1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: venerdì 25 aprile 2008, 22:43 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
Beh do ragione in parte a Paolo, mentre dico che concordo con photallica. Io sono uno di quelli che ha sognato da ragazzino il 114 che costava appunto 400000 lire, quando lo stipendio di un impiegato era 600.000 lire. Fate voi i rapporti.
Allora già comperare una rivista era un conquista, comperare un plossl era il massimo e si lavorava con oculari con barilotto da 25 mm. perlopiù era cianfrusaglia ma ci si accontentava e si lavorava con grande lena. Certo era una palestra imbattibile e dubito che oggi un giovane possa apprendere quanto ha appreso un giovane di quei tempi.

Sono d'accordo col Paolo qunado dice che la cineserie permette a tutti di avere un telescopio, e questo è molto buono, uno compera e si fa le sue esperienze. L'unica cosa che non sopporto è che si spacciano queste cose come il massimo della tecnologia, ed in piu' si approfitta dell'acquirente propinando un prodotto che non corrisponde esattamente a quanto dichiarata o quanto prospettato dal venditore, i prezzi poi - non è che siano cosi popolari vista la qualità generale del prodotto.
Strumentini qua venduti a 600 euro hanno un costo di origine di 250 (dollari) che è pure un prezzo trattabile a fronte di quantitativi. Ma se il cinese lo fa a 250 (dollari) e ci guadagna, quanto vale realmente lo strumento? forse 150?

Max

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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MessaggioInviato: venerdì 25 aprile 2008, 22:55 
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Iscritto il: mercoledì 14 giugno 2006, 15:21
Messaggi: 2604
Località: Foligno
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
photallica ha scritto:
I giovani astrofili ci sono sempre stati, solo che gli strumenti entry level (250.000 lire per un 60ino equatoriale che andava veramente bene) erano comunque buoni e forse non è che si era un po' meno consumisti?


Direi proprio di sì, in entrambi i casi.
Premesso che anche io inizialmente ho ringraziato i cinesi che mi hanno permesso di avere un tubo ad un prezzo accettabile, oggi guardo il mio mak e mi chiedo se ho veramente risparmiato. Inoltre credo sia molto vero che la grande varietà di strumenti a prezzo accessibile ostacoli non di poco lo sfruttamento totale del tubo che si possiede e questo certo non succedeva a chi si "svenava" 20 anni fa per comprarsi un newton da 150 mm.
Lo ha detto anche daniela:
daniela ha scritto:
mah guarda anche questo non sono sicura che sia un disastro. Vorra' dire che si tirera' fuori il possibile dal tubo da 400 euro, si fara' magari qualche esperienza di autocostruzione, e intanto, si risparmia per uno strumento valido

però con la qualità di oggi e non di 20 anni fa è sempre un "tirare fuori" più modesto

Luca

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Dob LB 12", Mak 127sw, sw80ED, C8, newton sw 200/1000; eq5 motor;HEQ5PRO, Celestron CG5gt, Orion StarShoot autoguider, SPC900NC
WO 40 2" - PAN 27 2" - Burgess 20 - Speer Waler II 13,4 - TMB 9 - Or 7 -SW UWA 6mm - TMB 5 - Televue Barlow 2x[/size]
GHT 20x90 - Vortex 8*42; Manfrotto 055XB+701hdv
Canon 7D Mark II; Canon 600D e 1000D
Le mie immagini: http://www.astrobin.com/users/Luca_M/


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MessaggioInviato: venerdì 25 aprile 2008, 23:26 
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Iscritto il: giovedì 7 dicembre 2006, 23:07
Messaggi: 8592
Località: Leiden, The Netherlands
massimoboe ha scritto:
Sono d'accordo col Paolo qunado dice che la cineserie permette a tutti di avere un telescopio, e questo è molto buono, uno compera e si fa le sue esperienze. L'unica cosa che non sopporto è che si spacciano queste cose come il massimo della tecnologia, ed in piu' si approfitta dell'acquirente propinando un prodotto che non corrisponde esattamente a quanto dichiarata o quanto prospettato dal venditore


Quoterrimo.
Affinché però questa cosa non ci sia e il mercato sia "sano" il primo passo deve essere quello delle aziende e la loro volontà di non giocarsi il nome, cosa che, a quanto ho visto, non è che interessa più di tanto (anche perché ci guadagnano lo stesso). E' purtroppo una tendenza che invade tutti i campi quella del "quasi" usa e getta.

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Tutto ciò che dà fastidio al potere e alle buone coscienze, questo è Marcos. E, per questo, tutti noi che lottiamo per un mondo diverso, per la libertà e l'emancipazione dell'umanità, tutti noi siamo Marcos.


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MessaggioInviato: venerdì 25 aprile 2008, 23:32 
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Iscritto il: martedì 28 novembre 2006, 9:31
Messaggi: 4096
Tipo di Astrofilo: Visualista
Sto leggendo con interesse questo topic ed ho il timore ad intervenire, perché non ho l'esperienza strumentale di tanti partecipanti.
Voglio solo dire questo: non è che stiamo sottovalutando troppo il made in China? Forse oggi la qualità non è eccelsa (e non parlo solo di telescopi) e si impongono più che altro grazie al prezzo, ma siamo proprio sicuri che andando avanti con gli anni quello che arriverà da questo paese sarà sempre solo caratterizzato da ciò?
Non è che come occidentali siamo un po' troppo presuntuosi?
Insomma, la Cina sta facendo passi da gigante, anche in settori di alta tecnologia, basta vedere i progressi giganteschi fatti nei loro programmi spaziali!
Davvero pensate che se un domani qualche produttore vorrà entrare nel mercato dei telescopi di qualità non ne sarà capace?

_________________
Stefano
Binocoli: Nexus 100; Vortex Vulture 10x50; Pentax Papilio 6,5x21
Telescopi: Dobson GSO 300 deluxe; WO Zenithstar 66SD


Ultima modifica di stevedet il sabato 26 aprile 2008, 10:31, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: venerdì 25 aprile 2008, 23:41 
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Iscritto il: giovedì 15 novembre 2007, 18:51
Messaggi: 827
Località: Udine
Tipo di Astrofilo: Visualista
E' proprio il sistema d'apprendimento orientale che è fondato sul concetto di "copia". Si copia come si fa da bambini dai propri genitori e in brevissimo tempo si padroneggia una lingua (o una disciplina). Credo sia inutile ricordare che Canon, oggi uno dei leader nel mercato fotografico, ha iniziato copiando le macchine Leica. Il problema è che, quando hanno imparato, mettono la freccia e ci superano! :) Un po' come è successo con il Giappone.

_________________
Tel.: Dobson GSO 10'' + RACI Geoptik 8x50 + Telrad
Tel.: Celestron NexStar 127SLT Mak-Cas
Tel.: Bresser Skylux 70/700
Binocoli: TS 10x50 Wildlife ~ Bob Optik 10-30x60 ~ DOI 12x50 (Japan)
Oculari: Antares Speers Waler 9,4/13,4 ~ Antares Zoom 8-5 ~ Enhanced Super-Wide Angle 2x(20/15/9/6)
Oculari: GSO 32mm 2'' ~ TS SuperView 32mm 1.25'' ~ Maede 4000 Super Plossl 26/9.7 ~ Celestron Plossl 25/9
Barlow Televue 2x ~ Baader UHC-S ~ Torretta Binoculare Siebert + Multimag 1,3x/2x/2,7x


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MessaggioInviato: sabato 26 aprile 2008, 15:04 
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Iscritto il: martedì 21 febbraio 2006, 18:47
Messaggi: 3944
Località: Villa C. (MI)
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> Credo sia inutile ricordare che Canon, oggi uno dei leader nel mercato fotografico, ha iniziato copiando le macchine Leica. Il problema è che, quando hanno imparato, mettono la freccia e ci superano! :) Un po' come è successo con il Giappone.

E' sensibilmente diverso. Il Giappone non ha mai chiesto tecnologia a nessuno, solo che per inserirsi nel mercato occidentale (o mondiale, che dir si voglia) hanno dovuto prendere qualche "spunto" di troppo. Oggi ciò non accade più.
La Cina al contrario è da sempre un paese arretrato, anche se negli ultimi 15 anni è letteralmente esploso producendo di tutto.
Da appassionato di moto scriverei che la cinese Xingfu nel 1985 produceva moto basate su progetti BMW risalenti all'epoca pre-nazismo mentre i giapponesi quando arrivarono in europa (1966 o giù di lì) lo fecero con la Kawasaki 500MachIII che percorreva i 400m da ferma in 12.5" ! :shock:
Stesso dicasi con la fotografia, fosse dipeso dai blasoni tedeschi a quest'ora staremmo ancora fotografando cona la Rolleiflex biottica caricata con Agfapan in bianco e nero :)

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Roberto Porta - photallica v. 2.0

"Le stelle non sbagliano e non si guastano" (G. Gualini)


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MessaggioInviato: sabato 26 aprile 2008, 19:05 
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Iscritto il: venerdì 19 maggio 2006, 11:18
Messaggi: 1729
Località: Somewhere in Lombardia
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Vorrei esprimere la mia opinione ;)

La crisi Meade è assolutamente giustificata da vari fattori: l'inspiegabile abbandono del mercato delle montature equatoriali dopo le esperienze non proprio esaltanti in termini di affidabilità di alcune LXD, la qualità opinabile di certi rifrattori APO, e il costo esorbitante di alcuni accessori determinato in parte dai LARGHI margini di guadagno degli importatori, anche loro colpevoli di questa situazione.
La serie di accessori 5000, per quanto valida, non è bastata da sola evidentemente nel risollevare le sorti della Casa Californiana.

Vorrei piuttosto entrare nel merito di certe vostre affermazioni che in parte mi fanno rabbrividire :? riguardo il made in China. Giusto per introdurre l'argomento, dovete sapere che tutti gli oculari 5000 (compresi i generosi UWA) sono Made in China e probabilmente lo sono buona parte degli accessori della stessa serie, eppure non mi sembra che la gente ne parli male, anzi. Io stesso ho (avuto) un oculare di quella serie, e va benissimo, con qualche difettuccio che però si ritrova in qualunque oculare di fascia media. Chiaramente non stiamo parlando di Televue, dove, dato il dato il prezzo, è giusto pretendere il massimo e non perdonargli nulla :roll:

Da alcuni post addirittura mi sembra di leggere anche un malcelato velo di superiorità, del tipo "mai e poi mai comprerò un telescopio cinese", senza sapere che larga parte dei beni di consumo attuali (fra cui i famigerati televisori LCD che si vendono come il pane) hanno origini orientali... ;)
Anche io critico in parte il made in china per certe produzioni un po' grossolane se vogliamo, ma alzo il cappello se alle spalle della produzione ci sia il "know-how" di una Casa più importante.
Faccio un esempio per cercare di chiarire: non cambia nulla, in termini di qualità, se Meade produce gli oculari in USA o China. In fondo se i macchinari sono gli stessi e la formazione professionale degli operai pure, risulterà un pareggio in termini di qualità del prodotto, e la metà del prezzo finale ;)
Ci risparmia la Casa e l'utente finale. Voglio dire, se gli oculari 5000 li avessero prodotti in USA, sarebbero costati 200$ anzichè 89$, ma non ci sarebbero stati guadagni in termini qualitativi.

Ciò che invece trovo "condannabile" è l'attitudine dei cinesi di copiare, talvolta con risultati modesti, talvolta, oggettivamente, con risultati apprezzabili.
E' questo tipo di made in China che ammazza un po' tutti i produttori, e il discorso purtroppo non riguarda solo Meade!! Ci hanno copiato anche i Ferrero Rocher!!! :shock:

Io stesso faccio un po' lo "schizzinoso" verso gli accessori China ;), ma se un oculare giapponese per le tasche di uno studente è ancora un traguardo raggiungibile, un telescopio non lo è più!
Se la data attuale recitasse 1988 (20 anni fa), non credo che in casa mia ci fossero un rifrattore apo da 10cm e un dobson da 20 (tra l'altro di buona qualità, al contrario di come talvolta si vorrebbe far credere).
Non dimentichiamoci anche di questo aspetto.

Per il resto, povera Meade, e speriamo che non diventi un ulteriore marchio della galassia Syntha, come se i vari Celestron, Orion, Skywatcher, Ziel, Night Technology ecc...non fossero già abbastanza numerosi come cloni :?

Mirko


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MessaggioInviato: sabato 26 aprile 2008, 21:38 
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stevedet ha scritto:
Sto leggendo con interesse questo topic ed ho il timore ad intervenire, perché non ho l'esperienza strumentale di tanti partecipanti.
Voglio solo dire questo: non è che stiamo sottovalutando troppo il made in China? Forse oggi la qualità non è eccelsa (e non parlo solo di telescopi) e si impongono più che altro grazie al prezzo, ma siamo proprio sicuri che andando avanti con gli anni quello che arriverà da questo paese sarà sempre solo caratterizzato da ciò?
Non è che come occidentali siamo un po' troppo presuntuosi?
Insomma, la Cina sta facendo passi da gigante, anche in settori di alta tecnologia, basta vedere i progressi giganteschi fatti nei loro programmi spaziali!
Davvero pensate che se un domani qualche produttore vorrà entrare nel mercato dei telescopi di qualità non ne sarà capace?




anche l'india che è - tecnologicamente - piu' avanzata della Cina, ha ilsuo programma spaziale, nucleare ecc.
Lo compereresti un telescopio indiano?
Non mescoliamo le carte. Quando il cinese o chicchessia vuol fare una cosa ben fatta, la puo' fare perchè ne ha i mezzi e le competenze, ma perde tutta la competitività sul prezzo. a quel punto compero occidentale.
massimo

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Potrei anche comprarlo un telescopio indiano se avessi una ragione per comprarlo. Sono certa che tutto il mondo e' paese e che se mi serve uno strumento con la tolleranza x e lo metto bene in chiaro, me lo fanno, in qualunque paese grande a sufficienza (certo in bhutan potrebbero non esserci le tecnologie, ma in qualunque paese grande a sufficienza, tutto il mondo e' paese). Lo paghero' di meno che se me lo fa un amico qua in italia? Probabilmente si'. Quanto di meno? Poco di meno, mi permetto di azzardare un 10%. Vale la pena? Secondo me, quasi mai...


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MessaggioInviato: domenica 27 aprile 2008, 0:52 
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Iscritto il: martedì 17 aprile 2007, 15:48
Messaggi: 380
photallica ha scritto:
Stesso dicasi con la fotografia, fosse dipeso dai blasoni tedeschi a quest'ora staremmo ancora fotografando cona la Rolleiflex biottica caricata con Agfapan in bianco e nero :)


battuta a parte, mi sembra irriconoscente verso i vicini di casa tedeschi. La loro filosofia a mio avviso è stata quella di fornire alta qualità non badando troppo al prezzo: dopo la Rollei hanno fatto la Rollei66 e altri mostri di tecnologia (pure elettronica), i nuovi modelli Leica, le ottiche zeiss, tuttora invidiabili. Se potessi permettermelo butterei tutte le mie fotocamere giapponesi per sostituirle con antiquate (e mica tanto poi) fotocamere tedesche a telemetro...

giapponesi* e tedeschi*, e forse cinesi hanno ( *avevano?) un buon rapporto prezzo-qualità, ma sono essenzialmente prodotti diversi. L'importante è che si abbia l'onestà di non dichiarare che il proprio prodotto che costa un decimo di quello fatto in Europa ( o in USA) abbia le stesse prestazioni dei "blasonati" occidentali. Concordo con chi sosteneva che se fai fare qualcosa di qualità in Cina puoi risparmiare, è vero, ma non più di tanto.
Magari in futuro cambieranno strategia, ma ora, quello che rincorrono non è certamente l'alta qualità. Oggi gli strumenti non è vero che costano meno. Sono semplicemente peggiori.
Unica eccezione, l'elettronica

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"Quando si parte con l'astronomia tutto sembra abbastanza facile..."
R.B Thompson - B. Fritchman T.


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