stevedet ha scritto:
Aggiungo anche la variabile della superficie gioviana, che non è un'immagine statica e sempre uguale e che rende dunque ancora più problematico fare confronti tra strumenti non solo in giornate, ma addirittura in ore differenti.
Per quello c'è l'indicazione del meridiano centrale.
Infatti kappotto ha cercato di prendere disegni fatti in momenti simili della rotazione del pianeta.
Il confronto è un po' forzato per diverse ragioni. E secondo me kappotto l'ha voluto fare più per un gioco personale che per didattica, che comunque c'è.
Nel disegno planetario (e parlo da principiante: credo di aver fatto una quindicina di Giovi e non di più) la maggior parte delle volte si possono distinguere i macro dettagli del pianeta più che le strutture più fini, che sono quelle che mutano più frequentemente nel gigante gassoso. Credo che chi abbia disegnato un po' Giove sia d'accordo.
Quindi, su Giove, i problemi di confronto sono altri.
Secondo me questa potrebbe essere una classifica dei fattori che appiattiscono i risultati (sia in ambito fotografico che visuale). In ordine decrescente:
1. Seeing
2. Seeing
3. Seeing
4. Seeing
5. Seeing
6. Seeing
7. Diametro
8. Collimazione e acclimatamento
9. Condizioni dell'osservatore (esperienza, stanchezza, capacità osserative e reportistiche, ecc...)
10. Altezza sull'orizzonte (che vuol dire anche ... seeing)
Questo rimanendo nel proprio orticello. Se usciamo fuori e confrontiamo i risultati ottenuti da più astrofili, il punto 9 sorpassa sul rettilineo i punti 7 e 8.
Stessa cosa, con qualche variabile in più, succede per la ripresa fotografica. Poche storie.
PS: kappotto i complimenti se li merita tutti, ma non tanto perchè é bravo a osservare, quanto perchè ha imparato a osservare facendo una cosa che sta consigliando a tutti da un bel pezzo: osservare di più e disegnare di più
