Mi sono preso lo sfizio di fare qualche approfondimento quantitativo. Stiamo parlando di una riga nera di spessore 0.05" che si diluisce su un fondo bianco. Sapendo di quanto si allarga, è in teoria e con calcolo semplice possibile sapere che livello di grigio viene fuori. Per esempio se la riga di 0.05" si sparpaglia su 0.1" diventerà un grigio al 50%, se si apre su 0.5" diventa un grigio 90% e se si apre su 1" diventa un grigio al 95%. In teoria ancora visibile.
Se questo è il principio, allora si possono0 volendo fare calcoli un po' più precisi tenendo conto che il modo in cui la luce si sparpaglia non è uniforme (come sopra) am segue il profilo della PSF dello strumento.
Figura 1.
- La colonna di sinistra è la "risoluzione" dello strumento (cioè circa il diametro FWHM della figura di diffrazione).
- La colonna 2 è la figura di diffrazione.
- La colonna 3 è l0immagine dell Encke, cioè quello che viene fuori distribuendo una riga nera secondo la PSF del strumento.
- La colonna 4 il profilo di intensità
Da questa immagine si può vedere come lai riga completamente nera di spessore 0.05" resta visibile come un bianco a oltre il 90% anche con una PSF larga 1.2". E' il motivo per cui vediamo i fili della corrente elettrica .
Dunque si vede no?
Ehh... no. Bisogna infatti ricordare che la Encke non sta nel mezzo di un campo uniformemente bianco. E' vicina al bordo dell'anello, ad una distanza di 0.5". OK, allora rifacciamo i calcolo tenero conto che l'anello termina.
Figura 2. Stesse colonne.
Ora succede una cosa in teressante: nel mentre la Encke si allarga, viene "assorbita" dal bordo di diffrazione dell'anello esterno.
Con una PSF di 0.3" si vede ancora bene e distinta dal bordo ma già con una PSF di 0.6" diventa solo una "modifica" del profilo di decadimento di intensità del bordo esterno dell'anello. Con PSF di 0.84" (il TEC 140) è indistinguibile dal calo di luce che è comunque indotto dal bordo dell'anello.
Io penso che Dawes non l'abbia vista ma abbia visto qualche altra cosa, (per esempio i citati fenomeni di contrasto dove c'è una variazione netta di luminaria) e abbia avuto fortuna perchè c'era davvero.
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dedo ha scritto:
Ti sto dicendoinvece che non trovi riprese planetarie eccezionali fatte con il 140 per il semplice motivo che non è adatto a quel genere di riprese.
Se non è adatto è perchè non produce sul piano focale una immagine ricca di dettagli almeno quanto quelle prodotte che ne so da un C14. Ora, se i dettagli non ci sono in fotografia, mi risulta difficile pensare come sia possibile che diventino presenti quando si toglie il CCD e si mette l'occhio.
Raf584 ha scritto:
si vede come l'hanno descritta Dawes e Lassell, oppure puoi fare riferimento a questa descrizione di Keeler, ma occhio, usava un 36 pollici...
keeler1.jpg
Esistono pure descrizioni della Encke fatte da Schiaparelli a Brera col Merz-Repsold da 49 cm.
Già, 36" con 1500x.