Ciao, io acquisto da 3 anni sia Nuovo Orione che Coelum e questa è la mia impressione.
COELUM: Alterna articoli teorici molto interessanti e, a mio avviso, approfonditi ad altri trattati con più superficialità. Nel complesso la trovo più improntata alla teoria (e storia) dell'Astronomia che alla pratica astronomica. Una buova rivista che potrebbe, comunque, migliorare.
NUOVO ORIONE: La trovo più orientata all'astronomia pratica e la cosa che mi piace di più è che ogni articolo è corredato di riferimenti a link per reperire informazioni in rete sull'argomento trattato. A volte, nei test, non la trovo sufficientemente oggettiva. Anch'essa la trovo una buona rivista.
Nel complesso penso che una compensi l'altra e, come spesso si deve fare, è necessaria una certa dose di sano scetticismo nell'affrontare gli articoli dei test. In definitiva acquisterei entrambe.
Conosco molto bene l'ambiente editoriale fotografico avendo collaborato con una nota rivista del settore e posso dire che gli oggetti dei test (che siano fotocamere o telescopi) vengono inviati dagli importatori all'editore con la "non tanto" segreta speranza di un ritorno pubblicitario intrinseco. Sta poi all'editore effettuare il test nella maniera più oggettiva possibile, avvalendosi al massimo di strumenti tecnici appropriati (che, in campo fotografico, possono essere test MTF in laboratorio, analisi dell'esito di foto scattate a mire ottiche, foto sul campo nelle condizioni più frequenti di ripresa). Credo che il test di uno strumento astronomico debba sottostare agli stessi principi, cosa che spesso non avviene.
fabio_bocci ha scritto:
Per forza Nicola, mettiti nei panni di chi riceve in prestito da un importatore un tubo per fare un test. Se fa una stroncatura tremenda poi è perfettamente consapevole che da quell'importatore non ne riceverà molti altri. Dal momento che le ditte che commercializzano telescopi alla fine sono poche ben presto dovrà rinunciare a fare test...
Su questo non sono d'accordo. Un editore che effettua un test rigoroso acquista credibilità presso i propri lettori. In più gli importatori (o le case costruttrici) sono portati a inviare i pezzi migliori e ad ascoltare le critiche (se fatte su una seria base oggettiva) per migliorare il prodotto. La competizione per il miglioramento inizia anche da questo. Se un editore ha, presso i propri lettori, un'aura di tester inflessibile, è logico immaginare che un suo giudizio molto positivo su un prodotto abbia un impatto molto più elevato di una pagina di pubblicità acquistata (d'altra parte il nostro passa-parola tra astrofili esalta o stronca molto più di un cartellone pubblicitario).
Tutto questo, ovviamente, a mio modesto parere.
Ciao a tutti, Fabrizio.