diglit ha scritto:
ciao,
vorrei aggiungere un tassello alla disputa "quanta correzione necessitano gli specchi di un dobson?" o giù di lì...
Secondo me le cose funzionano così:
è vero che un dobson (nato prevalentemente per osservazioni deep sky a ingrandimentio bassi e medi) necessita di correzioni ptv inferiori di quelle richieste in alta risoluzione.
E' però anche vero che uno dei limiti di molti dobson sta proprio nella non eccelsa qualità di specchi e della componentistica. Un errore di correzione di 1/4 lambda sul primario si traduce, sul fronte d'onda che giunge all'occhio, in un errore di 1/2.
La cosa non è disastrosa proprio perché il maggior utilizzo di questi strumenti avviene a ingrandimenti medi. Se però riflettiamo su cosa implica questo errore scopriamo che una certa importanza l'assume comunque.
I dobson hanno solitamente specchi generosi, diciamo 30-40-50 cm. e questo li aiuta a raccogliere molta luce e a permettere visione di oggetti più deboli rispetto a ottiche più piccole. Anche i dobson, però, indipendentemente dall'apertura, hanno bisogno, questa luce che raccolgono, di metterla a fuoco correttamente. Quando l'errore sul fronte d'onda finale raggiunge livelli importanti accade che questa focalizzazione non è ottimale: il disco di airy si spappola, gli anelli di diffrazione diventano serpenti, e il risultato è che le stelle sono dei PUFFOTTI ben grandi e molto disturbati.
Tutti noi siamo soliti dire, di fronte a tali immagini: "cavolo, che seeing pessimo c'è stasera!"... ecco, non sempre è così.
Il fatto che le stelle siano dilatate da fastidio ma, se non si vogliono sdobbiare binarie strette, il pegno da pagare è solamente estetico sulle stelle ma diventa basilare su tutti gli altri oggetti. Nebulose diffuse e galassie, che richiedono ottiche molto contrastate e immagini secche per offrire il meglio di sé, risentono moltissimo di specchi "mal lavorati" o lavorati solo in modo "sufficiente".
Anni fa mi feci costruire un dobson da 16 pollici che era un vero gioiello e che ho rimpiato molte volte aver venduto (me stolto). Aveva il supporto del secondario con fili in acciaio anti-diffrazione (che comunque un po' di diffrazione la creavano comunque...) una ostruzione lineare di 0,18 e un primario sovradimensionato lavorato a lamba/16.
Bene, quando lo strumento era ben collimato mostrava immagini migliori, più dettagliate e incise di quelle date da strumenti da 45-50 cm. lavorati in modo "sufficiente", con supporti del secondario normali, primario decente ma nulla più, e via discorrendo.
Questo per dire che, entro i limiti imposti dalla fisica, strumenti lavorati molto bene, superano quelli meno pregiati anche se dotati di diametro inferiore.
Non voglio tessere le lodi di questa o quella ottica, lungi da me, ma solo suggerire che la qualità ottica paga sempre in astronomia.
Paolo
Paolo, confermi quello che vado dicendo o scrivendo sgangheratamente in piu' post da molto tempo. Credo che piuttosto di un grandissimo strumento mal costruito sia otticamente che meccanicamente (anche se è un dobson), sia molto meglio e molto più FRUIBILE uno strumento minore ma con tutti i parametri al suo posto.
Credo che un dobson fatto cosi cosi da 350 mm possa essere sostituito
tranquillamente da un analogo 250 mm fatto molto bene. Intendiamoci: non come magnitudine limite ecc.,ma per le prestazioni intrinsiche: numero di notti in cui è utilizzabile, facilità di trasporto, minore sensibilità al seeing, maggiore e indiscussa qualità generale delle immagini.
Il problema sorge nel costo: un 350 fatto a spanne costa poco, veramente poco; un 250 fatto BENE costa parecchio di più..........è qui che ciascuno deve fare i suoi ragionamenti.
Per quanto mi riguarda visti i cieli da cui opero, il fatto che non me la sento di trasportare ciclopi, il desiderio e il gusto personale di immagini decorose (o forse un po di piu'), ho optato per un 250 mm f 6,3 lavorato a 1/10 e per una intubazione tutt'altro che economica.
Quando lo finiro' avrei desiderio di partecipare con qualcuno del forum dotato di dobson da 300/350 mm di provenienza commerciale e poter verificare - non solo di persona, ma con l'aiuto di astrofili esperti - se quanto dico è una stupidaggine o ha un fondamento reale.
P.s. so che il sig. dobson mi tirerebbe un sasso in mezzo alle ......... ma io il dobson lo concepisco come strumento non solo economico, ma anche e soprattutto "veloce", da preparare , trasportare e usare, senza tutta la bagarre necessaria per gli equatoriali fotografici.
ciao max