Cita:
Notoriamente gli SC, soprattutto quando usati a piena focale (tipicamente F10) restituiscono, sui cambi stellari, stelle tutt'altro che puntiformi. Eppure lo stesso schema ottico viene utilizzato con profitto nella ripresa ad alta risoluzione.
Salve a tutti:
Mi sono perso inizialmente questo interessante, anche se alquanto ritrito, topic, e vorrei dare il mio contributo, da vecchio ed attuale possessore di 16 SC di vario tipo, e di testatore, in CCD e visuale, di oltre trenta di tali telescopi.
Premetto che, a parità di seeing , il confronto con altri strumenti, rifrattori e Newton, è possibile solo a parità di apertura e focale, in quanto , come è stato giustamente detto, la dimensione delle immagini stellari è funzione dell'apertura e della focale.Non ha molto senso paragonare le dimensioni delle immagini stellari di un C8 con quelle di un rifrattore da 10 cm a f 5 (sicuramente + piccole).
D'altro canto è incontrovertibile che le combinazioni ottiche SC danno stelle non così puntiformi sul piano focale a causa dell'ostruzione elevata che sposta l'energia nel disco di Airy dalla centrica agli anelli. Vorrei, tuttavia richiamare l'attenzione sul fatto che tale fenomeno influisce soltanto sul contrasto e non anche sulla risoluzione, che paradossalmente, in alcuni casi e, ripeto, a parità di seeing stabile e collimazione, può essere anche superiore a quella di strumenti meno ostruiti e qui vado al nocciolo della domanda iniziale di Simone.
Riporto la mia esperienza di alcuni anni fa, fondamentale sul successivo orientamento verso questa versatile tipologia di strumenti.Osservando visualmente con un'amico una doppia di circa 0.9 arcsec di separazione con un Celestron 5 ed un eccellente rifrattore acro Carl Zeiss Jena da 110 mm ci acorgemmo, con nostra grande meraviglia, che la doppia era meglio risolta nel C5 che nel rifrattore.La differenza in diametro (un cerchio di 8 mm di spessore)era d'altro canto troppo esiguo per giustificare il risultato.La spiegazione era soltanto una: che le centriche dello SC erano leggermente + piccole di quelle del rifrattore, che faceva arrivare + luce sul piano focale, e le due stelle avevano luminosità simile.Sia ben chiaro che si trattava di due telescopi entrambi otticamente eccellenti, ma di configurazioni ottiche molto diverse, esaminati "side by side" nello stesso momento.Il risultato può sembrare in contrasto con la teoria portata da alcuni autori, ma corrisponde ad una esperienza vissuta.Questo risultato mi venne successivamente confermato anche in imaging CCD.Riprese di Giove effettuate lo scorso anno , seppur in serate diverse ma con seeing abbastanza simile, con tre strumenti diversi come configurazione ed apertura, un(eccellente) rifrattore apo TMB LZO da 115 mm portato a 3 mt di f; un Newton fda 25 Cm portato a 3600, ed il mio C14 a focale piena di 4000, ha dato , come altre volte, sempre il solito responso: lo strumento+ grande, SC, vinceva come qualità dell'immagine, nonostante la diversità delle immagini stellari, estremamente puntiformi, com'è facile immaginare, nel rifrattore.
C’è da dire , tuttavia, che per poter effettuare un paragone serio ed effettivo occorrerebbe mettere a confronto gli SC con rifrattori e Newton di pari diametro e focale.Ve lo immaginate, tuttavia, nel caso di un C14 o Meade da 14”, un omologo rifrattore o newton da 36 cm e 4 metri di focale? Strumenti evidentemente improponibili in campo amatoriale.Direi quindi , per concludere, che ancora una volta l’arma vincente degli SC è proprio la loro configurazione, che porta ad un tubo di dimensioni e peso estremamente contenute in relazione all’apertura ed alla focale,ad un prezzo sicuramente accettabile ed ad una notevole versatilità.