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MessaggioInviato: lunedì 3 giugno 2019, 20:20 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
Messaggi: 10630
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
sai qual'è il punto? istintivamente ho la tua stessa reazione, poi però mi rendo conto che non sono in grado di immaginarmi la distribuzione statistica reale di un numero così elevato di oggetti, sia in senso spaziale che temporale...
non so nemmeno esattamente quanto materiale orbitante ci sia oggi, questo potrebbe aiutarmi a stimare l'impatto.
certo la magnitudine è impressionante...e, sinceramente, ho delle inquietudini a pensare che i privati possano accedere allo spazio (innescando anche le tipiche dinamiche di competizione... spacex ne manda 12000? ribex vuole essere più competitivo e ne manda 2000 e giù nella totale deregulation...) perlomeno in assenza di un quadro normativo condiviso su scala internazionale.
al tempo stesso mi sono abituato anche a non sottovalutare e mie rigidità personali ed ideologiche...per questo, dopo la prima reazione, cerco di mantenere una sospensione di giudizio: più del mio "istinto" non ho moti altri elementi di valutazione...

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MessaggioInviato: lunedì 3 giugno 2019, 21:38 
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Iscritto il: mercoledì 9 maggio 2012, 13:59
Messaggi: 2443
Località: Provincia di Sondrio
Permettetemi di ribadire che "banda larga ovunque x tutti" è pura fuffa!!!
Per i backbone in italia si stanno facendo, in questo momento, anelli in fibra piuttosto capillari che portano un massimo di 128x100Gbit su singola coppia di fibre e che i cavi sono composti da un certo numero di coppie, via radio a 21Ghz si viaggia nell'ordine dei Gbit, non delle centinaia di Gbit.
Tutto ciò potrà forse diventare "banda larga ovunque per tutti quelli che se lo potranno permettere" e non saranno molti, di sicuro non porteranno la banda larga alle masse dell'africa, ma neanche all'europa, avrà costi per pochi che essendo pochi avranno la banda larga.
Di sicuro non farà beneficenza, ma sicuramente per dar vantaggio a pochi rovinerà il cielo di tutti.
Dovrebbero vietare lo sfruttamento commerciale dello spazio.
Per quanto riguarda i traguardi di spaceX...
Ma davvero pensate che ad oggi, con le tecnologie odierne ci volesse un Elon per fare i razzi con rientro? Pensate veramente che se avessero finanziato la nasa invece che spaceX, boing e MDDuglas la nasa, magari insieme alle altre agenzie spaziali, non avrebbe fatto lo stesso?
Ma finanzianfo i privati si prendono i soldi dalle lobby, qundi il politico che sceglie???
Tutto il mondo è paese, e questo momento storico è veramente il più basso dal dopoguerra, politicamente parlando.

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MessaggioInviato: martedì 4 giugno 2019, 0:08 
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yourockets ha scritto:
sai qual'è il punto? istintivamente ho la tua stessa reazione, poi però mi rendo conto che non sono in grado di immaginarmi la distribuzione statistica reale di un numero così elevato di oggetti, sia in senso spaziale che temporale...
non so nemmeno esattamente quanto materiale orbitante ci sia oggi, questo potrebbe aiutarmi a stimare l'impatto.
certo la magnitudine è impressionante...e, sinceramente, ho delle inquietudini a pensare che i privati possano accedere allo spazio (innescando anche le tipiche dinamiche di competizione... spacex ne manda 12000? ribex vuole essere più competitivo e ne manda 2000 e giù nella totale deregulation...) perlomeno in assenza di un quadro normativo condiviso su scala internazionale.
al tempo stesso mi sono abituato anche a non sottovalutare e mie rigidità personali ed ideologiche...per questo, dopo la prima reazione, cerco di mantenere una sospensione di giudizio: più del mio "istinto" non ho moti altri elementi di valutazione...


Di roba in orbita ce ne è più di quanta immagini, siamo sui 1500 satelliti operativi e qualche centinaio di migliaia di pezzi di pattume.
Tra quel pattume c’è anche roba inquietante, tipo reattori nucleari in orbita bassa (altro regalo della Guerra Fredda).
Il fatto è che di tutte le migliaia di oggetti la maggior parte sono robe che o sono piccole o riflettono poco.

Per fortuna al momento non c’è una totale assenza di regole: anche i lanci di Starlink sono soggetti ad una approvazione della FCC, e per ora devono dimostrare anche di non creare problemi, altrimenti non gli autorizzeranno la fase successiva.
Un eccessivo impatto sia di inquinamento luminoso che soprattutto di inquinamento di frequenze ad uso scientifico potrebbe ritorcersi contro.

Per il fattore inquinamento luminoso sono parzialmente pessimista: potrebbe prevalere la fazione dei non-Astrofili che troveranno addirittura bello lo “spettacolo”

Comunque un paio di anni fa un altro operatore USA, Swarm, era riuscito a lanciare 4 satelliti SpaceBee senza autorizzazione della FCC (lanciando con un vettore indiano) ma giustamente sono stati bastonati con una multa pesante e soprattutto un controllo più stretto sui nuovi lanci.

Anche perché secondo i trattati ONU (Space Liability Convention) il responsabile ultimo di eventuali danni è la nazione da cui lanciano i privati.
Finora c’è stato solo un caso in cui è stata applicata la convenzione ma con le super-costellazioni i rischi aumentano. Quindi chi autorizza i lanci ci va con molta cautela

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Claudio

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MessaggioInviato: martedì 4 giugno 2019, 0:27 
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JohnHardening ha scritto:
Per quanto riguarda i traguardi di spaceX...
Ma davvero pensate che ad oggi, con le tecnologie odierne ci volesse un Elon per fare i razzi con rientro? Pensate veramente che se avessero finanziato la nasa invece che spaceX, boing e MDDuglas la nasa, magari insieme alle altre agenzie spaziali, non avrebbe fatto lo stesso?
Ma finanzianfo i privati si prendono i soldi dalle lobby, qundi il politico che sceglie???


Veramente la NASA non “costruisce” nulla ma appalta ai privati la costruzione dei lanciatori, compreso il Saturn, lo Space Shuttle, e SLS/Orion.

Quello che è cambiato negli ultimi anni è stato il modello di finanziamento: anziché decidere il progetto a cui dare i soldi a cascata è stato deciso di appoggiare alcuni progetti privati in competizione tra loro, che vengono valutati periodicamente sugli stati di avanzamento.
In questo modo è stato possibile sviluppare 2 diversi cargo per la ISS, 2 navi con equipaggio, e liberare fondi e risorse per lo sviluppo di missioni scientifiche.

I progetti dove le risorse NASA sono state gestite alla vecchia maniera, ovvero SLS/Orion, e prima ancora X33, sono stati invece piagati dalle lobby e dalle spese gonfiate, e si sono arenati o stavano rischiando di arenarsi (*).

Gran parte delle soluzioni tecnologiche sviluppate da SpaceX si basano su utilizzi innovativi di materiali e tecnologia già esistenti, ma in modi che non erano considerati attuabili.
Però al momento il lanciatore più potente sul mercato è loro, ha già volato 2 volte ed è in gran parte riutilizzabile.

E dopo SpaceX adesso si stanno buttando sul recupero dei primi stadi anche i concorrenti, tra cui Ariane Space.

(*) e pure SLS, sta accelerando con l’amministrazione Trump. Questa cosa che per fare progressi in campo astronautico servano i nazisti (da Von Braun in poi) un po’ comincia a inquietarmi.

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MessaggioInviato: martedì 4 giugno 2019, 5:29 
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Ford Prefect ha scritto:
...
Un eccessivo impatto sia di inquinamento luminoso che soprattutto di inquinamento di frequenze ad uso scientifico potrebbe ritorcersi contro.

Articolo MEDIA INAF:
Con Starlink internet per tutti. Ma a che prezzo?


Estraggo:
… Viste le bande operative di Starlink, abbiamo intervistato alcuni radioastronomi per capire se possa esserci un impatto sulla scienza.

«Sarà un macello», sorride Jader Monari, ingegnere dell’Istituto di radioastronomia dell’Inaf di Bologna, «specialmente nelle bande K (Ku e Ka) sarà quasi impossibile fare osservazioni. Anche tutti i radiometri da terra che misurano a 22 GHz le colonne di vapore acqueo per esperimenti Vlbi saranno accecati da questi minisatelliti».

Dello stesso parere è Tiziana Venturi, direttrice dell’Istituto di radioastronomia dell’Inaf di Bologna. «Considerando che si sta andando verso una copertura completa dello spettro radio alle frequenze del GHz», spiega a Media Inaf, «questi satelliti potrebbero decisamente costituire un problema per la radioastronomia. Il Very Large Array, ad esempio, osserva già su tutta la banda tra 1 e 50 GHz; lo European Vlbi Network sta sviluppando un ricevitore che coprirà tutta la banda tra 1.4 e 15 GHz. Di fatto, lo spettro di sincrotrone di oggetti galattici ed extragalattici (ad esempio stelle in tutte le fasi della loro evoluzione e nuclei galattici attivi) presenta emissione in quelle bande, e sarebbe una grossa perdita di informazione se diventassero inaccessibili dalla Terra».
...
Tuttavia, grossi benefici nella connettività globale indubbiamente portano a un inquinamento elettromagnetico che potrebbe rendere difficili sia le osservazioni radio e millimetriche (ad esempio con Alma, che lavora da 35 fino a 950 GHz), sia quelle amatoriali di chi osserva e fotografa il cielo per diletto. Il rischio è di togliere a tutti la possibilità e la bellezza di poter osservare il cielo», conclude Fabrizio Villa, ricercatore dell’Osservatorio di astrofisica e scienza dello spazio dell’Inaf di Bologna
...

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Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).


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MessaggioInviato: martedì 4 giugno 2019, 8:37 
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ippogrifo ha scritto:
Ford Prefect ha scritto:
...
Un eccessivo impatto sia di inquinamento luminoso che soprattutto di inquinamento di frequenze ad uso scientifico potrebbe ritorcersi contro.

Articolo MEDIA INAF:
Con Starlink internet per tutti. Ma a che prezzo?


Estraggo:
… Viste le bande operative di Starlink, abbiamo intervistato alcuni radioastronomi per capire se possa esserci un impatto sulla scienza.

«Sarà un macello», sorride Jader Monari, ingegnere dell’Istituto di radioastronomia dell’Inaf di Bologna, «specialmente nelle bande K (Ku e Ka) sarà quasi impossibile fare osservazioni. Anche tutti i radiometri da terra che misurano a 22 GHz le colonne di vapore acqueo per esperimenti Vlbi saranno accecati da questi minisatelliti».

Dello stesso parere è Tiziana Venturi, direttrice dell’Istituto di radioastronomia dell’Inaf di Bologna. «Considerando che si sta andando verso una copertura completa dello spettro radio alle frequenze del GHz», spiega a Media Inaf, «questi satelliti potrebbero decisamente costituire un problema per la radioastronomia. Il Very Large Array, ad esempio, osserva già su tutta la banda tra 1 e 50 GHz; lo European Vlbi Network sta sviluppando un ricevitore che coprirà tutta la banda tra 1.4 e 15 GHz. Di fatto, lo spettro di sincrotrone di oggetti galattici ed extragalattici (ad esempio stelle in tutte le fasi della loro evoluzione e nuclei galattici attivi) presenta emissione in quelle bande, e sarebbe una grossa perdita di informazione se diventassero inaccessibili dalla Terra».
...
Tuttavia, grossi benefici nella connettività globale indubbiamente portano a un inquinamento elettromagnetico che potrebbe rendere difficili sia le osservazioni radio e millimetriche (ad esempio con Alma, che lavora da 35 fino a 950 GHz), sia quelle amatoriali di chi osserva e fotografa il cielo per diletto. Il rischio è di togliere a tutti la possibilità e la bellezza di poter osservare il cielo», conclude Fabrizio Villa, ricercatore dell’Osservatorio di astrofisica e scienza dello spazio dell’Inaf di Bologna
...


Questo è solo l’inizio: si prevede che l’impatto più importante sia proprio sulla radioastronomia e sui servizi meteo.

Da voci di corridoio, si stanno preparando iniziative nelle sedi istituzionali per chiedere provvedimenti: aspettatevi aggiornamenti.

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MessaggioInviato: martedì 4 giugno 2019, 9:34 
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i servizi meteo in effetti sono un settore strategico, credo pesino di più della radioastronomia e dei pericoli di inquinamento (non solo luminoso)

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http://www.ansa.it/canale_scienza_tecni ... 15b96.html


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Cito dall'articolo linkato nel post precedente:
“Non conosciamo ancora l'impatto di migliaia di questi satelliti visibili disseminati nel cielo notturno. Nonostante le loro buone intenzioni – conclude la Iau - potrebbero rappresentare una minaccia".

Quello che mi dispiace in tutta questa storia è che gli scienziati seri, come conviene alle persone educate e corrette, usano il condizionale, mentre dall'altra parte coloro che spingono per montare il mega-affare del secolo non hanno il minimo scrupolo e si crogiolano in un entusiasmo incosciente e senza ritegno. Sanno benissimo che la gente darà loro maggiore credibilità se tutto verrà presentato con effervescente (ed accecante) ottimismo.

Ragazzi, dovete vederli una sera (penso siano ancora in gruppo): avrete la dimensione della cosa, vi toglierete ogni remora e capirete con che prepotenza stanno organizzando i piani, ve lo garantisco!

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JohnHardening ha scritto:
Ma davvero pensate che ad oggi, con le tecnologie odierne ci volesse un Elon per fare i razzi con rientro?

Stai a vedere che adesso Musk e' l'ultimo dei ionico :mrgreen: Le invenzioni generalmente arrivano quando la tecnologia e' matura, ma cio' non toglie valore all'inventore...

Comunque, il fatto che molte industrie stiano investendo bei soldi e' la prova evidente che il business case esiste. Il paragone non va pero' fatto con i collegamenti terrestri ma al limite con quelli geostazionari. I vantaggi non saranno tanto in termini di banda (ma non trascurabili, comunque) ma soprattutto in termini di copertura, resilienza, latenza e chissa' cos'altro. Insomma, la spinta dietro questo progetto non e' semplicemente un capriccio.

Per quanto riguarda gli astrofili, tenete presente che il "prodotto" definitivo, per orbita e vincoli di progetto sulla riflettivita', sara' decisamente meno impattante, forse praticamente per nulla. Certo gli utilizzi scientifici ne soffriranno e l'ITU potrebbe intervenire, ma tenderei a pensare che le autorita' si volteranno dall'altra parte e che gli scienziati dovranno arrangiarsi diversamente, come in un modo o nell'altro hanno sempre fatto. Le previsioni metereologiche soffriranno in prospettiva gia' l'impatto del 5G, quindi non mi aspetto che siano le megacostellazioni il loro problema.

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