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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 8 febbraio 2022, 14:45 

Iscritto il: sabato 8 dicembre 2007, 16:09
Messaggi: 253
In realtà si stanno davvero considerando pure specchi monolitici da 8-9 metri da lanciare nello spazio: https://ntrs.nasa.gov/api/citations/200 ... 014194.pdf
Quando e se mai, chi lo sa…
Certamente da un punto di vista ingegneristico è assolutamente corretta la scelta progettuale di JWST, come apripista per una futura generazione di telescopi spaziali “giganti”.
Non sono un astrofisico e mi astengo da ipotesi critiche verso questa o quella applicazione, e non mi piace fare dietrologia: a giudicare dai progressi degli ultimi 100 anni per esempio, direi che mediamente le scelte fatte sono sempre state azzeccate, e continuerò a fidarmi, mediamente, di questo sistema.

Antonio


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MessaggioInviato: martedì 8 febbraio 2022, 16:01 
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Iscritto il: sabato 22 maggio 2010, 14:49
Messaggi: 3001
Località: Verona
Se anche la NASA pensa che i telescopi nello spazio possono essere monolitici...(e di grandi dimensioni)
Forse non ho tutti i torti, o no ? :D .Sai aspettare 30 e passa anni per un telescopio, una generazione, forse
(Sicuramente) mangia tante di quelle risorse che alla fine,
ne potrebbero risentire tutti gli altri programmi, se addirittura farli cancellare...è già successo.
Non faccio dietrologia per il semplice motivo che conosco
gli specchi alveolare dal 1965 (vedi il 5 metri del Palomar)
ne seguo tuttora l'evoluzione, e tuttora mi chiedo come mai non vengano usati più spesso per impieghi spaziali (!?)

Una postilla; Margherita Hack e tutto il consesso degli astrofisici mondiale, hanno pianto lacrime amare quando hanno spento il telescopio spaziale da 45 centimetri che lavorava nell'ultravioletto...( non ricordo il nome) tutto il mondo lo usava per fare ASTROFISICA, quella vera !! Ripeto
JWT è una grande cosa, ma sono stati costretti a finirlo per non fare figuracce...ovviamente questa è solo il mio modestissimo parere.

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Paolo
Lunt 60-Ha--Lunt 60-CaII K - e....molto altro che, aimè, mi consente di fare solo astronomia quantitativa ! (Cit.)


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MessaggioInviato: martedì 8 febbraio 2022, 17:22 
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Iscritto il: giovedì 1 dicembre 2011, 21:32
Messaggi: 284
Aspettiamo qualche mese che inizia a inviare immagini e vediamo quanto sarà efficace per la ricerca scientifica


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MessaggioInviato: martedì 8 febbraio 2022, 18:41 
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Iscritto il: sabato 22 maggio 2010, 14:49
Messaggi: 3001
Località: Verona
Certamente i risultati saranno notevoli, altrimenti i responsabili verranno impalati :mrgreen: scherzi a parte,
in ogni caso non dimentichiamo colui da cui tutto è iniziato; il nostro compatriota Guido Horn d' Arturo...

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Paolo
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MessaggioInviato: mercoledì 9 febbraio 2022, 13:01 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 15941
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Miyro ha scritto:
Ottime considerazioni Angelo, che in parte condivido...il problema delle sollecitazioni gravitazionali è facilmente risolvibile con uno specchio di tipo alveolare, cioè a nido d'ape con struttura ultra leggera
e "spessore" notevole rispetto al diametro, specchio facilmente realizzabile, e realizzato con tecnologie
già presenti 50 anni fa...

Secondo me non è per nulla facile, dal punto di vista statico gli alveolari sono ottimi, da quello dinamico fanno pena, come ho detto i raggi d'inerzia (quelli che descrivono le deformazioni) variano con la quarta potenza delle dimensioni.

Con l'alveolare riduci i pesi non i raggi d'inerzia (o comunque non li riduci in maniera costante, complicando oltremodo la deformata), in pratica ogni "costola" (dove convergono le tre "pareti" dell'esagono) dell'alveolare in fase di lancio, si comporterebbe come un puntone che insiste sul cielo e sulla base (di basso spessore) dello specchio, portando a sollecitazioni che sarebbero superiori a quelle (distribuite su ampia superficie) create da uno specchio monolitico normale, anche la semplice "parete" (dell'esagono), in fase di sollecitazione si comporterebbe come una lama (alte forze di taglio).

Gli alveolari sono ottimi per la riduzione di peso, ma per il particolarissimo disegno della deformata che creano, hanno bisogno di una cella di contenimento ben più strutturata rispetto a quelle necessare per un monolitico e questo per l'uso statico, ovvero nella propria montatura di puntamento e a 1 g costante; onestamente durante il lancio con g variabili e con punte di 3,5 g non saprei proprio come reagirebbe, molto probabilmente non bene.

Non dico che non sia possibile farlo, infatti alla nasa ci stanno pensando, ma non è detto che siano già arrivati a una soluzione per madare simili specchi nello spazio senza che si danneggino, oppure magari soluzioni ve ne sono, ma che non sono state testate a sufficienza; ricordiamoci che si parla di lanci che o hanno successo, o hanno successo.

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: mercoledì 9 febbraio 2022, 19:09 
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Iscritto il: sabato 22 maggio 2010, 14:49
Messaggi: 3001
Località: Verona
Verissimo...o va, o la spacca :D
In ogni caso se hanno intenzione di costruire specchi così grandi, evidentemente qualcosa non gli è andata giù rispetto al "modulare" o no ?
Sono sicuro che se esiste il problema, troveranno la soluzione...più rapida rispetto ai 30 e passa anni di JWT. Sperem !!

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MessaggioInviato: mercoledì 9 febbraio 2022, 21:44 

Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 3694
Angelo Cutolo ha scritto:
Miyro ha scritto:
Ottime considerazioni Angelo, che in parte condivido...il problema delle sollecitazioni gravitazionali è facilmente risolvibile con uno specchio di tipo alveolare, cioè a nido d'ape con struttura ultra leggera
e "spessore" notevole rispetto al diametro, specchio facilmente realizzabile, e realizzato con tecnologie
già presenti 50 anni fa...

Secondo me non è per nulla facile, dal punto di vista statico gli alveolari sono ottimi, da quello dinamico fanno pena, come ho detto i raggi d'inerzia (quelli che descrivono le deformazioni) variano con la quarta potenza delle dimensioni.

Con l'alveolare riduci i pesi non i raggi d'inerzia (o comunque non li riduci in maniera costante, complicando oltremodo la deformata), in pratica ogni "costola" (dove convergono le tre "pareti" dell'esagono) dell'alveolare in fase di lancio, si comporterebbe come un puntone che insiste sul cielo e sulla base (di basso spessore) dello specchio, portando a sollecitazioni che sarebbero superiori a quelle (distribuite su ampia superficie) create da uno specchio monolitico normale, anche la semplice "parete" (dell'esagono), in fase di sollecitazione si comporterebbe come una lama (alte forze di taglio).

Gli alveolari sono ottimi per la riduzione di peso, ma per il particolarissimo disegno della deformata che creano, hanno bisogno di una cella di contenimento ben più strutturata rispetto a quelle necessare per un monolitico e questo per l'uso statico, ovvero nella propria montatura di puntamento e a 1 g costante; onestamente durante il lancio con g variabili e con punte di 3,5 g non saprei proprio come reagirebbe, molto probabilmente non bene.

Non dico che non sia possibile farlo, infatti alla nasa ci stanno pensando, ma non è detto che siano già arrivati a una soluzione per madare simili specchi nello spazio senza che si danneggino, oppure magari soluzioni ve ne sono, ma che non sono state testate a sufficienza; ricordiamoci che si parla di lanci che o hanno successo, o hanno successo.


Ma riempiendo gli alveolari di acqua o gel o qualche altra sostanza che ammortizzi le tensioni e "sparisca" dopo il lancio si potrebbe fare?
Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: giovedì 10 febbraio 2022, 12:30 
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Onestamente non saprei, per riempire gli alveoli, il materiale (qualunque esso sia) da qualche parte deve entrare e questo vuol dire operare sul vetro (berillio o quel che è) dei canali di alimentazione (grezzamente, dei fori sul fondo o sulle pareti degli alveoli), i quali costituiscono delle zone di "debolezza" strutturale (pensa alla resistenza allo strappo di un foglio di plastica perfettamente integro e a quanto è facile romperlo se questo avesse un foro o una qualsiasi fessurazione), ma il calcolo preciso di una simile situazione è ben al di sopra delle mie conoscenze (al confronto, il calcolo dei cementi e della carpenteria metallica è molto più semplice :mrgreen: ).

Il materiale da usare potrebbe esse il famoso aerojel usato in una missione nasa (di cui non ricordo il nome) per catturare la polvere di cometa; però non so come reagisce alle tipiche temperature di fusione del vetro.
Eventualmente potrebbero costruire lo specchio in due pezzi, il "grezzo" resistente costituito dal fondo e dallo strato alveolare, e il "cielo" lavorato otticamente; gli alveoli vengono riempiti di aerojel e la parte superiore viene posata sopra e unita a mezzo adesivi strutturali (gli adesivi strutturali negli ultimi anni hanno fatto passi da gigante, in edilizia, con questi è possibile fare cose impensabili solo 10 anni prima).

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MessaggioInviato: giovedì 10 febbraio 2022, 14:05 

Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
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Angelo Cutolo ha scritto:
Onestamente non saprei, per riempire gli alveoli, il materiale (qualunque esso sia) da qualche parte deve entrare e questo vuol dire operare sul vetro (berillio o quel che è) dei canali di alimentazione (grezzamente, dei fori sul fondo o sulle pareti degli alveoli), i quali costituiscono delle zone di "debolezza" strutturale (pensa alla resistenza allo strappo di un foglio di plastica perfettamente integro e a quanto è facile romperlo se questo avesse un foro o una qualsiasi fessurazione), ma il calcolo preciso di una simile situazione è ben al di sopra delle mie conoscenze (al confronto, il calcolo dei cementi e della carpenteria metallica è molto più semplice :mrgreen: ).

Il materiale da usare potrebbe esse il famoso aerojel usato in una missione nasa (di cui non ricordo il nome) per catturare la polvere di cometa; però non so come reagisce alle tipiche temperature di fusione del vetro.
Eventualmente potrebbero costruire lo specchio in due pezzi, il "grezzo" resistente costituito dal fondo e dallo strato alveolare, e il "cielo" lavorato otticamente; gli alveoli vengono riempiti di aerojel e la parte superiore viene posata sopra e unita a mezzo adesivi strutturali (gli adesivi strutturali negli ultimi anni hanno fatto passi da gigante, in edilizia, con questi è possibile fare cose impensabili solo 10 anni prima).


Stardust ( https://it.wikipedia.org/wiki/Sonda_Stardust ), vi ho partecipato come citizen science

Aerogel ( https://it.wikipedia.org/wiki/Aerogel ) materiale eccezionale che però non ritengo adatto per lo scopo

Ho visto specchi con cavità (esagonali?) nella parte inferiore, mi riferivo a riempire quelle cavità di ghiaccio (d'acqua) con bolle d'aria (o altro gas) o in alternativa di ghiaccio secco (CO2) in modo che una volta nello spazio o l'acqua (ghiaccio) o l'anidride carbonica sarebbe sublimata liberando le cavità.
Era un'idea.
Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: giovedì 10 febbraio 2022, 19:51 
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Per quello che ipotizzi tu, rimane il problema dei fori necessari per far fuoriuscire il materiale dalle alveolature, che come ho detto costituiscono punti struturalmente deboli, ma comunque è cosa che non posso escludere; ci sara un apposito "strutturista" alla nasa che si studierà (e calcolerà) quale siano le dimensioni, il numero e la posizione più appropriata di tali fori.
Poi va verificata la cinematica, un qualcosa che sublima è in pratica una emissione di gas, quindi di uno o più getti che possono fornire una spinta nello spazio, allora non basterebbe calcolare la loro posizione dal punto di vista statico, ma anche che siano posizionati in maniera che l'uscita del gas dai vari fori, dia un vettore nullo, altrimenti l'aggeggio prende e va da qualche parte.

Ps.: perché giudichi l'aerogel non adatto? Leggo che è solido (quindi adatto agli adesivi strutturali), è sostanzialmente silicio, ha una grande resistenza (rispetto al suo peso), bassa deformabilità (e questa è la cosa più importante) e ottima resistenza al calore, cosa non andrebbe bene delle sue caratteristiche, per il riempimento delle alveolature?

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