cherubino ha scritto:
credo che [...] non si possa nemmeno non considerare il fatto che la curvatura del parabolico resta (anche se diaframmato: quindi riducendo il apporto focale "luminoso") quella originale. Quindi restano inalterate le altre aberrazioni geometriche tipiche di uno specchio parabolico aperto a f.4 o f.5 o simili.
e ancora:
king ha scritto:
Se lo specchio è curvo ad f/5, diaframmandolo eccentricamente otterrò un f/10 fittizio, che sarà f/10 fotograficamente ma con le aberrazioni di una curvatura ad f/5.
Non è che prendendo una porzione di specchio f/5 questo per magia si riassesta modificando il suo profilo in f/10, la superficie rimane curva ad f/5.
mi avevano quasi convinto.
Però poi:
mauro_dalio ha scritto:
Le aberrazioni extrafocali della parobola, per esempio il coma, dipendono dalla interferenza della luce provenienete da tuttas la superfice (dalla differenza dei cammini ottici). Se limiti la superficie escludi una parte del fronte d'onda e l'interferenza è diversa. Mancano pe parti lontane che sono quelle che più rapidamente si trovano ad avere cammini ottici diversi e che producono per esempio il coma.
Insomma, credo che alla fine la verità, quella che si vede quando si butta l'occhio all'oculare, stia, come sempre, nel mezzo

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Fabio