Riesumo questo post a seguito di considerazioni emerse da un "esame comparativo" condotti ieri sera su Giove.
Serata, va detto, non delle migliori: correnti in quota* e seeing tremolante.
Strumento un dobson Skywatcher da 10" otticamente egregio ma discretamente vissuto, in dotazione ai miei nipoti.
Location: Dragona (presso Ostia), SQM 18,60
Ho osservato il pianeta con l'8,8mm Meade UWA (140x) ed i 6,7mm (185x) e 4,7mm ES 82° (265x).
L'immagine migliore, per la maggior parte del tempo, l'ho avuta dal 6,7mm.
In un caso la differenza di ingrandimento "percepita" era molto maggiore di quella reale: passando dal 6,7mm all'8,8mm il pianeta pareva dimezzare di diametro. Invece passando dal 6,7mm al 4,7mm l'incremento era del 50% in più (esattamente quello atteso).
Il confronto vero è stato in realtà tra 6,7mm e 4,7mm.
L'idea che mi sono fatto è che il 4,7mm sia di pari qualità, ma soffra maggiormente gli effetti della turbolenza atmosferica
Ad una scala minore l'occhio fatica meno a scorgere dettagli evanescenti ed in movimento, mentre ingrandendo di più viene evidenziato il rumore più del segnale.
La mia sensazione è che con un seeing migliore il 4,7mm avrebbe potuto prevalere.
Rimando quindi il giudizio sul 4,7mm ad una futura verifica in condizioni di seeing eccellente (purtroppo ne ho avuta una ad ottobre, ma ero talmente affascinato da quanto mi mostrava il 6,7mm, e pessimista rispetto al 4,7mm, che quest'ultimo non ho nemmeno pensato ad usarlo... e vabbé, ero anche stanchissimo e poco lucido)
(*) Giove era sopra un tetto, forse il seeing era danneggiato da flussi di aria calda...
P.s.: abituato al teflon i movimenti dello SW sono scattosi a livello di fastidio fisico.