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Autore Messaggio
MessaggioInviato: sabato 18 dicembre 2010, 16:05 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23667
direi che è il caso di evitare altre inutili e, francamente, noiosissime frecciatine e continuare a parlare dell'oggetto della discussione.

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qa'plà!
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MessaggioInviato: sabato 18 dicembre 2010, 19:11 
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Iscritto il: domenica 7 gennaio 2007, 0:14
Messaggi: 3034
Località: Yduklin
Tipo di Astrofilo: Visualista
La temperatura delle lenti oculari è senz'altro tracurabile, ma se poi curiamo con pignoleria la collimazione, aspettiamo pazienti due ore per far acclimatare le ottiche e il tubo prima di osservare... possiamo pure farlo per gli oculari, buoni o mediocri che siano.
Tutte parti che sommate danno un "bel vedere".
E se vogliamo essere multi-pignoli... terrei all'aperto pure gli occhiali! :mrgreen:

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note: nella vita sto imparando.


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MessaggioInviato: sabato 18 dicembre 2010, 20:05 
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Iscritto il: sabato 10 gennaio 2009, 20:23
Messaggi: 3327
Località: Jesolo
Tipo di Astrofilo: Visualista
maximoRed ha scritto:
E se vogliamo essere multi-pignoli... terrei all'aperto pure gli occhiali! :mrgreen:

beh quelli veramente mooolto pignoli preparano la serata osservativa cominciando dagli occhi, quindi evitando luci forti o attività che possano stancare gli occhi, evitando il fumo ecc... una specie di ritiro pre partita :mrgreen:

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Dob 16" JB

---> DOBSONIANI <---


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MessaggioInviato: sabato 18 dicembre 2010, 20:36 
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Iscritto il: mercoledì 18 marzo 2009, 13:26
Messaggi: 2226
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ogni non idealità nel treno ottico porta ad una deformazione, il punto è che non tutti gli elementi intervengono allo stesso modo basti pensare solo che il secondario di una configurazione newton non richiede la stessa precisione di lavorazione del primario, argomento questo tra l'altro dimostrato con semplici conti di trigonometria e "ottica geometrica" visionabile direttamente sul sito northek.

Detto questo la questione è: quanto può essere importante la microturbolenza generata dalle lenti di un oculare ? quale effetto si avrà sui raggi luminosi?
per rispondere alla domanda bisogna tenere conto di due fattori:
1- di quanto si devia il raggio (cioè di che angolo) e a questo proposito leggi di snell ed l'indice di rifrazione dell'aria ci danno la riposta;
2- qual'è la distanza percorsa, maggiore è questa e maggiore sarà l'errore finale

1 e 2 sono entrambi valori piccoli, nel primo caso per una semplice questione di massa vetrosa delle lenti di un oculare, in particolare per lo spessore; nel secondo caso poichè la distanza fra una lente e l'altra è piccola.
A questi si aggiunge un ulteriore punto a favore che è la caoticità della micro turbolenza, siccome questa non può essere elevata anche i suoi effetti saranno limitati.
Un pò come avviene con il seeing atmosferico... quando il seeing è buono non significa che la massa d'aria sopra le nostre teste sia ferma, tutt'altro, ma significa che ogni variazione dell'aria è dannatamente più lenta del tempo che impiega la luce dallo spazio ad entrare nel telescopio e quindi è come se non esistesse.

Ecco quindi perchè ho detto che gli oculari devono essere vicini alla temperatura ambiente senza necessariamente essere stabilizzati con questa e ho aggiunto che ancora più importante è l'appannamento:

L'appannamento è in soldoni la trasformazione dell'umidità che è presente nell'aria, quindi vapore acqueo, in micro goccioline che si depositano su una superficie fredda.

Se alitiamo su un oculare freddo questo si appanna poichè l'aria calda della nostra bocca incontra la superficie fredda dell'oculare.
Ma se non alitiamo e stiamo attenti al non respirarci sopra c'è comunque l'umidità presente nell'ambiente a temperatura ambiente, ovviamente.

Quindi per evitare la spiacevole condensazione e la formazione di appannamento è bene tenere l'oculare leggermente sopra la temperatura ambiente, in questo modo non potrà avvenire il processo di condensazione ed essendo la temperatura solo poco diversa da quella dell'ambiente anche gli effetti di micro turbolenza dell'oculare saranno comunque ridotti per le motivazioni viste prima.

Spero di essere stato sufficientemente chiaro, ora...

ciao

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Dobson RP Astro Phoenix 16" equipaggiato con TS SWA 38mm 70°, ES 24mm 82°, ES 14mm 82°, Televue Ethos 8mm 100°, Astronomik 2" UHC, torretta Baader Maxbright con correttore di coma+tiraggio da 1.7x e coppia di Vixen NPL 30mm.

Binocolo Nikon EDG 8x42, Canon 10x30 IS


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MessaggioInviato: sabato 18 dicembre 2010, 23:04 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Fare acclimatare gli occhiali non è molto pratico. Lo posso dire con cognizione di causa, in genere quando osservo me li tolgo e quando dopo del tempo li rimetto, visto che sono freddi, appena inforcati si appannano immediatamente e non vedo più nulla. Per evitare che succeda la stessa cosa, come dice Ivan86, non è male che anche gli oculari siano qualche grado sopre la temperatura ambiente.
Molte volte ho notato che il telescopio non era ben acclimatato ma mai mi sono accorto che non erano ben acclimatati anche gli oculari. Però ci può essere sempre una prima volta. Se me ne ricordo la prossima uscita farò la prova, visto che ho due Hyperion 24mm, uno lo faccio acclimatare e l'altro lo tengo in casa. Poi provo a vedere cosa succede cambiando i due. L'Hyperion è abbastanza massiccio da poter essere un buon test.

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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