Miyro ha scritto:
Ottime considerazioni Angelo, che in parte condivido...il problema delle sollecitazioni gravitazionali è facilmente risolvibile con uno specchio di tipo alveolare, cioè a nido d'ape con struttura ultra leggera
e "spessore" notevole rispetto al diametro, specchio facilmente realizzabile, e realizzato con tecnologie
già presenti 50 anni fa...
Secondo me non è per nulla facile, dal punto di vista statico gli alveolari sono ottimi, da quello dinamico fanno pena, come ho detto i raggi d'inerzia (quelli che descrivono le deformazioni) variano con la quarta potenza delle dimensioni.
Con l'alveolare riduci i pesi non i raggi d'inerzia (o comunque non li riduci in maniera costante, complicando oltremodo la deformata), in pratica ogni "costola" (dove convergono le tre "pareti" dell'esagono) dell'alveolare in fase di lancio, si comporterebbe come un puntone che insiste sul cielo e sulla base (di basso spessore) dello specchio, portando a sollecitazioni che sarebbero superiori a quelle (distribuite su ampia superficie) create da uno specchio monolitico normale, anche la semplice "parete" (dell'esagono), in fase di sollecitazione si comporterebbe come una lama (alte forze di taglio).
Gli alveolari sono ottimi per la riduzione di peso, ma per il particolarissimo disegno della deformata che creano, hanno bisogno di una cella di contenimento ben più strutturata rispetto a quelle necessare per un monolitico e questo per l'uso statico, ovvero nella propria montatura di puntamento e a 1 g costante; onestamente durante il lancio con g variabili e con punte di 3,5 g non saprei proprio come reagirebbe, molto probabilmente non bene.
Non dico che non sia possibile farlo, infatti alla nasa ci stanno pensando, ma non è detto che siano già arrivati a una soluzione per madare simili specchi nello spazio senza che si danneggino, oppure magari soluzioni ve ne sono, ma che non sono state testate a sufficienza; ricordiamoci che si parla di lanci che o hanno successo, o hanno successo.