davidem27 ha scritto:
Vestirsi a cipolla è sempre stato il consiglio della massa, il più giusto e saggio, direi.
C'è un "ma"...
L'effetto
Omino Michelin.
Che presto si raggiunge quando ci diamo dentro con 3-4 maglioni e giaccone a vento.
Ma come si fa ad osservare in quella maniera?
Mi chiedo se qualche
efficacissimo giaccone in qualche materiale tecnico, usato da solo, sia più efficace di 2 maglioni spessi e goffeggianti.
Se si, quale? Come si chiama? Cosa c'è da dire al signore del negozio?
"Mi serve un maglioncino supersottile che resista a -15".
Ci propinerà il primo tessuto costoso che ha sottomano...

Davide infatti anche a me non piace essere troppo "gonfio". Mi sono divertito a leggere forum di trekking e di snowboard e siti tecnici, e ho appreso un pò di cose basilari per vestirsi a strati.
Il pile trattiene di più il calore rispetto alla lana e ingombra meno, vestendo a strati lo strato intermedio (cioè quello/ì sopra la maglietta intima tecnica ma sotto il giaccone) è quello che risulta più importante per mantenersi al caldo.
Io uso una felpa in micropile, aderente ma non troppo, che mi scalda tanto...ma puoi anche comprarla in pile più pesante (anzi
devi visto che ti serve per -15°) che è ancora più calda. Non comprarla larga.
L'ideale sarebbe accoppiare micropile sotto e pile pesante sopra.
E poi sopra un bel giaccone che sia Windstopper e con il cappuccio, e uno
scaldacollo.
Io mi trovo bene con una giacca della
Columbia (non è però da freddo pesante) che ha un ottimo rapporto qualità prezzo. Ma sono ottime anche
The North Face,
Patagonia,
Millet.
Per i tessuti, il volgarmente detto Pile è il Polartec che è anche un marchio.
Il Pile ha un indice di pesantezza che è anche indice di calore, da 100 (usato per abbigliamento intimo) in poi...200, 300.....(il più caldo).
Su questo sito trovi buoni spunti per sapere sui tessuti...e sui marchi
http://www.sentieroselvaggio.it/materia ... onisti.aspSaluti, Angelo