Sabato sera, con gli amici Adriano e Maurizio abbiamo testato il 110 con la stella aritificiale. D'altronde, la serata era da schifo e quindi abbiamo optato per questa soluzione.
la stella è stata disposta a circa 15/20 metri di distanza in modo da ottenere un test alquanto attendibile. Con la stella artificiale, non abbiamo notato nelle lenti presenza di astigmatismo. (oculari ortho genuine da 6 e da 9 mm con barlow 2x corta apo della Celestron).
Solo quando abbiamo spinto il "ragazzo" a 300 ingradimenti si è notato la presenza di una lieve sferica e di un lieve astigmatismo, ma la sferica era prevista, poichè si tratta di un rifrattore a corta focale.
Ovviamente, si tratta di un test indicativo, ma qualcosa è emerso: ottiche ben collimate, astigmatismo,cromatismo e sferica assenti a bassi e medi ingrandimenti. Solo quando si alza "il tiro" oltre i 250/300 ingrandimenti si percepisce qualche lieve "difettuccio".
D'altronde, è arcinoto che questo tipo di rifrattore non è indicato per l'alta risoluzione sia per la sua corta focale, che per la qualità delle lenti FPL51.
L'intubazione però è ottima, ed il nuovo focheggiatore digitale, diverso dal modello precedente, mi è parso più accurato, così come l'assemblaggio delle parti ottico-meccaniche dello strumento.
Resta inteso che mi riservo, appena le condizioni meteo lo consentiranno, scriverò un dettagliato report per quanto concerne le sue performance in visuale.
Posso però dire, salvo scomunica sul campo, che il W,O, 110 FLT DDG è in grado di dare apprezzabili risultati nell'osservazione dei campi o degli ammassi chiusi ed aperti con la testata binoculare, oltre che sulla Luna, Giove e Saturno.
Non credo che invece si possano ottenere dei risultati ottimali nell'osservazione planetaria ad alta definizione.
Come ho accennato, questo modello di rifrattore non è indicato per spingerlo oltre i 250 ingrandimenti.
Occorrono, infatti, rifrattori con focali più lunghe e soprattutto di qualità ottica superiore, ma senza per questo togliere nulla al W.O.
D'altronde, ho raggiunto il mio obiettivo: disporre di un rifrattore apo luminoso per poter osservare con la testata binoculare, o con gli oculari a grande campo, i campi stellari ed il profondo cielo a basso e medio ingrandimento in 3 D, quale alternativa al mio CPC8.
In futuro, mi riprometto di regalarmi un secondo rifrattore,come, ad esempio, il Taka 120, il Tec 140 o il mio vecchio AP 130.
Personalmente non consiglio questo rifrattore come primo ed unico strumento, ma invece lo suggerisco come secondo strumento da affiancare ad un C8, C9, Mak 180, Mewlon 210, oppure ad un Dobson dai 25 cm a salire.
Urania
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