titanikk ha scritto:
Vorrei dire anch io la mia esperienza già scritta sul post COLORE DELLE NEBULOSE.
Osservatorio in Alto Adige , specchio di 80 cm ,la prima volta che vidi la nebulosa ESKIMO, rimasi meravigliato,era bellissima indescrivibile , eravamo una trentina di persone , e tutti hanno confermato la stessa cosa, la nebulosa si presentava azzurrina con il guscio di colore giallo vivo,anche se non era il suo colore effettivo ,però era quello che abbiamo visto,l osservata più volte in altre giornate sempre nell 80 cm , ma era completamente grigia.questo mi fa pensare, che solo nelle serate di massima trasparenza e possibili vedere qualche sfumatura di colore sulle nebulose più brillanti.
La soggettività è una brutta bestia e il chimico, il fisico, l'ingegnere e il matematico lo sanno.
Condizioni ideali per osservare "eventuali colori" di una nebula planetaria:
1) allo zenit (airmass=1, densità minima, indice di rifrazione al valore minimo)
2) seeing perfetto (streamJet a velocità mininimali)
3) buio pesto
4) telescopio a tubo aperto (la vedo male per i celestron sct con la lastra di vetro trattata anti-riflesso
che fa da supporto la secondario)
5) oculare esente da cromatismi
6) estensione
7) mag e mag apparente

distanza dell'oggetto
9) il vostro occhio (visto che il DNA è diverso per ogni individuo, l'occhio di una e dell'altra persona
sono simili, compatibile o non compatibile, ma assolutamente non eguali)
altri fattori composizione gas della nebula, diametro polveri della nebula , la presenza di stelle
nei dintorni della nebula.
Le affermazioni sono solo affermazioni, se un ricercatore afferma che vede nebule con colori tenui, vistosi
o altro, ne' dia la conferma con prove e con la riproducibilità dei dati. Ma l'esperimento è arduo nel produrre e riprodurre a causa della difficoltà d'avere una "condizione standard" del cielo nonché la variabilità della soggettività di coloro che partecipano allo studio.