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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 10:33 
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Iscritto il: martedì 21 febbraio 2006, 18:47
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Località: Villa C. (MI)
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andreaconsole ha scritto:
In definitiva, ci sono un milione di motivi per cui un telescopio piu' aperto e' piu' svantaggiato in hires, ma fino a prova contraria la profondita' di fuoco non e' fra questi.

Perfetto, ma se prendi in esame 2 strumenti uguali, di pari apertura ma con focale differente, "questa" è la prova contraria :oops: : dalla lunghezza focale dipende l'f/ dal quale dipendono la profondità di campo (della quale noi non frega nulla perchè osserviamo all'infinito) e la vituperata profondità di fuoco.
Del "milione di altri motivi" , 999.999 motivi sarebbero in comune fra i 2 strumenti; anche la tecnica dell'esclusione potrebbe avere un fondamento scientifico, no? :D

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Roberto Porta - photallica v. 2.0

"Le stelle non sbagliano e non si guastano" (G. Gualini)


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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 10:46 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14851
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
ok, ma devi sempre applicare il metodo scientifico prima di fare un'affermazione di valore scientifico:
osservi un fenomeno, ipotizzi una causa, testi le controprove.
Se riesci ad effettuare il test su due strumenti veramente uguali e veramente nelle stesse condizioni puo' avere un senso, ma dubito sia fattibile: bisognerebbe cancellare una per una le altre possibili cause prima di accusare la profondita' di fuoco.
Credo che sarebbe piu' semplice e sbrigativo trovare l'errore nell'analisi matematica fatta, in almeno uno dei due procedimenti, visto che ti dimostra che la strada che propugni e' sbagliata. Che poi parliamo di un articolo di 15 anni fa...
Ad esempio, potresti obiettare il fatto che analizza solo gli effetti del seeing atmosferico, magari una diversa analisi potrebbe dimostrare che uno strumento piu' aperto e' piu' sensibile alle turbolenze interne

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 13:04 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Per fare un test che abbia valore scientifico andrebbero messi accanto due strumenti della stessa tipologia e diametro ma con focale diversa e fare delle riprese con una webcam, anzi due webcam uguali. Comunque è sempre difficile azzerare perfettamente tutte le altre componenti, tipo l'acclimatazione. Non dimentichiamoci che due Newton dello stesso diametro se hanno due tubi di diversa lunghezza sono sensibili diversamente alle turbolenze interne. Però se vogliamo dirla tutta, gli S.C. ad f=10 non sono mai stati portati da nessuno come i campioni della minimizzazione del cattivo seeing, casomai il contrario, anche se senza confronto non si può mai dire. I rifrattori, spessissimo con rapporto focale più corto di f=10 in genere hanno la fama (giustificata) di essere meno sensibili al cattivo seeing, abbiamo detto per il limitato diametro, va bene, ma se la corta focale fosse un grande handicap ce ne saremmo accorti.
Photallica se ha sempre il suo Meade f=6,3 potrebbe fare un test con a fianco un Meade f=10. Io abito troppo lontano.

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 17:32 
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Iscritto il: martedì 21 febbraio 2006, 18:47
Messaggi: 3944
Località: Villa C. (MI)
Tipo di Astrofilo: Visualista
andreaconsole ha scritto:
ok, ma devi sempre applicare il metodo scientifico prima di fare un'affermazione di valore scientifico:
osservi un fenomeno, ipotizzi una causa, testi le controprove.
Se riesci ad effettuare il test su due strumenti veramente uguali e veramente nelle stesse condizioni puo' avere un senso, ma dubito sia fattibile: bisognerebbe cancellare una per una le altre possibili cause prima di accusare la profondita' di fuoco.
Credo che sarebbe piu' semplice e sbrigativo trovare l'errore nell'analisi matematica fatta, in almeno uno dei due procedimenti, visto che ti dimostra che la strada che propugni e' sbagliata. Che poi parliamo di un articolo di 15 anni fa...
Ad esempio, potresti obiettare il fatto che analizza solo gli effetti del seeing atmosferico, magari una diversa analisi potrebbe dimostrare che uno strumento piu' aperto e' piu' sensibile alle turbolenze interne

Io non disprezzo i metodi scientifici per analizzare uno strumento e/o le sue condizioni d'uso ma nel mio passato ho visto troppe volte telescopi "benedetti" dalla matematica mostrare prestazioni inferiori alle aspettative, nel mentre gli schemi più bistrattati esibivano risultati di rilievo. Sarà anche che io non ho i numeri per un'accurata analisi scientifica ma sai com'è, preferisco fare la parte del calabrone che vola nonostante le leggi dell'aerodinamica facciano presagire il contrario! :lol:
Tornando al dunque, si vuole minimizzare l'impatto che una maggiore profondità di fuoco avrebbe sulla percezione del seeing? A me può stare anche ben (anche se non sono convinto, sia ben chiaro) purchè non si attribuiscano miracoli ad altri fattori che anche se analizzati minuziosamente nono non meno infinitesimali della profondità di fuoco; l turbolenza interna è uno di questi in quanto a tubo acclimatato vengono a cessare anche i moti convettivi all'interno del tubo. Anni fa' sono stato coinvolto (mio malgrado) in una discussione piuttosto feroce riguardante proprio la turbolenza interna; un "professorone" sosteneva che fosse minima in un Mak-Newton in quanto il cammino ottico percorre il tubo 2 volte mentre un altro "professorone" sosteneva fosse meglio un Mak-Cassegrain anche se il cammino ottico corre lungo il tubo una volta in più ma con tubo più corto.
A fatto compiuto e nonostante la geometria delle ottiche premi indiscutibilmente il MN chiunque preferiva usare l'MC perchè:
- l'oculare è sempre comodo
- il tubo è più leggero, meno ingombrante e più trasportabile
- si faceva (molta) meno fatica a mettere a fuoco
- aveva una focale più vantaggiosa al fine di poter non utilizzare ocularini spaccaocchi
Insomma le motivazioni scientifiche hanno dovuto soccombere al cospetto di quelle pratiche. E non è stata neanche l'unica volta. Se poi si preferisce comunque dare i numeri piuttosto che passare tempo dietro all'oculare non è mia intenzione mettere in discussione i gusti altrui... :mrgreen: ...io continuo a preferire i "calabroni", almeno fino a quando non mi pungono! :oops: :)

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Roberto Porta - photallica v. 2.0

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 18:03 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
Messaggi: 3766
Località: via stella Anzio
In realtà quella del calabrone è una favola, si sa benissimo
Come vola e perché, e il suo volo risponde in pieno alle leggi della fisica. Ora io sono un ignorante ,ma tra uno che mi dice che due+ due fa quattro e mi dimostra perche' e uno che mi dice due + due fa quattro e mi dice fidati peferisco il primo
anche perché vedo in giro gente che neanche sa se il suo strumento è collimato

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e ho visto i raggi b balenare nel buio


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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 20:08 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Cita:
La profondità di fuoco è inversamente proporzionale al rapporto di apertura, più lo strumento è luminoso e meno profondità c'è. In presenza di seeing non buono sono sufficienti anche piccole fluttuazioni causate dalla turbolenza per causare dei continui fuori fuoco, con conseguente perdita di dettaglio.
Se invece si sta osservando con strumenti a focale molto lunga questi continui up&down dal piano focale sono compensati dalla profondità di fuoco


Caro Roberto, tutta la stima per la tua esperienza, ma secondo me a parità di diametro la profondità di fuoco col seeing non c'entra molto, per il semplice fatto che la tua esperienza (giusta) è connessa alle dimensioni del disco di airy, molto più piccolo , che enfatizza le fluttuazioni del seeing stesso e la turbolenza, mentre nell'immagine più ingrandita questo si verifica meno.
Mi sembra tuttavia che si sia perso di vista la domanda iniziale del topic aperto da Cristiano.
Se il seeing si misura in secondi d'arco, perchè un telescopio da un metro dovrebbe essere più sensibile di uno da 10 cm; a questo abbiamo risposto in base al potere risolutivo, in quanto il maggior potere risolutivo risolve meglio anche le speckles, ossia i falsi dischi in cui si frantuma il disco di Airy, influendo sulla FWHM del disco di seeing.
La tua osservazione riguarda invece a mio avviso, non tanto gli effetti del seeing (che a parità di D e lunghezza d'onda sono uguali) quanto la tolleranza di fuoco, che a bassi rapporti f/D diviene minima e fa quindi apparire , in caso di turbolenza , una perdita temporanea di di fuoco che fa sembrare maggiore la turbolenza che , invece, sul piano oggettivo,è sempre uguale in quanto non è legata all'ingrandimento ed alla focale maggiore o minore.In parole povere, la FWHM del disco di seeing in un telescopio di un dato diametro è sempre uguale, qualsiasi sia l'ingrandimento o il rapporto F/D, cambia invece il modo di percepirla.

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Fulvio Mete
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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 20:11 
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Macchè favola è un modo di dire. Lo usava anche il mio maestro di basso per scoraggiarmi dal perdere tempo dietro dei discutibili tecnicismi che facevano perdere il gusto di suonare, e quando insistevo mi ricordava che Jimi Hendrix ha imparato a suonare guardando altri musicisti e imbracciando una scopa! Ok perdonatemi l'Ot mi autosospendo per un po' :-)

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*****14/11/2015 Nulla sarà più come prima!!*****
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Il resto? Vedi il mio profilo! :-)

"Cenerentola è la prova che un paio di scarpe giuste ti cambiano la vita!"


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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: giovedì 15 ottobre 2015, 15:21 
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fabio_bocci ha scritto:
Photallica se ha sempre il suo Meade f=6,3 potrebbe fare un test con a fianco un Meade f=10. Io abito troppo lontano.

Si che ce l'ho ancora, ormai siamo una coppia di fatto! :mrgreen:
Scherzi a parte, tutte le volte che ho pensato di sostituirlo mi sono trovato a valutare che per vedere poco di più mi sarei ridotto a una spesa troppo elevata, per cui il tubo resta dov'è :shock:

fulvio mete ha scritto:
Caro Roberto, tutta la stima per la tua esperienza, ma secondo me a parità di diametro la profondità di fuoco col seeing non c'entra molto, per il semplice fatto che la tua esperienza (giusta) è connessa alle dimensioni del disco di airy, molto più piccolo , che enfatizza le fluttuazioni del seeing stesso e la turbolenza, mentre nell'immagine più ingrandita questo si verifica meno.
Mi sembra tuttavia che si sia perso di vista la domanda iniziale del topic aperto da Cristiano.
Se il seeing si misura in secondi d'arco, perchè un telescopio da un metro dovrebbe essere più sensibile di uno da 10 cm; a questo abbiamo risposto in base al potere risolutivo, in quanto il maggior potere risolutivo risolve meglio anche le speckles, ossia i falsi dischi in cui si frantuma il disco di Airy, influendo sulla FWHM del disco di seeing.
La tua osservazione riguarda invece a mio avviso, non tanto gli effetti del seeing (che a parità di D e lunghezza d'onda sono uguali) quanto la tolleranza di fuoco, che a bassi rapporti f/D diviene minima e fa quindi apparire , in caso di turbolenza , una perdita temporanea di di fuoco che fa sembrare maggiore la turbolenza che , invece, sul piano oggettivo,è sempre uguale in quanto non è legata all'ingrandimento ed alla focale maggiore o minore.In parole povere, la FWHM del disco di seeing in un telescopio di un dato diametro è sempre uguale, qualsiasi sia l'ingrandimento o il rapporto F/D, cambia invece il modo di percepirla.

Fulvio ti ringrazio per il tuo contributo; nel caso tu abbia ragione non potevi spiegarti meglio (cosa che ultimamente a me riesce difficile :? )

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: giovedì 15 ottobre 2015, 15:52 
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fulvio mete ha scritto:
...In parole povere, la FWHM del disco di seeing in un telescopio di un dato diametro è sempre uguale, qualsiasi sia l'ingrandimento o il rapporto F/D, cambia invece il modo di percepirla.

Mah, su questa affermazione ci potremmo soffermare. Perchè il diametro del disco di Airy sul piano focale dipende solo dal rapporto focale del telescopio (a parità di lunghezza d'onda della luce). Se il diametro del disco di seeing fosse sempre uguale, qualsiasi fosse il rapporto focale (ma solo funzione del diametro) sarebbero più sensibili al seeing i telescopi a rapporto focale basso (disco di Airy piccolo) e diametro magari grande. Mettendo il discorso in un altro modo. Ho due telescopi, di pari diametro, uno con rapporto focale basso ed uno con rapporto focale alto. In questo caso il rapporto (FWHM seeing)/(disco di Airy) per il telescopio a rapporto focale più corto sarebbe maggiore del corrispettivo rapporto del tubo a rapporto focale (e anche focale) più lungo, quindi si vedrebbe più disturbato il telescopio con rapporto focale più basso.

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