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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: martedì 13 ottobre 2015, 20:10 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
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Località: Firenze
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La profondità di fuoco è una funzione puramente geometrica, tutti i fotografi sanno che con la macchina fotografica stringendo il diaframma (f più grandi) si aumenta la profondità di fuoco, mentre a tutt'apertura la profondità è minima. Tutti quelli che sono leggermente miopi o presbiti si saranno accorti che con la luce forte, magari sulla spiaggia, vedono meglio ossia più a fuoco (merito della pupilla stretta ed all'aumentato rapporto focale dell'occhio). All'aumentare della lunghezza d'onda (>rosso) i disturbi del seeing sono minori, come minore è lo scattering della luce da parte del pulviscolo e della rugosità dell'ottica.

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 7:09 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14851
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
photallica ha scritto:
...però dal link postato da Mauro si evince anche questo:

depth of focus = 4*(1.22*lambda*(F2))

where;
F = focal ratio
lambda = wavelength of light.


che dimostra che la profondità di fuoco è maggiore in presenza di f/lunghi e di conseguenza quel pugno di frazioni di mm in più di profondità di fuoco possono venire in aiuto in condizioni di seeing intermedie (ma beninteso che ben poco possono fare in condizioni di seeing pessimo... :? ).


Con tutto il rispetto, phot, l'articolo dice l'esatto contrario: la profondita' di fuoco e' ininfluente per quanto riguarda gli effetti del seeing perche' il defocusing causato dal seeing gli e' proporzionale.

I fattori che rendono generalmente piu' performanti gli strumenti a lunga f/ratio sono ben altri e non hanno nulla a che vedere con il seeing, come riporta lo stesso articolo:
Cita:
There is a long list of valid reasons why high f-number telescopes often perform better than faster ones. Some important reasons are:

a) Slower (i.e., high f-number) optics are exponentially easier to fabricate to the same accuracy as faster optics. [nota: per gli SC c'e' da fare un distinguo: anche se il primario e' f/2, non c'e' problema perche' si tratta di specchio sferico]
b) As already mentioned, the greater depth of focus of the high f-number telescopes makes them easier to precisely focus.
c) High f-number telescopes have a larger region of the focal plane that is diffraction limited, so off-axis performance is better. This is especially true with Newtonians, where coma and eyepiece astigmatism (mostly the latter) can be noticeable off-axis problems in fast instruments.
d) Slower optics are easier to collimate accurately, and there are less detrimental optical implications to slight misalignments.
e) Many eyepieces perform better with a higher f-number.
f) When comparing two Newtonian reflectors, slower scopes usually have smaller secondary mirrors. While the difference in image quality between, say, a 15% and 20% obstructed telescope is hard to detect, it would be a contributing factor.

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 7:51 
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Iscritto il: lunedì 11 settembre 2006, 8:35
Messaggi: 1337
Località: Codroipo (UD)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Aggiungo che la questione non è comunque banale. Perché quando facciamo uno star test, non vediamo solo il contributo del seeing atmosferico, ma anche il contributo del seeing locale e il contributo dato da eventuali problemi "termici" dello strumento. L'articolo dice molto, ma non dice tutto. Ciò che succede vicino al telescopio o dentro il telescopio può cambiare tutta la faccenda!

Ciao

Mauro

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Mauro Narduzzi
Responsabile sezione Astronomia
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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 8:02 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
Messaggi: 3766
Località: via stella Anzio
Mauro Narduzzi ha scritto:
Aggiungo che la questione non è comunque banale. Perché quando facciamo uno star test, non vediamo solo il contributo del seeing atmosferico, ma anche il contributo del seeing locale e il contributo dato da eventuali problemi "termici" dello strumento. L'articolo dice molto, ma non dice tutto. Ciò che succede vicino al telescopio o dentro il telescopio può cambiare tutta la faccenda!

Ciao

Mauro

tralasciano componenti locali? io porto il tubo in temperatura con le ventole , e bagno il prato verso il tramonto per non avere calore locale.

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e ho visto i raggi b balenare nel buio


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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 8:37 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Non è detto che bagnare sia una buona cosa. Perchè se rimane dell'umidità questa evapora e risalendo verso l'alto crea dei movimenti convettivi di aria, che tra l'altro è di composizione differente, perchè l'aria umida ha un indice di rifrazione leggermente diverso da quella asciutta. Questo potrebbe far peggiorare il seeing invece che migliorarlo. Se avete provato a fare osservazioni quando il terreno non è completamente asciutto dopo che ha piovuto avrete notato che la trasparenza è ottima ma il seeing generalmente molto cattivo. Forse bagnare un terrazzo surriscaldato dal sole potrebbe anche essere utile, a patto che abbia il tempo di asciugarsi completamente.

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 8:50 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
Messaggi: 3766
Località: via stella Anzio
fabio_bocci ha scritto:
Non è detto che bagnare sia una buona cosa. Perchè se rimane dell'umidità questa evapora e risalendo verso l'alto crea dei movimenti convettivi di aria, che tra l'altro è di composizione differente, perchè l'aria umida ha un indice di rifrazione leggermente diverso da quella asciutta. Questo potrebbe far peggiorare il seeing invece che migliorarlo. Se avete provato a fare osservazioni quando il terreno non è completamente asciutto dopo che ha piovuto avrete notato che la trasparenza è ottima ma il seeing generalmente molto cattivo. Forse bagnare un terrazzo surriscaldato dal sole potrebbe anche essere utile, a patto che abbia il tempo di asciugarsi completamente.

sto in riva al mare e l'umidità è sempre tra il 50 e il 90% , mediamente 80% , bagno il prato proprio per non avere fenomeni di evaporazione, perché la sera è molto caldo .il tetto lo bagno ,ovviamente d'estate.
qui il seeing è pessimo dopo la pioggia per via della rotazione dei venti, piove di scirocco , vento caldo , e il maestrale pulisce vento freddo. la tramontana qui non entra o è maestrale o grecale e tutti e due portano pessimo seeing per via del gradiente termico inverso, terra calda e aria in quota fredda . il clima è particolare, lo scirocco è vento dominante e scalda notevolmente, ora ad esempio ci sono 25 ° e umidita intorno al 90/100 %

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 9:06 
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Località: Villa C. (MI)
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andreaconsole ha scritto:
Con tutto il rispetto, phot, l'articolo dice l'esatto contrario: la profondita' di fuoco e' ininfluente per quanto riguarda gli effetti del seeing perche' il defocusing causato dal seeing gli e' proporzionale.

I fattori che rendono generalmente piu' performanti gli strumenti a lunga f/ratio sono ben altri e non hanno nulla a che vedere con il seeing, come riporta lo stesso articolo:
Cita:
There is a long list of valid reasons why high f-number telescopes often perform better than faster ones. Some important reasons are:

a) Slower (i.e., high f-number) optics are exponentially easier to fabricate to the same accuracy as faster optics. [nota: per gli SC c'e' da fare un distinguo: anche se il primario e' f/2, non c'e' problema perche' si tratta di specchio sferico]
b) As already mentioned, the greater depth of focus of the high f-number telescopes makes them easier to precisely focus.
c) High f-number telescopes have a larger region of the focal plane that is diffraction limited, so off-axis performance is better. This is especially true with Newtonians, where coma and eyepiece astigmatism (mostly the latter) can be noticeable off-axis problems in fast instruments.
d) Slower optics are easier to collimate accurately, and there are less detrimental optical implications to slight misalignments.
e) Many eyepieces perform better with a higher f-number.
f) When comparing two Newtonian reflectors, slower scopes usually have smaller secondary mirrors. While the difference in image quality between, say, a 15% and 20% obstructed telescope is hard to detect, it would be a contributing factor.

Non ne sono convinto e anche loro non hanno le idee chiarissime; se con la nota c) scrivono che la PDF di un telescopio con rapporto apertura lungo basta per ammortizzare aberrazioni extrassiali come il coma e la curvatura di campo come potrebbe non fare la stessa cosa con le oscillazioni dovute al seeing che fisicamente sul piano focale sono inferiori allo "spessore" della PDF?
Comunque sia torno a ripeterlo che una sola prova pratica vale più di 1000 topics e l'esperienza afferma che un f/10 sente meno il seeing di un f/5

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 9:17 
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no no, hanno le idee chiarissime e dimostrano la tesi addirittura tramite due diverse tecniche :)
Sulla questione "l'esperienza vale piu' di uno studio scientifico" (speravo che l'evoluzione umana avesse superato questo step da qualche centinaio di anni :P ), l'esperienza di Fabio non sembra in accordo con la tua.

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 10:06 
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andreaconsole ha scritto:
no no, hanno le idee chiarissime e dimostrano la tesi addirittura tramite due diverse tecniche :)

Internet è da sempre una piazza libera e ciò fa si che chiunque possa pubblicare qualcosa; con questo non voglio dire che chi pubblica qualcosa in rete sia necessariamente il primo bingobongo che passa (altrimenti mi darei la zappa sui piedi! :D ) ma troppo spesso ci si trova di fronte ad analisi *scientifiche* che di scientifico hanno poco.
Mettiamola così: io sono sempre aperto a nuove esperienze ma se trovo scritto su un foglio di carta (virtuale) una cosa che va contro un'altra che tocco con mano da 35 anni di osservazioni, permetterai che è più che lecito essere scettici.
Io uso da 14 anni un telescopio molto aperto e che ha la profondità di fuoco spessa come la pellicola domopak :lol: e se dovessi osservare lo stesso pianeta con un MC f/15 di pari apertura dovrei essere proprio cieco se affermassi che è la stessa cosa, soprattutto se non dovessi accorgermene che l'immagine nel secondo è più calma. Significherebbe o che ho buttato via 35 anni di vita oppure che sono un campanilista convinto (quelli che "il mio strumento è più bello di tutti" anche di fronte all'evidenza del contrario, hai presente?), e sinceramente non mi identifico in nessuna delle 2 circostanze.
Se poi ognuno continua a pensarla come vuole, la cosa vale anche per me :)

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: mercoledì 14 ottobre 2015, 10:11 
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Certo, ma se vedi un effetto non puoi semplicemente dare per scontato la causa: tu dici che dipende dalla profondita' di fuoco, l'articolo ti propone altri n motivi e ti dimostra scientificamente che la profondita' di fuoco non c'entra. Inoltre l'esperienza di Fabio contribuisce a smontare la tua teoria (basta una prova per smontare una teoria).
Non basta avere due telescopi con f ratio diversa che mostrano dettagli diversi per dimostrare che la profondita' di fuoco influenza la sensibilita' al seeing, mentre di contro basta un esempio di due telescopi di f ratio diversa che performano allo stesso modo nonostante il seeing per dimostrare che la f ratio non c'entra.

In definitiva, ci sono un milione di motivi per cui un telescopio piu' aperto e' piu' svantaggiato in hires, ma fino a prova contraria la profondita' di fuoco non e' fra questi.

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