nel resto del mondo, oltre a tale fattore, le varie formule di calcolo della magnitudine limite prendono in considerazione *almeno*:

- ingrandimento a cui è usato lo strumento
- magnitudine ad occhio nudo (questa nella "tua" ipotesi c'è)
- età dell'osservatore (e qui già entriamo nell'aleatorio più totale, come se due trentenni fossero identici...)
- stato dell'occhio dell'osservatore (affaticato? difetti ottici [lista lunga così]? risposta spettrale? dieta? etc.]
- tipo di telescopio (come se ci fossero due newton o due sct identici)
- stato del telescopio (hai voglia a calcolare le variabili qui...)
- tipo di oculare
- stato dell'oculare
- colore spettrale della stella osservata
- distanza dallo zenit
- coefficiente di estinzione
- turbolenza "media"
- esperienza dell'osservatore
...continuo...?! posso, ma — come sempre, mi pare che basti.

Tu dici che il tuo dobson 14" ti ha permesso di raggiungere la magnitudine 15. E allora? Non ho difficoltà a crederti. Ho fatto per anni astronomia con persone — è solo un esempio, ne ho vari — che avevano avuto telescopi a pile (ed esperienza corrispondente) osservavano da 40 anni e col loro strumento da 12" sotto cieli favorevoli e con tecnica accurata raggiungevano la 17...

Ma da questo io non inferisco affatto che le "mie" formule sono perfettamente corroborate dato che il loro telescopio era lambda/80 mentre il tuo è una schifezza. Ne inferisco più saggiamente — e assai trivialmente — che le condizioni del cielo sono variabili e che non esistono due serate uguali.

Non a caso — mi si concederà — non ho mai fatto un confronto che non fosse un testa a testa. Anche quando si tratta di due "strumentini" (penso al Telementor e al Tak FS-60c) che delle condizioni del cielo il più delle volte se la ridono. Ultimamente mi è capitato di condividere le mie osservazioni di Marte privatamente. Tra i miei commenti c'è stato anche che "mi pare" — sulla base della mia esperienza e memoria visiva e dopo aver seguito attentamente le ultime cinque opposizioni durante dieci anni con almeno quaranta strumenti diversi (uno di questi, un rifrattore da 9 cm) — "mi pare" appunto che il Telementor oltre a splittare doppie al limite (anche qui le variabili sono varie) di un rifrattore da 71mm vada meglio su Marte di quel rifrattore da 90. Vero. Mi pare. Ma si tratta di un confronto a distanza su due sere diverse in due opposizioni diverse. Nonostante sia sicuro della mia memoria visiva, non mi sognerei mai di affermare che "il mio Telementor va come un rifrattore da 90mm". Ed il confronto tra *questo* Telementor e *quel* rifrattore lo potrò concludere solo ed unicamente quando li metterò uno accanto all'altro nella stessa sera con lo stesso oculare cercando di equalizzare gli ingrandimenti senza inficiare le prestazioni ottiche dell'uno o dell'altro e cercando di scegliere una sera in cui il seeing *medio* sia migliore di 1.3 secondi d'arco (meglio se inferiore al secondo). E tante altre cautele del caso. Altrimenti, semplicemente, evito di aprire bocca perché quanto direi sarebbe privo di qualunque affidabilità.

Se non si usa questo tipo di cautela, i confronti fra strumenti si risolvono al più nell'equivalente dei discorsi da bar della domenica mattina in cui i podisti, crodino alla mano, si chiedono l'un l'altro "qual è il tuo tempo sulla maratona"...?! Questa cifra, qualunque essa sia, è totalmente priva di senso. Non ci sono due maratone uguali. Non ce ne sono in giro per il mondo e non ve ne sono nella stessa città. Ogni volta è una corsa diversa, non solo perché il tracciato può essere diverso ma perché le variabili climatiche (e non solo) sono talmente tante da non poter essere prese nemmeno in considerazione.

Questo per cercare di farti riflettere sul perché la tua esperienza osservativa è priva di qualunque base per corroborare o confutare le "mie" formule. Come l'esperienza osservativa dei miei amici francesi è parimenti priva di senso se la volessi — ma, appunto, me ne guardo bene — utilizzare per dire che il tuo dobson ha uno specchio da buttare al secchio.

Allo stesso modo, il fatto che "a te importi poco del disco di Airy" quando osservi nebulose e galassie, non vuol dire affatto che l'ottica ondulatoria cambi le sue leggi in accordo con quanto ti cale o meno. La luce continua ovviamente a *non* comportarsi come i debiti de nostri governi (scritti rigorosamente in minuscolo) e delle nostre squadre di calcio (idem) che si "spalmano" su aree più vaste per il nostro migliore gradimento. Il segnale luminoso continua imperterrito a "focalizzarsi" seguendo leggi fisiche, non desideri individuali. E quanto non si focalizza, e di conseguenza si "spalma", in fisica si chiama solo ed unicamente "disturbo". Tu puoi continuare ad osservare nebulose fino alla notte dei tempi ma questo non cambia.

L'unico modo in cui puoi immaginare di fare dei confronti che possano avere la lontana pretesa di cominciare a corroborare un qualche straccio di ipotesi — ma te lo scrive chi ha lavorato professionalmente in campo epistemologico per un paio di decenni facendo sempre uso di assai più stringenti principi falsificazionisti (e con tutto ciò, trarre delle conclusioni non prive di senso è assai duro...) — passa per la determinazione di condizioni talmente controllate che il semplice fatto di avere due metri di distanza tra due strumenti ed aver osservato su uno dei due per cinque minuti più a lungo può mandare — non "manda sempre comunque e dovunque" [mi preme specificarlo dato che in passato le mie parole sono state assolutizzate e travisate in lungo e in largo], ma "può facilmente mandare" — tutto alle ortiche.

Oltre ad essere di una bellezza sconvolgente, mettere l'occhio dietro ad un telescopio rimane un'esperienza fisica e fisiologica estremamente complessa. Fare un confronto che abbia un minimo di senso richiede solidissime basi teoriche e l'allestimento di un "laboratorio" con condizioni più controllate possibile. Confrontare esperienze a distanza, di nuovo, è totalmente privo di senso.

Questa è la ragione per cui quanto mi è capitato di condividere in questi mesi troverà pure spiegazione nelle formule ma nasce da mera esperienza osservativa — esperienza *totalmente* in accordo con esse.

Di nuovo — m'è già capitato di dirlo a chiare lettere, ma lo ripeterò anche perché così cerco di rispondere anche a Marco: dal 1976 al 1997 (fanno ventun anni, non cinque minuti) io me medesimo e me solo, e se si escludono i binocoli, NON HO AVUTO NULL"ALTRO CHE RIFLETTORI, QUELLI CON GLI SPECCHI. Mi sono passato praticamente tutte le configurazioni ottiche sul mercato e SÎ HO AVUTO UN NEWTON DA 16", e anche un CASSEGRAIN da 16". E mi sono passato tutti i Celestron dal C90 al C14. E una pila di Maksutov di tanti costruttori diversi. Ero talmentre nei maksutov che mi sono pure costruito un maksutov sotto vuoto per eliminare la turbolenza e poter osservare il Sole...! Ci dormivo con i miei specchi. So PERFETTAMENRTE come vanno. Va bene così...?!?! NON mi ci vuole niente ad andare sotto casa a farmi un dobson grande così o un bel C14. Ne ho avuti due, Santo Iddio...!!!

Ma una sera del 1995 ho messo — la stessa sera nello stesso momento — un Maksutov e un rifrattore apocromatico uno accanto all'altro su Giove. Un maksutov di diametro doppio con un rifrattore apocromatico di diametro metà. E lì ho capito che quello che cercavo non era dove lo stavo cercando. Si badi: non ho buttato via tutti i miei riflettori. Sono state dismissioni durate dal 1996 al mese scorso. Parliamo di altri undici anni, non di un quarto d'ora. E ancora questo mese stavo seriamente considerando uno Zeiss Meniscas 180/1800...

Ma in anni e anni di confronti uno accanto all'altro, tutti i miei riflettori le hanno sempre prese di santa ragione in confronto diretto. Erano miei, mica di qualcun'altro ! Ed in confronti in cui non si trattava di chi urla di più, ma di chi si spiega meglio. Dove non avevo la minima difficoltà a vedere che su Giove un riflettore di diametro doppio mi mostrava più luce. Ma che il rifrattore più piccolo (immaginiamo se di diametro simile) mostrava meglio, più secco, più contrastato, più deciso. Ed in una notte intera di osservazione a vedere l'evoluzione di un ovale e la sua interazione con un festone, alla fine mi accorgevo di aver passato l'ottanta per cento del tempo dietro allo strumento a lenti perché aveva saputo mostrarmi di più e raccontarmi tutto, nonostante il suo vicino avesse innegabilmente la voce più alta.

Allo stesso modo, nell'osservare le delicate striature di una nebulosa, una volta passato il primo impatto della luce maggiore che veniva dallo specchio più grande ed aver fatto due o tre volte avanti e indietro, mi accorgevo che il fondo cielo più nero ed il contrasto più deciso (che non sono null'altro che conseguenze della maggior focalizzazione) permettevano di vedere le stesse cose, spesso addirittura meglio. E spingevano a rimanere all'oculare. Ad ascoltare pazientemente tutto quanto quella luce aveva da raccontare. Indipendentemente da quanto la voce narrante fosse alta.

A poco a poco, anno dopo anno, è rimasto solo il più corretto, il C9 (che è appunto andato via il mese scorso). Che IN DIECI ANNI DI CONFRONTI SERRATI solo due sere — il 31 dicembre 2003 e (stranamente) il 31 dicembre 2004 è rimasto accanto all'EDF155 senza finire nella sua scatola.

Ed il medesimo C9 è stato, anno dopo anno, spesso affiancato e a volte superato sul cielo profondo (non sulla visione d'insieme delle pleiadi, ma nell'osservazione delle nebulose planetarie) dal Tak FS-102 e dal Traveler — ho già scritto altrove delle file dei miei ospiti che non si staccavano da questi due strumenti mentre io me ne rimanevo mesto dietro al C9 — e, negli ultimi tre anni, le ha sempre sempre sempre prese dal 130/6 Reference/Astronatura/TMB. Su qualunque oggetto. In qualunque condizione. Finché ho deciso di dare via anche lui che pure fedelmente ed impeccabilmente m'ha servito per dieci anni.

Ripeto: strumenti tutti miei. Comprati da me. Strumenti di cui avevo imparato a conoscere peculiarità ottiche, correzione, curve di stabilizzazione termica, tutto. Provati per dieci anni UNO ACCANTO ALL'ALTRO.

Queste sono state sempre e sempre sono le mie prove. Quanto mi è capitato più volte di condividere è basato su decenni di studio e decenni di osservazione. Che condivido cercando solo ed unicamente di essere utile mettendo a disposizione quanto ho imparato. Non perché mi devo sentire supportato nelle mie scelte (che sono appunto frutto di decenni, non di una decisione lo scorso finesettimana) né nella speranza di fare proseliti cosa di cui, molto ma molto sinceramente, non me ne può importare di meno.

Vorrei in chiusura far notare che, sulla base dello stesso tipo di prove, ho deciso di alienare l'EDF155 stesso che un riflettore non è e che — posso scriverlo col sangue — è uno strumento ASSOLUTAMENTE ECCEZIONALE. Ma a ben vedere, a sapere dove e come guardare, non riusciva a dare — non poteva dare, poveretto, perché non è ottimizzato per quello — quanto esasperatamente gli chiedevo. Ma in due anni nessun possessore di EDF155 s'è curiosamente mai sentito punto nel vivo e m'ha attaccato per dirmi che "i calcoli teorici vanno poi rapportati alle reali situazioni della vita, ed alle sue mille variabili esistenti" — cosa, quest'ultima, che da mesi sto cercando di far notare ai vari (mi si passi la bonaria etichetta) proseliti del solo diametro.

Ciò detto, mi fermo; esprimendo di nuovo la speranza che questi piccoli "trattati" siano serviti a qualcuno e chiedendo ai moderatori che valutino loro se sia il caso o meno di chiudere questo topic.

Io continuerò a rispondere con gioia agli svariati vari messaggi privati che ricevo dai molti che — me lo scrivono chiaramente — preferiscono non parlare pubblicamente per timore di essere aggrediti vista la loro adesione a quanto scrivo. Questa è invero una situazione assai triste (e, sinceramente, indegna di un forum !) che — mio malgrado — mi costringerà in futuro a limitare i miei interventi, evitando così di aggiungere ulteriori puntate a queste telenovelas, che non vanno da nessuna parte e non fanno bene a nessuno.

Con amizia e, di nuovo, una discreta dose di mestizia.

Massimiliano


PS/Tra qualche mese a Refractorland sarà finalmente pronto uno strumento simile a quello di questo gentiluomo d'oltre oceano. Sarà lì, avendo imparato dall'esperienza dell'AS200, a prendere il testimone del rifrattore folded 200/4000 con cui negli anni 70 Günter Nemec, dal suo giardino a Monaco, fece impallidire gli Osservatori Professionali di tutto il mondo mostrando che gli astrofili (ed i rifrattori) avevano davvero molto da dire. Sarà lì per il mio personale godimento e studio, e quello di quanti sinceramente vorranno venire a fare Astronomia, facendo ricerche e osservazioni, condividendo pensieri ed esperienze, imparando ed insegnando ad un tempo.

Per sollazzarsi a misurare chi ce l'ha più lungo o chi ce l'ha più grosso ci sono altri luoghi. Refractorland non è e non sarà mai uno di questi.

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MessaggioInviato: martedì 27 novembre 2007, 18:23 
massimilianolattanzi ha scritto:
Avevo scritto, all'inizio della mia "trattazione ospedaliera" — che con gioia apprendo essere stata apprezzata (anche se sinceramente m'importa davvero poco rendermi conto che quanto scrivo sia salvato sui dischi rigidi senza produrre più sostanziali conseguenze) — che mi avrebbe davvero fatto piacere non ci fosse stata una replica stile tifo-da-stadio. Ma pare non ci sia proprio verso.


Se vuoi scriverti un "articoletto" senza che qualcuno obbietti qualcosa, fatti un tuo sito e pubblicatelo li, e non farlo in un forum pubblico...
oltretutto ho trovato molto cortesi, garbate ed educate le risposte in questo 3d...
e con questo chiudo anche qui ogni possibilità di dialogo, che "evidentemente" ad alcuni garba solo se è a senso unico... ;)
Se il mio "tono" vi sembra "un po' meno morbido" delle altre risposte, evidentemente non sono riuscito ad "enfatizzare abbastanza"... ;)

PS: infatti non ho enfatizzato ancora abbastanza...
calcherò un po' di più la mano...
quale sarebbero, di grazia, le risposte da tifo-stadio...
mi fa veramente pena che una persona arrivi a definire così delle persone educate e garbate semplicemente perchè non la pensano come lui, specialmente alla luce dei fatti di cronaca che non fanno certo onore alle "tifoserie calcistiche"...
se acquisire esperienza in ottica ed astrofilia vuol dire diventare come il qui presente Lattanzi, beh, preferisco restare neofita finchè campo...
grazie per l'attenzione...
fine delle trasmissioni... (in questo 3d, chiaramente...) ;)


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MessaggioInviato: martedì 27 novembre 2007, 20:09 
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Occhio a non innescare polemiche e liti, parlo da moderatore.

Uscendo dalla siffatta carica, e parlando normalmente, devo dire che anche io in effetti non ho notato risposte sgarbate, polemiche o offensive.
Ho solo notato pareri diversi, tutto qui. Del resto come dice Fede se si scrive su un forum questa è una cosa da accettare, altrimenti è davvero meglio aprirsi un sito personale, ove esporre le proprie teorie.

Comunque apprendo con grande piacere da Massimiliano che ha avuto un rapporto diretto con i riflettori (non ne dubitavo, ma non posso sapere..), perlomeno le sue scelte sono state dettate da confronti diretti, indipendentemente dalla correttezza o meno delle stesse.

Vorrei solo commentare una frase...

Cita:

Lo dico davvero con molta mestizia ed un po' di sconforto e dopo essermi anche imbattuto ieri sera nel topic sull'autocostruzione del dobson dove ho appreso che qui in Italia vigono leggi fisiche per cui un'ottica lambda/8 PV ed una lambda/8 RMS sono sinonimi, e quindi equivalenti...! E tanto comunque questo non conta nulla perché poi l'unica cosa che vale sono le prestazioni sotto il cielo...! Come se queste prestazioni fossero determinate dalla maggiore o minore vicinanza degli effluvi che escono dal calderone dove si sta preparando la pozione coi denti di drago...


Ci mancherebbe, su questo forum siamo più o meno tutti uomini di scienza, nell'accezione più umile del termine sia chiaro, quindi sappiamo bene che non esiste la "magia", e che noi descriviamo i fenomeni della natura con ben precise leggi matematiche.

Però è verissimo che l'unica cosa che conta, alla fine dei fatti, sono le prestazioni, su questo proprio non ci può piovere.
Poi le prestazioni ricercate possono essere le più diverse e disparate, amatoriali/professionali, fotografiche/visuali, e così via.., però sono queste alla fine che contano, visto che i telescopi vengono costruiti per degli scopi precisi (ludici o scientifici che siano).
Questo dunque cosa significa, che le leggi matematiche sono errate? No di certo! Al massimo possono non essere totalmente comprensive, nel senso che non tengono conto di altri fattori che intervengono nel corso dell'uso reale dello strumento (vedi il banale seeing, fino a particolari più nascosti e sottili).

Mi viene in mente la famosa formula di Dawes per il calcolo della risoluzione limite di uno strumento, che anche nella sue forme meno restrittive non permetterebbe di osservare la divisione di Cassini a strumenti che invece poi la mostrano sul serio.
Questo è un esempio un po' banale e rude, ma si cerchi di capire cosa intendo dire.

Comunque visto che stiamo tutti "lavorando" in ambito amatoriale direi che quello che conta alla fine è la soddisfazione finale dell'utente. Che poi si raggiunga il 100% di soddisfazione con un cinesone acromatico da 80 mm, o con un perfetto RC da 400mm, poco conta alla fine.

Comunque Massimiliano i tuoi interventi sono stati molto apprezzati (e se cmq qualcuno li salva sul proprio hd questo lo testimonia, indipendentemente da l fatto che questi salvataggi produrranno evoluzioni del discorso o meno), e mi sembra fuori luogo assumere un atteggiamente triste, deluso o arrendevole, di fronte all'ottusità (presunta) degli altri lettori.

Ma non perchè infrangi qualche regolamente facendo così, figuriamoci, ma solo per roderti meno il fegato te, e per non farti malvolere dagli altri utenti!
Poi ovviamente tutto ciò ti può tangere o meno, è chiaro, e sono affari tuoi :) Siamo tutti diversi ed il bello è anche questo.

Saluti!
Marco

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Astronomy, Ham Radio (IZ2), Sci-Fi, History, Philosophy, Speleology, Chemistry.
http://www.astrofililariani.org

"Nascentes morimur, finisque ab origine pendet"


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MessaggioInviato: martedì 27 novembre 2007, 20:27 
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Messaggi: 1247
Mi sembra che nei giorni scorsi mauro da lio (a cui do' il benvenuto sul forum) abbia postato un link che descrive in maniera chiara ed esauriente (cosa che giocoforza non si puo' fare su un forum) il concetto della funzione di trasferimento MTF. Li' si trovano tutte le risposte alle questioni qui sollevate e ai "paradossi" che - in determinate condizioni osservative e su alcuni soggetti - scaldano gli animi ogni volta che se ne fa un accenno. Chi fosse interessato ad approfondire, e a comprendere il perche' di certi dati di fatto (che ogni osservatore di una certa esperienza ha avuto occasione di constatare, e che ripeto non sono assoluti, ma funzioni delle condizioni osservative e del soggetto; resta il fatto che ci si propone di fare osservazioni lunari e planetarie dalle colline umbre, e questa condizione al contorno e' fissa) potra' trovare tutte le informazioni al link in questione che riporto per comodita' http://www.normankoren.com/Tutorials/MTF.html Buona lettura.


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