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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 12 aprile 2016, 8:32 
Vedo con sconcerto che taluni amici del forum siano all'oscuro del concetto di "rapporto focale critico" degli ocualari, che è in effetti una delle caratteristiche meno dichiarate dai costruttori.

In altre parole, se montate un oculare di Erfle su un meraviglioso dobson con rapporto focale 3,5 vedrete una schifezza ...

Se fate una ricerca con Google su "critical focal ratio" avrete più informazioni.

Buona caccia.


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MessaggioInviato: martedì 12 aprile 2016, 9:23 
Vedo con sconcerto che taluni amici del forum prendono fischi per fiaschi :lol:
L'oculare ERFLE (che oggi è assai difficile trovare anche nell'antiquariato) non era altro che un oculare grandangolare che offriva le migliori prestazioni in asse, mentre man mano ci si avvicinava ai bordi mostrava una aberrazione coma sempre più pronunciata.
I telescopi riflettori f/5 o più corti soffrono intrinsecamente per loro natura di aberrazione coma, tanto più pronunciata quanto più corta è la focale. Tanto è vero che se si vuole vedere e riprendere decentemente con questi telescopi bisogna ricorrere all'aiuto dei correttori di coma (RCC o Paracorr) senza i quali la visione sarebbe una schifezza. E' ovvio che se si abbina un ERFLE a un telescopio f/3,5 senza il correttore non si fa altro che moltiplicarne la coma. Ma l'oculare è incolpevole, la causa sta nel telescopio.

Ps. Gli attuali oculari WA e UWA (oculari a largo campo da 82° a 120°!!) non son altro che la versione moderna e perfezionata dei vecchi ERFLE.


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MessaggioInviato: martedì 12 aprile 2016, 9:59 
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Beh, Bardix, se leggi i miei post passati vedrai che ho sempre sottolineato il fatto che gli S.C. f=10 siano meno critici di altri telescopio per gli oculari, proprio per il loro alto rapporto focale. Questo aiuta molto... gli oculari! Se si hanno telescopi diversi sia come rapporto focale che come tipologia costruttiva, dopo un poco, usandoli sempre coi medesimi oculari (quando possibile) si capisce quali difetti siano imputabili al telescopio e quali all'oculare medesimo. Per quanto riguarda la planeità e la correzione del campo vicino al bordo è chiaro che gli EdgeHD ed i Meade ACF, che hanno un campo molto piano, sono un test che mette in risalto le manchevolezze dell'oculare riguardo a questi aspetti. Io ho un rifrattore Vixen NA 120S, che è un Petzval ed ha un campo piano molto ampio (veniva fabbricato un tempo per fare foto con la pellicola fino a 4,5cm di diagonale), quindi gli oculari che al bordo mostrano qualche difetto manifestano il loro deficit piuttosto che non quello del telescopio.

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MessaggioInviato: martedì 12 aprile 2016, 10:46 
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Gli interventi di bardix e Fabio sono abbastanza chiarificatori, infatti si potrebbe dividere gli oculari in due famiglie, i vecchi "classici" che erano dei compromessi progettuali con limiti di utilizzo in base al rapporto focale (i soliti plössl, abbe, erfle, kellner & Co.) e quelli "cuciti addosso" a specifici schemi ottici (o modelli di telescopio) come ad esempio i nagler sui dob aperti, i pentax ed i taka fatti apposta per i loro tubi (e quelli di caratteristiche similari) ed altri specifici dichiarati "correttivi", ricordo in particolare quelli di Alpeh fabrica, ad esempio il Wrath V da 40 mm, mutuato da TMB Paragon 40 (che possiedo e che confrontai direttamente su due SCT) in cui giocando sulla spaziatura delle lenti e sul field-stop lo rese molto performante sui vecchi C8, a differenza del Paragon che metteva in luce la la sfocatura ai bordi oltre a questi "fumosi" e poco netti, oppure al MER 30 (che possiedo), mutuato dallo schema erfle ma come i nagler cucito addosso alle caratteristiche dei newton molto aperti.

Io effettevamente stavo pensando solo ai secondi.


Renato C ha scritto:
Se la statistica vale qualcosa..

Tu hai quattro strumenti, io tre oltre ad everne provati diversi proprio in comparative (quindi fianco a fianco), e ricevendone esperienze sia che concordano con la tua (su taluni strumenti), sia diverse (su altri strumenti), quindi...


Renato C ha scritto:
Senso dell'humour zero a quanto vedo.. :lol:

Adesso sono gli altri a non avere senso dell'umorismo e non tu che pecchi n'attimino di "delicatezza", convinto tu.

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: martedì 12 aprile 2016, 10:52 
Forse i fiaschi non dovrebbero essere vuotati prima di verificare il concetto di "critical focal ratio".

Come ulteriore esempio: un Plossl originale del 1860 ha un "critical focal ratio" pari a 6 (quelli più recenti sono stati fatti arrivare anche a 4), quindi renderebbe una schifezza anche l'osservazione con un rifrattore apocromatico se questo fosse aperto a f/5.

Ergo, non tutti gli oculari vanno bene su qualunque OTA ! Più è "veloce" un telescopio (indipendentemente dalla tecnologia costruttiva) tanti più oculari "mette alla frusta".

Con un C8 (f/10) possiamo usare quasi tutti gli oculari, con un dobson f/3.5 non possiamo, e non certo per l'aberazione coma.

Il problema consiste nella misura dell'angolo con la quale la luce arriva sul piano focale dove l'oculare andrà a raccoglierla: con un rapporto focale elevato l'angolo è piccolo, diversamente, con un rapporto focale basso l'angolo è grande e non tutti gli oculari possono raccoglierla tutta in modo corretto.

Vedere per esempio:
http://www.cloudynights.com/topic/46542 ... it-matter/
oppure:
http://www.cloudynights.com/topic/26539 ... eyepieces/


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MessaggioInviato: martedì 12 aprile 2016, 10:54 
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Io ho comprato di recente gli es 100° 9-14-20mm per il mio sc 12" devo ancora testarli a fondo ma dalle prime prove direi che sono veramente ottimi


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MessaggioInviato: martedì 12 aprile 2016, 11:00 
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Si, Angelo quello che dici è vero. Però i Nagler funzionano benissimo anche su telescopi diversi, io ne ho due e vanno benissimo anche sui Meade ACF. Il 17mm va molto bene anche sullo S.C. 8" classico, quindi suppongo che debba rendere bene anche sul C9 +1/4, come oculare a medio campo. Ha solo il noto difetto di un campo leggermente deformato, lo si vede se si sposta velocemente il telescopio mentre vi si guarda attraverso. Ma alla fine è un difetto sul quale si può passar sopra. Gli oculari a campo apparente particolarmente ristretto, come i Plossl e gli Ortoscopici hanno un campo ben corretto, ma alla fine qualsiasi grandangolare ha il medesimo campo apparente di 50° corretto solo che ne ha un bel po' in più attorno! Sto parlando del campo degli oculari, per il discorso nitidezza e contrasto è un altro discorso. Gli oculari moderni però con i trattamenti antiriflesso multipli ed i vetri di grande costanza di qualità oramai mostrano caratteristiche di contrasto e nitidezza molto prossimi ai vecchi schemi, che avevano come punto di forza le poche lenti.
Leggo ora il post di Bardix. Certo, è verissimo, non per nulla molti oculari di nuova generazione hanno proprio come prime lenti (dalla parte del telescopio) un gruppo divergente, che fa sì che il resto delle lenti dell'oculare possano lavorare come se fossero su un tubo a rapporto focale più alto.

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MessaggioInviato: martedì 12 aprile 2016, 11:21 
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Assolutamente si Fabio, naturalmente sugli oculari "cuciti addosso" ad un cero tubo, dico solo che su quello daranno il massimo delle prestazioni, su altri risulteranno un compromesso piu o meno riuscito, inoltre questo anche al netto delle proprie percezioni/preferenze, come ad esempio potrebbe essere la percezione della tonalità, sento spesso di astrofili che parlano degli ethos e degli omologhi ES, per alcuni danno prestazioni identiche, per altri sono addirittura meglio i secondi, per altri ancora questi non valgono 1/10° dei televue perche introducono una (per loro) fastidiosissima tonalità calda e via così.

Qui naturalmente si parla sempre di differenze "da puristi", anche io ho trovato molto raramente oculari veramente fetenti su un dato telescopio.

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MessaggioInviato: martedì 12 aprile 2016, 12:02 
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Emiliusbrandt ha scritto:
Dico una cosa che mi pare sensata e che mi ha fatto presente un amico che ha un C9 1/4: essendo il C11 della Celestron, non potrebbe essere che proprio gli oculari Celestron siano i più adatti agli Sc?

Questo che dici, Emilio, non ha molto senso, altrimenti sarebbe un mondo perfetto.

Come è stato detto sopra in qualche tentativo di risposta al topic, ci sono oculari "classici" e quelli fatti "a vestito" che seguono le esigenze del mercato.

Il problema principale per fare osservazione deepsky con un SCT è ottenere un campo reale decente per osservare nebulose medio-estese, gruppetti di galassie o ammassi aperti.
Con un telescopio da 2800mm di focale non è facile stare sotto i 100x (che puoi raggiungere con un un 28mm da 82° di campo anche a buon prezzo).

Se vuoi stare sui 70x, ingrandimento ottimale per i target che ti ho elencato sopra, dovresti trovare un oculare con un bel campo apparente (starei sugli 80°) e qui la cerchia si restringe.
Ahimè non ho molto tempo da dedicarti ma, fossi in te, cercherei di capire prima quali sono gli ingrandimenti dai quali vuoi partire e poi andrei sui modelli disponibili attorno a quelle focali.

Un saluto.

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MessaggioInviato: martedì 12 aprile 2016, 15:09 
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A questo ci avevo già pensato e gli ingrandimenti che mi sembrano giusti vanno da minimo intorno ai 70 fino a 600, come ne ho col 16" attualmente.

Ho letto per bene le molte cose dette e penso che oltre che provare ancora molto bene quello che ho proverò anche quelli che usa il mio amico, di cui un Paio di Luminos (19 e 10 mm) e altri che ha in dotazione.

In ogni caso grazie a tutti per le indicazioni.

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