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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un SC oggi
MessaggioInviato: domenica 25 ottobre 2009, 23:11 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 10:35
Messaggi: 2770
Io ritengo che il C9,25 (avendo solo quello,ma confrontato con C8 , meade 10, mak 150, taka 102) sia certo un compromesso che pero' ne spiazza un bel po'.
Tralasciando l'ostruzione elevata ,non mi sembra che renda meno di un newton economico anche di 25cm, anzi in quelle prove che feci era proprio l'opposto.
L'incisione sui pianeti era superiore e le stelline ai bordi molto piu puntiformi(niente prova sul deep dove avrebbe probabilmente perso ,anche se alla minor luminosita' si sarebbe contrapposto un contrasto maggiore).
Il problema e' che vengono usati il 90% delle volte scollimati o con megapiume di calore.........e l'immagine degrada esponenzialmente, ma provate ad usarli con la binoculare per vedere quanta benzina hanno ancora a disposizione.....

(poi nn mi sembra che alcuni rifrattori non siano mai un compromesso pure loro).


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un catadiottrico oggi
MessaggioInviato: lunedì 26 ottobre 2009, 0:03 
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Iscritto il: martedì 9 maggio 2006, 23:43
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Pilolli ha scritto:
Dal fatto che un dob da 40 è più difficile da trasportare rispetto a un c8 su heq5 o cpc (quindi dob contro montatura)
Ma che discorso è? Che senso ha confrontare aperture diverse?

Anche io mi chiedo che ragione abbiano gli SC di esistere, i Newton li stracciano praticamente su tutto, cioè su: prezzo, in visuale, in fotografia (sia alta risoluzione che deep sky), facilità di collimazione e mantenimento della stessa, velocità di adattamento termico, ostruzione. L'unico vantaggio che vedo per gli SC è la facilità di andare a fuoco con la torretta. C'è altro che mi sfugge?


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un SC oggi
MessaggioInviato: lunedì 26 ottobre 2009, 0:08 
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Iscritto il: martedì 9 maggio 2006, 23:43
Messaggi: 4103
Località: Padova
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
maidiremirko ha scritto:
Nella foto planetaria, un buon rifrattore ha molto più da dire a mio avviso.
Infatti i migliori planetofili italiani e mondiali usano rifrattori.
Ma per favore.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un catadiottrico oggi
MessaggioInviato: lunedì 26 ottobre 2009, 0:10 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14851
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Mars4ever ha scritto:
i Newton li stracciano praticamente su tutto, cioè su: ... facilità di collimazione ...


davvero??? mai provato ma avrei giurato il contrario

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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un catadiottrico oggi
MessaggioInviato: lunedì 26 ottobre 2009, 0:17 
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Iscritto il: martedì 9 maggio 2006, 23:43
Messaggi: 4103
Località: Padova
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
kaio67 ha scritto:
Io credo che il valore aggiunto di un SC anche al giorno d'oggi sia dato dalla sua versatilità.
Come hanno già detto altri è il classico strumento che, con scarso ingombro, e notevole comodità di consente di fare in modo accettabile ogni tipo di osservazione visuale (ed eventualmente di dedicarti anche alla fotografia).
E il Newton no?
kaio67 ha scritto:
ma la figura di diffrazione data da un buon rifrattore è.... un'altra cosa!!!
Ricordo che è sempre una cosa falsa. Che divertimento c'è nell'osservare un artefatto ottico?


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un SC oggi
MessaggioInviato: lunedì 26 ottobre 2009, 6:52 
Hai ragione ho un pò troppo generalizzato... quando parlo di newton ho sempre in mente solo la configurazione ottica e poichè mi hanno fatto una testa così mi vengono sempre e solo in mente i mega dobson... in effetti ci sono newton in equatoriale e sono molto versatili anche loro (forse però decisamente più ingombranti di un SC e necessitanti, perciò, di montature adeguate...)

Sulla figura di diffrazione, che è uno dei parametri per valutare la qualità di un'ottica, cosa vuoi che ti dica... non mi risulta che ci siano configurazioni che invece del famigerato "falso" mostrino il "vero"...

Quando uno sa cos'è quello che vede è a posto. Le migliori che ho visto le ho sempre viste con strumenti a lente... quanto al divertimento... mah... mi verrebbe da dire che c'è gente che si diverte a mettersi i calzini turchesi :shock: ... ognuno si diverte come crede che dici???? :mrgreen:

Ciao e complimenti per il premio UAI.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un SC oggi
MessaggioInviato: lunedì 26 ottobre 2009, 6:58 
DarkStar ha scritto:
maidiremirko ha scritto:
attenzione alla definizione di "tuttofare" che rischia di trasformarsi in "nullafare". Voglio dire che gli SC possono fare tutto, ma non sono il massimo nè in visuale (sono pur sempre specchi ostruiti a 0.35 nella migliore delle ipotesi, che il purista difficilmente prenderà in considerazione) nè in fotografia deep dove ci si scontra con un rapporto focale proibitivo, e dove l'uso del riduttore dedicato è spesso fonte di piccole noie.
Nella foto planetaria, un buon rifrattore ha molto più da dire a mio avviso.


Chissà come mai invece i migliori astroimager planetari usano gli SCT vedi Antonello o Damian Peach, chissà come mai...



Perchè un rifrattore del medesimo diametro di un C 11 o di un C 14 costerebbe uno sproposito, non sarebbe trasportabile, richiederebbe una montatura da osservatorio (costosetta anche questa)... con le moderne tecniche di imaging planetario si riesce invece a sopperire a quasi tutti i problemi legati all'utilizzo del "compromesso SC" con risultati davvero strabilianti... io impazzisco per quello che riesce a fare Antonello, davvero bravissimo!!!


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un SC oggi
MessaggioInviato: lunedì 26 ottobre 2009, 7:08 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Ciao, Mars
Cita:
Anche io mi chiedo che ragione abbiano gli SC di esistere, i Newton li stracciano praticamente su tutto, cioè su: prezzo, in visuale, in fotografia (sia alta risoluzione che deep sky), facilità di collimazione e mantenimento della stessa, velocità di adattamento termico, ostruzione. L'unico vantaggio che vedo per gli SC è la facilità di andare a fuoco con la torretta. C'è altro che mi sfugge


Ti sfugge... il peso e l'ingombro: prova ad immaginare un newton da 235 mm e 2,35 mt di focale come il C9,25 , o di 36 cm e 4 metri di focale come il mio C14, (ma anche uno ad f5 (2 mt) sarebbe leggermente fuori misura per qualsiasi montatura che non costi cifre molto elevate).
A casa mia c'è un esempio calzante: un C6 (150 mm di appertura e 1500 mm di F), che sollevo con due dita e, che anche con accessori medio-pesanti richiede , sulla G11, un contrappeso di soli 2,8 Kg, per converso un Newton solare di apertura e focale uguale, 150 mm f 10,è lungo una quaresima, pesa un botto, da notevoli problemi di equilibratura e richiede un contrappeso da 9 Kg, tantè che spesso mi passa quasi la voglia di usarlo sul sole, nonostante le notevoli immagini che tira fuori, ed uso il C6 con l'Astrosolar.
Ciò senza contare che un newton F 5 o minore avrebbe un coma sensibile fuori asse.
Circa la facilità di collimazione, poi, mi sembra che negli SC sia maggiore.

Per il resto siamo abbastanza d'accordo, un Newton di pari apertura e qualità ottica, con un buon correttore di coma è probabilmente superiore ad uno SC.

_________________
Fulvio Mete
_________________
Siti web:

http://www.lightfrominfinity.org

http://www.pno-astronomy.com


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un SC oggi
MessaggioInviato: lunedì 26 ottobre 2009, 7:54 
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Iscritto il: lunedì 4 settembre 2006, 13:29
Messaggi: 5486
Località: Mugello
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ho acquistato usato un vecchio Meade SC da 8", lo tengo montato stabilmente su un treppiede con una fonta-giro (altazimutale atrigianale) ed è sempre prontissimo per osservare al volo, sia con la torretta che senza, in terrestre che su Luna e Pianeti.

Montato sulla Eq5 con skyscan ho un setup abbastanza portatile con ricerca, puntamento e inseguimento automatici con un'ottica da 200mm di diametro e quel che ne consegue in termini di risoluzione e raccolta di luce.

Ho avuto e usato, spesso anche in contemporanea con questo SC e con un'altro della Celestron, sia un Newton da 200mm, un Mak da 127mm che un acro da 120mm e un 100ED, a tutt'oggi ho anche un acro da 127mm e un Mak da 90mm, lo SC ha indubbi vantaggi su ognuno di questi strumenti, nei confronti del newton di pari apertura è più leggero e compatto, quindi più trasportabile e gestibile, e va a fuoco con la torretta senza elementi aggiuntivi, inoltre ha una migliore resa con oculari di basso e medio livello rispetto ai newton aperti, ha più luminosità e risoluzione rispetto al mak e tutti gli altri strumenti di diametro inferiore; ovviamente rispetto a ognuno dei singoli strumenti ha i suoi svantaggi, primo di tutti il costo, in italia stranamente più alto che altrove, ma cui si può ovviare con l'usato, rispetto al newton perde leggermente sugli oggetti deboli ed estesi, rispetto ai rifrattori come puntiformità delle stelle e gradevolezza dell'immagine, rispetto ai mak come costo e ingombro.

Insomma lo Sc per me è uno dei telescopi che più si avvicina al concetto di telescopio universale, ovviamente facendo di tutto non eccelle in nessun campo in particolare ma ha ottime prestazioni in tutti :mrgreen:

Per usi più specifici come riprese planetarie e deep non sapreio perchè non le faccio, ma a quanto vedo vengono fatti ottimi lavori con gli SC.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il senso di un catadiottrico oggi
MessaggioInviato: lunedì 26 ottobre 2009, 9:01 
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Iscritto il: giovedì 7 dicembre 2006, 23:07
Messaggi: 8592
Località: Leiden, The Netherlands
Mars4ever ha scritto:
i Newton li stracciano praticamente su tutto, cioè su: prezzo, in visuale, in fotografia (sia alta risoluzione che deep sky), facilità di collimazione e mantenimento della stessa, velocità di adattamento termico, ostruzione. L'unico vantaggio che vedo per gli SC è la facilità di andare a fuoco con la torretta. C'è altro che mi sfugge?


Facilità di collimazione? Un Newton? :lol:
Con le bob's knot un SC si collima in pochi millesimi di secondo comodamente in piedi davanti alla lastra. Quanto poi la mantengano dipende dalla qualità del telescopio (quello che ho l'ho collimato dopo un viaggio in macchina di due ore e poi mai più). Per caricare 30cm su una equatoriale ti ci vuole prima un camion che te li sollevi poi una montatura degna e poi un bel litigio per le torsioni. Un uguale diametro è estremamente più trasportabile (e non solo il telescopio, visto che la montatura è di conseguenza), tanto è vero che io montavo il C8 sulla GP, cosa che con un newton 200 f/10 sarebbe stata quanto meno un delirio.
Ti sfugge che ad uguale diametro e uguale focale un newton ha una leva imbarazzantemente più grande, che a parità di focale e diametro un newton praticamente non lo costruiscono (o metteresti 30cm f/10 su una equatoriale? :mrgreen:).
C'è altro che mi sfugge? (cit.)

Io ho venduto l'SC perché i vantaggi che aveva non mi interessavano ma negare che ne abbia per difendere il proprio mi pare troppo ;)

_________________
Tutto ciò che dà fastidio al potere e alle buone coscienze, questo è Marcos. E, per questo, tutti noi che lottiamo per un mondo diverso, per la libertà e l'emancipazione dell'umanità, tutti noi siamo Marcos.


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