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Fede67 ha scritto:
non ho detto che chi non compra plasticaccia è fuori dal mercato, ho detto che chi cerca sessantini acromatici in f/16 è fuori dal mercato...
E quello che ti suggerivo è che questo non ha senso che per ragioni altre che la moda. Un "sessantino" f/15 fatto bene costa per sua natura meno dello Scopos, andando meglio assai. Lo Scopos sarà pure lungo 37cm invece che 70, ma pesa pure il doppio. il "Sessantino" ha comunque un ingombro inferiore all'80ED, che non mi pare richieda un camion per essere trasportato. E, dulcis in fundo, sta pure sulla montatura della Lidl...

Seriamente, il mercato non li vuole perché non li conosce. E non li conosce non perché vanno male o peggio, ma semplicemente perché qualcuno nei dipartimenti marketing pensa che non sono "sexy" (o non può gonfiarci il prezzo lucrandoci sopra).
E questo capita per tanti altri onestissimi strumenti da osservazione e/o ricerca.
Fede67 ha scritto:
anche io conosco molta gente che ha abbandonato subito questo bellissimo hobby.
La maggior parte, come dici tu, era convinta di aver preso una bidonata, ma parlandoci e facendo le giuste domande mi sono reso conto che quasi tutti credevano di aver comperato un bidone semplicemente perchè non sapevano assolutamente come usare lo strumento, cosa guardare, dove guardare e come guardare...
Questo, come sai, è dovuto al fatto che un marketing spietato ti convince che, senza nemmeno aver aperto un libro e studiato mezza pagina, puoi entrare nel negozio ed uscire con l'ultimo modello pubblicizzato a doppia pagina e questo ti trasforma in un astrofilo, o in un astrofilo molto fico, o in un semi-professionista, o quant'altro... basta vedere quanti zeri vuoi aggiungere...
Mi è capitato più volte — anche di recente — di essere interrotto con sguardo furbetto da qualcuno che mi dice "visto che Lei è fotografo, mi spiegherebbe qualcosa della mia nuova macchina...?!?!;
Immagini che faccia posso aver fatto a vedermi arrivare in mano una Leica M6 telemetro con Summilux 35 1.4 e sentirmi come premessa "Sono sicuro che va bene... il commesso tanto gentile che conosco da anni, quando gli ho detto di darmi la migliore macchina ha detto che aveva quello che faceva per me..." (!!!) "...ma davvero non riesco a capire come funziona l'autofocus e come la posso collegare al computer..."!!!
No comment, ovviamente. Ecco, l'astronomia è un campo simile (se non peggiore). Ovviamente anche le auto di grossa cilindrata trasformano alcuni milioni di italici in cloni di Schumacher...

Quindi capisco bene quello che dici.
Aggiungevo che, a maggior ragione, c'è forte la necessità di riflettere su criteri di scelta che vadano al di là del mero pagare uno strumento "tot", accettando magari, per amor del risparmio, che i controlli qualità e gli interventi umani non esistano. Con la conseguenza che strumenti che si producono a "poco" e che vengono venduti a qualcosa che sembra "conveniente" (ma in effetti è "troppo"), essendo sfuggiti alle larghissime maglie industriali dei controlli a campione finiscano per non valere "niente".
Se non altro perché gli onesti soldi con cui tali strumenti si pagano, sono buoni "sempre", e non "a campione statistico".
Ciao,
Massimiliano