photallica ha scritto:
> Ho potuto provare approfonditamente un 300mm f/2.8 sul cielo, anche in digitale, beh, a tutta apertura offre risultati assolutamente inferiori a quanto ottengo con il takahashi da 6cm
Quoto. Nell'uso astronomico l'hi-end dei telescopi è senza dubbio meglio del corrispettivo fra gli obiettivi fotografici, beninteso su soggetti astronomici
> anche diaframmando le cose migliorano, ma l’ago pende sempre a facore del prodotto astronomico, e poi, se devo diaframmare tanto vale prendere la versione meno luminosa,
E soprattutto più leggera
> scelta, opterei per un’ottica come l’FSQ e al limite il Pentax 100mm f/4.
Il primo è un saggio di eccellenza
> Un altro aspetto da sfatare è la qualità eccelsa dei grossi teleobiettivi “professionali”. Tralascio la parte dell’accuratezza dell’allineamento delle lenti, perché è tutt’altro che preciso,semplicemente rispecchia le tolleranza di fabbrica (che sono molto più larghe dei bisogni astrofotografici!)
Hai ragione solo in parte, nel senso che obiettivi di quel tipo devono ben sopportare maltrattamenti di ogni genere. Durante l'uso "normale" subiscono urti, strisciate, vibrazioni di ogni tipo, sbalzi di temperatura allucinanti e l'allineamento non esce neppure se si analizzano esemplari che hanno 10 anni mentre noi i ns telescopi siamo costreti a tenerli come reliquie se vogliamo vederli durare qualche annetto... E' auspicabile quindi che anche l'ottica sia montata con una certa tolleranza che soddiferebbe le esigenze fotografiche ma non pienamente quelle astronomiche
Fin qui sempre d'accordo

Comunque avevo un 80mm Vixen che ho sballotato a destra e a sinistra per oltre dieci anni (ps...non dirlo a Davidem27 ,però!!!!

) ed è sempre rimasto pressochè perfetto! Ho guardato dentro ad alcuni teleobiettivi e l'immagine di diffrazione non era propriamente perfetta, non so se si siano disallineati con il tempo o se son nati così, ma questo ho visto. Ho preso usati anche il Vixen Na120S e un 80ED, allineamento perfetto..forse solo fortuna
photallica ha scritto:
> inoltre non sempre sono spianati come si crede, infatti nella fotografia tradizionale un po’ di curvatura di campo è del tutto trascurabile, così come un po’ di coma
Qui invece ti sbagli di grosso in quanto è vero il contrario! La fotografia generica impone svariati canoni creativi/compositivi i quali spesso comportano la presenza del punto di forza (o soggetto, che dir si voglia) posizionato ben lontano dal centro del fotogramma e quindi dall'asse ottico per cui la nitidezza dell'obiettivo nonchè la planeità del campo DEVONO essere uguali o comunque non devono mostrare differenze avvertibili. A f/2 la profondità di fuoco è spessa meno di un foglio di carte e se sistemo il mio soggetto al bordo apparirebbe rudemente sfocato in caso di curvatura di campo. Pensa che nella fotografia di ritratto capita spesso che il fotografo escogiti qualcosa per ridurre la nitidezza (troppo elevata) che metterebbe a nudo anche dei piccolissimo difetti della pelle che sarebbero antiestetici.
Se qui dentro c'è qualche "vecchiaccio" che ha fatto in tempo a usare un Canon FD 85mm f/1.2 L con lenti in fluorite me lo faccia sapere quanti strati di domopak (!!!) metteva davanti all'obiettivo per fare ritratti guardabili
Semmai è proprio in astronomia che il campo piano è uno sfizio in quanto nel 99.9(9)% dei casi il soggetto sta esattamente al centro e nelle max prestazioni al bordo te ne fai poco, pragmatisticamente parlando
Un obiettivo macro e micro
deve avere il campo assolutamente piatto, così come anche gli obiettivi da riproduzione o per ingranditori. Tutti gli altri è tutto grasso che cola, alcuni lo sono altri no. I 50mm luminosi, per esempio non lo sono affatto, tipo il Nikkor 55mm f/1.2. Se metti a fuoco al centro e poi porti il soggetto di lato, o se stai fotografando un oggetto piatto e sei perfettamente in asse, ti accorgerai che devi scegliere se avere a fuoco i bordi o il centro, fortunatamente sono proprio i bordi estremi a scappare! ...e così si comportano molti altri obiettivi, soprattutto quelli da ritratto molto luminosi. Non è infatti importante avere tutto piano perchè il fotografo, se il particolare da evidenziare è a bordo del campo, metterà a fuoco quella zona, se si opera a tutta apertura con obiettivi come l'85/1.4 o un 135/2 alle brevi distanze, come scrivi, hai una profondita di campo pari a niente (quasi), per cui non te ne accorgi proprio se l'obiettivo è perfettamente spianato o meno, perchè i soggetti sono tridimensionali. Si scopre solo con prove specifiche ma ininfluenti comunque nella foto tradizionale...meno in quella astronomica.
L'85 L Canon è un obiettivo spettacolare, che sia nitido e inciso come un rasoio non implica però che sia anche spianato. quando parlo di curvatura di campo comunque mi riferisco a lievi curvature, non certo quella di un 66SD senza spianatore!!!!

photallica ha scritto:
> deve essere solo sopra una certa soglia minima, ma perché è affidabile e quindi robusto.
Se fosse solo per la robustezza ce l'hanno anche le ottiche universali che costano 2000 euro meno
Bah...alcuni Sigma EX - giusto per citare un'azienda, ma è solo un caso che sia quella - di fascia alta, come il 50-500mm mi si sono spezzati in mano utilizzandoli in maniera appena superiore allo standard, certo era una pre serie e le versioni successive forse le hanno corrette...forse. Però è successo. Con Nikon e Canon ,che ho trattato anche peggio, non mi è mai successo.
photallica ha scritto:
> Molte di queste caratteristiche sono inutili in astrofotografia e altri aspetti irrinunciabili non sono essenziali per il campo d’applicazione a cui sono destinati questi teleobiettivi, da cui ne consegue che non sempre possono soddisfare i bisogni degli astrofotografi…non sempre, ma non mai.
Ok, ma non si dica che un 300/2.8 non ha campo piano...

se vuoi non lo dico...però ho visto!!!

e in più sono anche comatosi!
obiettivi da 4000 euro
Ciao
V