Innanzi tutto, grazie sinceramente delle risposte, sopratutto a Morales e Kind of Blue, che hanno citato delle loro esperienze dirette.
Personalmente non me la sento di esprimere un giudizio così "tranchant", e ne spiego il motivo: secondo me, questi strumenti della serie NP messi a punto dalla Tele-Vue, sono degli oggetti abbastanza particolari, e quindi andrebbero giudicati nel "contesto" delle specifiche applicazioni per cui sono stati pensati. Nascono come degli strumenti di fascia alta, con l'idea di fornire delle prestazioni buone sia per un uso visuale, che per un uso fotografico deep-sky. Nell'uso visuale, sia per osservazioni panoramiche a basso ingrandimento, che per osservazioni in alta risoluzione di pianeti e stelle doppie, insomma, quasi degli strumenti "tuttofare". Possibile?!
Ora, sebbene blasonati e decisamente costosi, credo che non sia ragionevole aspettarsi delle prestazioni al top dei top per ciascuno di questi campi di applicazione. Anche se la pubblicità di chi li commercializza (e della stessa Tele Vue) potrebbe indurre a credere che gli NP eccellano in tutto (e forse qui sta' l'esagerazione), credo piuttosto che sia ragionevole attendersi che siano pur sempre un compromesso, per quanto di alta qualità, ma che non possano essere in pole-position sempre e dappertutto, non credo che sia tecnicamente possibile, e comunque non a queste cifre (che pure sono delle gran belle cifre, accidenti!).
Personalmente ho posseduto 2 (sì, due) NP101 della Tele-Vue, versione classica (non is). Il primo era eccellente, con uno star-test da manuale: offriva delle visione stupende, sia a grande campo con un oculare Nagler da 22mm (25x, campo di 3,3 gradi) che ad alta risoluzione (fino a 300x circa su stelle doppie). dato via per un attacco di strumentite (mannaggia a me!). Il secondo era buono ma non eccelso (leggera scollimazione, appena percepibile ad alto ingrandimento come un'assimetria negli anelli di diffrazione, lievissimo accenno di astigmatismo). Dato via per febbre d'apertura (se potessi tornare indietro, tutto sommato, ora come ora me lo terrei). In campo fotografico, entrambi rendevano piuttosto bene, coprendo il formato APS senza troppi problemi. Certamente, per alcune applicazioni specifiche, esistono degli schemi ottici migliori. Per esempio, restando sui Petzval, il Takahashi FSQ 106 che ho avuto modo di usare in fotografia, rende indubbiamente meglio sulle riprese digitali. Non che l'NP101 non andasse bene! Anzi, forniva delle immagini ottime. Solo che l'FS106 andava ancora meglio (stelle più piccole su formato più grande, assenza di deboli aloncini attorno alle stelle più brillanti). Non ho provato l'FS106 in visuale, ma se dovesse risultare che l'NP101 va meglio, in particolare ad alti ingrandimenti, non ne sarei sorpreso più che tanto. In visuale, in particolare sui pianeti, ho notato che un Takahashi FS102 forniva delle immagini appena un pelino più incise dell'NP101; anche qui, intendiamoci, si trattava di sfumature al limite della percezione, forse anche soggettive, ma a me è sembrato così.
Ora, affetto da un'inguaribile desiderio di possedere uno strumento di buona qualità ottica, super-portatile, e che mi permettesse delle piacevoli osservazioni visuali ed anche qualche soddisfazione in fotografia, recentemente avevo messo gli occhi su di un NP127 usato (vecchio modello non is). Perciò la mia domanda di qualche giorno fa.
Sabato mattina ho concluso l'affare (ho barattato il mio C14 con l'NP127 in questione), e così ho passato con lui le ultime due notti, la prima delle quali sotto un limpido cielo di montagna (SQM 21.4) a guarduzzare in giro col nuovo venuto che ora ho in firma.
Dunque, come va? Bene, decisamente bene: con una HEQ5 forma un'accoppiata perfetta per il visuale: puntamento veloce, peso contenuto (il tubo nudo dell'NP127 pesa circa 7 kg), una vera gioia per gli astrofili itineranti in cerca di cieli bui.
La resa visuale sugli oggetti deep-sky è davvero sorprendente! Si passa dalle panoramiche sulla Via Lattea (mai vista una Nord America + Pellicano così brillanti ed incise, a 30x e 2,7 gradi di campo con il Nagler 22mm e filtro OIII) alla massima risoluzione compatibile col seeing (M92 ed M56 ben risolti in stelle a 181x con Nagler 7mm + barlow 2x T.V., per non parlare degli altri, ben più ovvi, come M13, M3. M5, M4 ed M22). Piacevolissimo sulle stelle doppie (risolta senza alcun problema una doppia a 1.2", seppure il seeing non fosse affatto buono) ed il pianeta Saturno (incredibilmente inciso e privo di alcuna dominante colorata seppur un po' bassino sull'orizzonte quando l'ho puntato).
Ma quello che mi ha lasciato letteralmente di stucco, è stata la sua abilità nel mostrare oggetti del profondo cielo davvero al limite: guida alla mano (volumi di KEPPLE e SANNER sull'osservazione degli oggetti deep-sky) ho puntato una serie di galassiette micragnose tra Lyr, Her e CrB. Non credevo ai miei occhi: pur con fatica, i batuffolini di 12.ma e 13.ma magnitudine c'erano! La più debole (una piccola ellittica di 13.2) l'ho vista solo dopo un bel po' di esercizio e con discreta fatica, ma stava esattamente dove la posizionava il disegno della guida, e con l'aspetto elongato che gli competeva (e no, non avevo guardato dove doveva stare PRIMA di puntarla, ma solo DOPO). Ovviamente non sto dicendo che vedevo dei dettagli, ma che si distingueva il loro aspetto diffuso rispetto alle stelle di campo, e se c'era, la loro elongazione. Certo c'era un cielo da urlo, con la Via Lattea nel Cigno che sembrava in 3D, con tutti quei chiaroscuri dei sacchi di carbone, ma perbacco: questi sono solo 127mm; OK, di buona qualità, ma pur sempre 5" restano!
Poi, nell'arco di mezz'oretta mi sono osservato una bella carrellata di oggetti: Crescent, Cyrrus, Cocoon, M57, M27, M16, M11, M81+M82, M51, ecc.).
E' lo strumento tuttofare, il meglio del meglio che c'è in giro? Non credo proprio; da quello che ho visto, è un eccellente compromesso, come c'era da aspettarsi. La mancanza di oculari a cortissima focale e, sopratutto, il seeing non buono, mi ha impedito di spingere oltre i 180X, per vedere la resa ad elevati ingrandimenti, e se eventualmente usciva qualche magagnetta. A 180x lo star test è da manuale: anellini ben definiti in intra ed extra, leggermente più contrastati in intra. Immagine a fuoco di una secchezza impressionante, con primo anellino simmetrico e debolissimo secondo anello che ribolle nella turbolenza. Tuttavia sono convinto che se lo mettessi a fianco ad un Takahashi TOA 130, o di altre bestiole di razza del genere, e puntassi una stella od un pianeta a 300x, nel TOA mi aspetterei di vedere indubbiamente un po' meglio, sia nel dettaglio che nella resa cromatica dei soggetti (come pure mi aspetto di vedere una resa migliore dell'NP127 rispetto al TOA130 per i grandi campi stellari panoramici, done l'NP con la sua corta focale ed il campo spianato, probabilmente rende meglio rispetto al TOA).
Se così dovesse accadere, lo riterrei inevitabile (l'NP 127 è pur sempre un f/5.2 nativo da 5" di diametro). Ma non me la prenderei: l'NP127 che ho avuto modo di provare in queste notti non sarà "mister muscolo apocromaticità a 360 gradi", ma sinceramente non mi interessa affatto. Per il tipo di applicazioni (per il momento solo visuali, in futuro spero anche astrofotografiche) che avevo in mente di fare, per ora a me va più che bene: mi ha offerto alcune delle più belle visioni del cielo che io abbia mai potuto sperimentare nella mia (oramai) lunga carriera di astrofilo; ore di piacevole relax all'oculare, con alcune gradite sorprese, e tanto divertimento.
Nel campo astrofotografico vi saprò dire quando avrò fatto le prime prove: per il momento non ho nessuna voglia di togliere la diagonale e gli oculari
Questa è stata la mia personalissima esperienza.
Ciao,
Giovanni