eccoli: sapevo che una tale discussione avrebbe creato "atriti..."
Io dico che, in base a ciò che ho usato e visto nella carriera di astrofilo, i rifrattori possiedono una naturalezza all'immagine che nessun altro strumento può eguagliare.
E' però altrettanto vero che non reggono il confronto con specchi ben lavorati di diametro superiore.
Ricordo un giove qualche anno fa all'oculare di un JMI 18 pollici messo a confronto con un pur qualificatissimo ap 180 f9... beh.. gioviani mei.. nessun paragone: nell specchio era GIOVE (con una marea di bande, festoni azzurrognoli etc..) nell'AP era un giove bellissimo di marmo con qualche bella banda, qualche festone... bello sì.. ma un abisso lontano in fatto di dettaglio.
Consiglierei agli astanti di non perendere eccessivamente sul personale la discussione.
Gli strumenti che sono stati citati sono ottimi, soto tanti punti di vista.
Indubbiamente un rifrattore a f.20 è uno strumento MOLTO dedicato e che offre, nella sua classe di apertura, prestazioni massime. Ma resta il concetto de: "nella sua classe di apertura". Un buon specchio 1,5 volte più grande fa federe di più.. non ci piove.
Poi sul fatto che la possibilità statistica di sfruttare l'apertura sia inferiore è altrettanto vero, ed è altrettanto vero che, molte volte, quando con un c14 l'aria è inusabile per guardare doppie e pianete, è abbastanza decente per guardare con un rifrattore da 6 pollici. Il che però non significa che in quella stessa sera il rifrattore faccia vedere chissà cosa, semplicemente rende ACCETTABILE l'osservazione, ma nulla più.
Il vero osservatore di pianeti non è colui che (come me) ama vedere bene e pulito Giove, ma colui che attende con una pazienza certosina (che io non ho...

) la serata ottima in cui ottiche generose lasciano ammirare particolari che ottiche di diametro inferiore non possono, per fisica, mostrare.
Ricordo un vecchio showa da 10 cm. e anche un apq di pari apertura e anche un FS 102 takahashi che offrivano immagini da MANUALE. Insomma: erano perfette, sotto tutti i punti di vista. L'apq poi... uno strumento sicuramente senza compromessi, il massimo in ogni parte (meccanica o ottica). Quando però poi spostavo l'occhio nello "schifosissimo" S-c meade da 10 pollici che avevo di fianco .. .. Giove era un'altra cosa. Meno pulito, meno "perfetto", ma con particolari che nei 10 cm. ci si potevano solo sognare.
Questo per dire che non necessariamente la ricerca della perfezioe ottica assoluta è la strada migliore per raggiungere il risultato che ci si prefigge.
Un 8 pollici è e resta COMUNQUE un 8 pollici. Quindi dettaglio notevole se ottenuto con lenti a f20 ad esempio o con apo a f.9 o f.10 ma comunque il dettaglio massimo che un'ottica da 8 pollici può offrire. un C14, in una sera decente, fa vedere molto di più, anche se è uno strumento "compromesso". Lo è, è vero, e questo è il suo grande pregio in fin dei conti; eppure se acclimatato bene, ben collimato e in condizioni discrete di turbolenza offre immagini che sono quasi sempre superiori al migliore 8 pollici a lenti del mondo...
Quindi, secondo me, auguri e complimenti a Massimiliano per il progetto che è sicuramente degno di attenzione e, anche romanticamente parlando, intrigante, ma non denigriamo ottiche magari meno specializzate ma che sanno offrire di più semplicemente perché la fisica lo consente loro...
Paolo
riprendo questa interessante osservazione.