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abbi pazienza, ma questa affermazione non ha senso: non e' che l'IL copre solo il "fondo cielo", copre anche il soggetto della ripresa... la valutazione del rapporto S/R è sul singolo pixel
Credo che qui le nostre opinioni divergono,Andrea : quello che chiamiamo "fondo cielo" non è costituito solo dal rumore casuale, ma, abbiamo detto, anche dall'IL, rumore che vi si aggiunge in date frequenze; anzi nelle zone cittadine questo è l'elemento dominante.Ora, l'IL è costituito solamente da alcune lunghezze d'onda di emissione (e questo in spettroscopia si vede molto bene) altrimenti l'uso dei filtri anti IL e quelli a banda stretta non avrebbe senso.L'oggetto è coperto dall'IL, come tu dici solo se emette o assorbe anche in quella banda, altrimenti no.Immaginiamo ora una planetaria con un picco di emissione in O III e Ha questa sarà coperta dal rumore casuale ma non (o molto meno) dall'IL (che notoriamente, con lampade a mercurio e sodio ha picchi intorno ai 450 nm e 589 nm), questo è il senso di quello che volevo dire.Ossia che l'IL non può influire su frequenze che l'oggetto ripreso non ha.In spettroscopia si opera la sottrazione del fondo cielo non perchè le righe del sodio, ad esempio, possano influire sul flusso dell'Ha, ma principalmente perchè farebbero apparire una riga Na che non appartiene all'oggetto esaminato.
Quello che ti sto dicendo non è solo una mia opinione, ma è suffragata da prove di ripresa che a suo tempo ho fatto di M57 dagli Altipiani di Arcinazzo a 1000 mt di altezza in Ciociaria (IL molto contenuto, cielo trasparente),a 5600 mm di focale, e da Roma , alla stessa focale,con lo stesso strumento (C11)e con un filtro anti IL: tra le due immagini NON c'era praticamente differenza a pari tempo di integrazione.
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Non solo verso lo Zenith, in generale aumentando l'ingrandimento, il cielo si fa "più scuro" semplicemente perche diventa più piccolo il campo inquadrato. L'IL che in un campo inquadrato esteso è molto evidente, riducendo il campo inquadrato diventa molto meno significativo perchè si riduce la sua quantità per area, allo stesso modo in cui ingrandendo una diffusa nebulosa o una galassia, mentre cominciamo a percepire le singole stelle all'interno di esse perdiamo di vista la nebulosità o l'alone luminoso dell'insieme.
E' esattamente quello che, con alcune aggiunte, ho cercato di dire, come anche che l'IL si aggiunge al rumore casuale, ma casuale non è.