1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 12:51 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23690
Kendar ha scritto:
[...]un pò di sana teoria non fa mai male, anzi può essere stimolante, ma solo se non rovina il divertimento e/o la passione[...]


e perchè non considerare anche la possibilità che il divertimento e/o la passione non siano nascosti proprio nel cercare di far coincidere teoria e pratica? nel tentare di capire perchè una certa osservazione sembrerebbe invalidare una certa teoria? o perchè una certa teoria non sembrerebbe trovare riscontro in certe altre osservazioni?
non potrebbe essere anche questa una chiave di lettura interessante?

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qa'plà!
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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 12:59 
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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 13:22 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 9:16
Messaggi: 342
Località: Prov-Venezia
X Mauro e Tuvok: ASSOLUTAMENTE SI

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osservo con ETX 105PE, ETX 70AT, Newton Konuscope 114/900 su EQ3.2, dobson Marcon 150/900 degli anni '70.
7x50 Leader, 10x50 Bresser, 20x90.


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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 13:41 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16962
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Personalmente, e credo di averlo detto moltissime volte, ognuno vive la propria vita a modo suo, passioni e hobby compresi.
Voler considerare il proprio modo migliore o l'altrui peggiore è, sempre a mio parere, mancare di rispetto nei confronti degli altri.
Se Mauro vuole capire il perché di alcune cose è nel suo diritto ma ovviamente, non può imporlo a nessuno né gli può essere imposto di stare a osservare solo ed esclusivamente per diletto.
Ho citato Mauro, ma potrei fare l'esempio di molte altre persone, solo perché è stato l'ultimo a esporre il proprio modo di "vivere" l'astronomia.
Personalmente sono molto più istintivo, quando mi va di approfondire approfondisco, altre volte invece preferisco ca##eggiare con gli strumenti e rilassarmi, senza stare a farmi tante s...e mentali.
Ma ciò non toglie che sia giusto per ognuno viverla in modo diverso.
Con questo chiudo l'OT e mi scuso con Mauro per avergli inquinato il topic con considerazioni non pertinenti

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Cieli sereni da Renzo
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Il titolo del topic non è un optional. Usiamolo bene!


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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 13:56 
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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 21:05 
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Iscritto il: domenica 1 giugno 2008, 19:38
Messaggi: 1928
Località: milano
l'idea che gli oggetti del cielo profondo si vedano "meglio" con ingrandimenti maggiori di quelli offerti dalla pupilla d'uscita corretta per il proprio occhio e le condizioni di trasparenza del cielo è SBAGLIATA se formulata in senso assoluto. E' GIUSTA se ci si astiene dal considerare alcuni fattori INALIENABILI come la turbolenza atmosferica e il gradeo di umidità dell'aria.
In condizioni reali, e in questo le leggi citate sono completamente inadeguate, l'influenza della turbolenza locale degenra l'immagine in modo tale da non essere percipita direttamente dall'occhio-cervello ma da limitare la percezione proprio di quei dettagli che invece dovrebbe aiutare.
Come sempre: una cosa è la teoria sul Mauna Kea, l'altra è la pratica dai nostri cieli.
Semplicemente differenza tra tanti anni di pratica sul campo e no.

Paolo

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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 23:05 
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Ultima modifica di mauro_dalio il giovedì 11 settembre 2008, 23:55, modificato 5 volte in totale.

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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 23:17 
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Iscritto il: domenica 1 giugno 2008, 19:38
Messaggi: 1928
Località: milano
La pupilla "giusta" dipende da tante condizioni: età del soggetto, parametri fisici tipici dell'occhio del soggetto, uso di sostante stupefacenti di tipo vasodilatatorio 8atropina e derivati ad esempio).
La turbolenza, mio caro, ha MOLTISSIMA importanza.
Prova ad osservare dai tuoi cieli immancabilmente sopra a 21.5 con vento in quota, poi mi dici come vedi le galassie a 200x....

Paolo

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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 23:26 
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Iscritto il: domenica 1 giugno 2008, 19:38
Messaggi: 1928
Località: milano
questo NON significa che alcuni oggetti in alcune circostanze NON appaiano più ricchi di particolari a ingrandimenti solitamente più alti di quelli che imporrebbe il valore di pupilla d'uscita "aggiustato" sui parametri fisici propri.
Tutti noi abbiamo trovato talvolta più comodo ridurre la pupilla d'uscita (quindi aumentare gli ingrandimenti) per avere una visione più grande del medesimo dettaglio che vedevamo già a poteri minori.
Poiché l'occhio è un ricettore e le parti più sensibili sono quelle non sul nervo ottico ma intorno ad esso è facile intuire che nella percezione degli oggetti deboli serve avere il cono di luce più ampio possibile in relazione al "diaframma" imposto dall'iride proprio per interessare in modo simmetrico la distribuzione dei bastoncelli intorno al nervo ottico.
Quella di cui parli è una "sensazione", comune quasi a tutti, ma una sensazione e basta.
Questo in una atmosfera SENZA umidità.
Purtroppo, la presenza di umidità nell'aria, tend a schiarire il "mezzo" diminuendone la trasparenza e abbassando i contrasti. Per questo motivo conviene a volte aumentare l'ingrandimento. Sia ben chiaro: il contrasto tra OGGETTO e CIELO non cambia di una virgola in questo modo. SIA BEN CHIARO. Però cambia un altro fattore (che è importante). Cambia l'"abbagliamento" (se vogliamo chiamarlo così) del cielo di campo, della porzione di cielo cioè inquadrata nel campo visivo. E' questo che ti permette di credere di vedere di più e, in alcune circostanze, effettivamente aiuta un filino.

Paolo

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