1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: venerdì 2 marzo 2007, 22:13 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 19:51
Messaggi: 840
Località: monferrato
Sento la generale avversione agli zoom, e vi dico la mia...
avevo sempre guardato con sospetto anche io agli zoom, ma da quando ho comprato l'Hyperion 8-12 -16 -20-24 mi sono ricreduto. l'ho provato con un Newton 250/120 e con un Megrez 80SD foc. 480mm, e confrontato con ottimi oculari Masuyama di pari focali, non abbiamo trovato differenze sostanziali sulla resa, considerando che a 8mm c'è un campo apparente di 68° (enorme), e che a 24mm il campo è attorno ai 50°, ai bordi lavora benissimo e il coma residuo è dovuto all'ottica del telescopio, la buona estrazione pupillare, e infine, la perfetta adattabilità alle barlow(qui il fattore di ingrandimento aumenta rispetto ad un oculare a focale fissa, per via del tiraggio che si introduce) concludo che è come avere piu' oculari in uno, senza compromessi.osservare la Luna variando l'ingrandimento è una vera goduria.

Ciao

paolo


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MessaggioInviato: venerdì 2 marzo 2007, 23:16 
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Iscritto il: mercoledì 12 luglio 2006, 20:56
Messaggi: 140
Località: Dintorni di Belluno
superpolaris ha scritto:
Sento la generale avversione agli zoom, e vi dico la mia...
avevo sempre guardato con sospetto anche io agli zoom, ma da quando ho comprato l'Hyperion 8-12 -16 -20-24 mi sono ricreduto...
...
concludo che è come avere piu' oculari in uno, senza compromessi.osservare la Luna variando l'ingrandimento è una vera goduria.

Ciao

paolo


Il che un po mi conforta :-)

..c'ho pensato parecchio in effetti se scegliere lo zoom o no... un po' guidato da quella poca esperienza diretta che ho fatto con uno zoom Vixen su LB 12" e un po' dalle varie impressioni sentite in questo forum...

Gli zoom che ho scelto non credo siano di quelli scadenti anzi... e confido che no mi tradiranno ;-) ...oggettivamente penso che votato ad uno spirito puramente da visualista siano veramente un camodità sotto il profilo operativo. Penso comunque anche, che se gente esperta abbia una idiosincrasia conclamata nei confronti degli zoom, un perchè ci sarà... sicuramente a livello tecnico mi pare di capire che non ci possano essere confronti con un oculare fisso tipo il "nagler" (...che personalmente non ho mai provato e sarò veramente curioso di poterlo confrontare direttamente sul mio tele in futuro se ne avrò l'occasione) ...ma penso inoltre, che forse il livello mio attuale, nonchè la conoscenza, non mi permetterebbe ancora di cogliere determinati dettagli o finezze... boh non so...?!?

Cmq quando arriverà il giocattolone vi saprò dire ;-)

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Gso 12", Lidlscope 70/700 rifr.
Zoom Hyperion 8-24 e SpeerWaler 5-8
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MessaggioInviato: venerdì 9 marzo 2007, 15:47 
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Iscritto il: mercoledì 22 novembre 2006, 12:14
Messaggi: 405
Località: Gallarate & Milano, ma anche Treviso
Tipo di Astrofilo: Visualista
Nel frattempo, ravanando in rete, ho trovato questa recensione - comparativa tra oculari zoom (se fosse già stata segnalata, me ne scuso):

http://www.birdforum.net/showthread.php?t=73582

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MessaggioInviato: venerdì 9 marzo 2007, 16:10 
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Iscritto il: mercoledì 12 luglio 2006, 20:56
Messaggi: 140
Località: Dintorni di Belluno
Harij01 ha scritto:
Nel frattempo, ravanando in rete, ho trovato questa recensione - comparativa tra oculari zoom (se fosse già stata segnalata, me ne scuso):

http://www.birdforum.net/showthread.php?t=73582


Grazie per il link... veramente una recensione non da poco... "sti americani" ;-) ...se ho ben capito (il mio inglese è un po' arruginito :( ) lo zoom baader non si è comportato niente male nei confronti degli altri più blasonati... il che "ulteriormente" mi conforta della scelta effettuata.

ps. non avevo piu postato alcunchè... in quanto sto aspettando il giocattolone che..., se tutto va bene..., se il corriere non fa danni..., se gli angeli concedono..., se...etc... :P dovrebbe essere arrivato in italia oggi, e forse per i primi della prossima c'è l'ho in casa ;)

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MessaggioInviato: sabato 10 marzo 2007, 2:00 
ciao,

vorrei aggiungere un tassello alla disputa "quanta correzione necessitano gli specchi di un dobson?" o giù di lì...
Secondo me le cose funzionano così:
è vero che un dobson (nato prevalentemente per osservazioni deep sky a ingrandimentio bassi e medi) necessita di correzioni ptv inferiori di quelle richieste in alta risoluzione.
E' però anche vero che uno dei limiti di molti dobson sta proprio nella non eccelsa qualità di specchi e della componentistica. Un errore di correzione di 1/4 lambda sul primario si traduce, sul fronte d'onda che giunge all'occhio, in un errore di 1/2.
La cosa non è disastrosa proprio perché il maggior utilizzo di questi strumenti avviene a ingrandimenti medi. Se però riflettiamo su cosa implica questo errore scopriamo che una certa importanza l'assume comunque.
I dobson hanno solitamente specchi generosi, diciamo 30-40-50 cm. e questo li aiuta a raccogliere molta luce e a permettere visione di oggetti più deboli rispetto a ottiche più piccole. Anche i dobson, però, indipendentemente dall'apertura, hanno bisogno, questa luce che raccolgono, di metterla a fuoco correttamente. Quando l'errore sul fronte d'onda finale raggiunge livelli importanti accade che questa focalizzazione non è ottimale: il disco di airy si spappola, gli anelli di diffrazione diventano serpenti, e il risultato è che le stelle sono dei PUFFOTTI ben grandi e molto disturbati.
Tutti noi siamo soliti dire, di fronte a tali immagini: "cavolo, che seeing pessimo c'è stasera!"... ecco, non sempre è così.
Il fatto che le stelle siano dilatate da fastidio ma, se non si vogliono sdobbiare binarie strette, il pegno da pagare è solamente estetico sulle stelle ma diventa basilare su tutti gli altri oggetti. Nebulose diffuse e galassie, che richiedono ottiche molto contrastate e immagini secche per offrire il meglio di sé, risentono moltissimo di specchi "mal lavorati" o lavorati solo in modo "sufficiente".
Anni fa mi feci costruire un dobson da 16 pollici che era un vero gioiello e che ho rimpiato molte volte aver venduto (me stolto). Aveva il supporto del secondario con fili in acciaio anti-diffrazione (che comunque un po' di diffrazione la creavano comunque...) una ostruzione lineare di 0,18 e un primario sovradimensionato lavorato a lamba/16.
Bene, quando lo strumento era ben collimato mostrava immagini migliori, più dettagliate e incise di quelle date da strumenti da 45-50 cm. lavorati in modo "sufficiente", con supporti del secondario normali, primario decente ma nulla più, e via discorrendo.
Questo per dire che, entro i limiti imposti dalla fisica, strumenti lavorati molto bene, superano quelli meno pregiati anche se dotati di diametro inferiore.
Non voglio tessere le lodi di questa o quella ottica, lungi da me, ma solo suggerire che la qualità ottica paga sempre in astronomia.

Paolo


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MessaggioInviato: sabato 10 marzo 2007, 11:06 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
diglit ha scritto:
ciao,

vorrei aggiungere un tassello alla disputa "quanta correzione necessitano gli specchi di un dobson?" o giù di lì...
Secondo me le cose funzionano così:
è vero che un dobson (nato prevalentemente per osservazioni deep sky a ingrandimentio bassi e medi) necessita di correzioni ptv inferiori di quelle richieste in alta risoluzione.
E' però anche vero che uno dei limiti di molti dobson sta proprio nella non eccelsa qualità di specchi e della componentistica. Un errore di correzione di 1/4 lambda sul primario si traduce, sul fronte d'onda che giunge all'occhio, in un errore di 1/2.
La cosa non è disastrosa proprio perché il maggior utilizzo di questi strumenti avviene a ingrandimenti medi. Se però riflettiamo su cosa implica questo errore scopriamo che una certa importanza l'assume comunque.
I dobson hanno solitamente specchi generosi, diciamo 30-40-50 cm. e questo li aiuta a raccogliere molta luce e a permettere visione di oggetti più deboli rispetto a ottiche più piccole. Anche i dobson, però, indipendentemente dall'apertura, hanno bisogno, questa luce che raccolgono, di metterla a fuoco correttamente. Quando l'errore sul fronte d'onda finale raggiunge livelli importanti accade che questa focalizzazione non è ottimale: il disco di airy si spappola, gli anelli di diffrazione diventano serpenti, e il risultato è che le stelle sono dei PUFFOTTI ben grandi e molto disturbati.
Tutti noi siamo soliti dire, di fronte a tali immagini: "cavolo, che seeing pessimo c'è stasera!"... ecco, non sempre è così.
Il fatto che le stelle siano dilatate da fastidio ma, se non si vogliono sdobbiare binarie strette, il pegno da pagare è solamente estetico sulle stelle ma diventa basilare su tutti gli altri oggetti. Nebulose diffuse e galassie, che richiedono ottiche molto contrastate e immagini secche per offrire il meglio di sé, risentono moltissimo di specchi "mal lavorati" o lavorati solo in modo "sufficiente".
Anni fa mi feci costruire un dobson da 16 pollici che era un vero gioiello e che ho rimpiato molte volte aver venduto (me stolto). Aveva il supporto del secondario con fili in acciaio anti-diffrazione (che comunque un po' di diffrazione la creavano comunque...) una ostruzione lineare di 0,18 e un primario sovradimensionato lavorato a lamba/16.
Bene, quando lo strumento era ben collimato mostrava immagini migliori, più dettagliate e incise di quelle date da strumenti da 45-50 cm. lavorati in modo "sufficiente", con supporti del secondario normali, primario decente ma nulla più, e via discorrendo.
Questo per dire che, entro i limiti imposti dalla fisica, strumenti lavorati molto bene, superano quelli meno pregiati anche se dotati di diametro inferiore.
Non voglio tessere le lodi di questa o quella ottica, lungi da me, ma solo suggerire che la qualità ottica paga sempre in astronomia.

Paolo



Paolo, confermi quello che vado dicendo o scrivendo sgangheratamente in piu' post da molto tempo. Credo che piuttosto di un grandissimo strumento mal costruito sia otticamente che meccanicamente (anche se è un dobson), sia molto meglio e molto più FRUIBILE uno strumento minore ma con tutti i parametri al suo posto.
Credo che un dobson fatto cosi cosi da 350 mm possa essere sostituito
tranquillamente da un analogo 250 mm fatto molto bene. Intendiamoci: non come magnitudine limite ecc.,ma per le prestazioni intrinsiche: numero di notti in cui è utilizzabile, facilità di trasporto, minore sensibilità al seeing, maggiore e indiscussa qualità generale delle immagini.
Il problema sorge nel costo: un 350 fatto a spanne costa poco, veramente poco; un 250 fatto BENE costa parecchio di più..........è qui che ciascuno deve fare i suoi ragionamenti.
Per quanto mi riguarda visti i cieli da cui opero, il fatto che non me la sento di trasportare ciclopi, il desiderio e il gusto personale di immagini decorose (o forse un po di piu'), ho optato per un 250 mm f 6,3 lavorato a 1/10 e per una intubazione tutt'altro che economica.
Quando lo finiro' avrei desiderio di partecipare con qualcuno del forum dotato di dobson da 300/350 mm di provenienza commerciale e poter verificare - non solo di persona, ma con l'aiuto di astrofili esperti - se quanto dico è una stupidaggine o ha un fondamento reale.
P.s. so che il sig. dobson mi tirerebbe un sasso in mezzo alle ......... ma io il dobson lo concepisco come strumento non solo economico, ma anche e soprattutto "veloce", da preparare , trasportare e usare, senza tutta la bagarre necessaria per gli equatoriali fotografici.
ciao max

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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MessaggioInviato: sabato 10 marzo 2007, 13:20 
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diglit ha scritto:
ciao,

vorrei aggiungere un tassello alla disputa "quanta correzione necessitano gli specchi di un dobson?" o giù di lì...

Paolo


massimoboe ha scritto:
Paolo, confermi quello che vado dicendo o scrivendo sgangheratamente in piu' post da molto tempo. Credo che piuttosto di un grandissimo strumento mal costruito sia otticamente che meccanicamente (anche se è un dobson), sia molto meglio e molto più FRUIBILE uno strumento minore ma con tutti i parametri al suo posto....


...nulla da eccepire, anzi.. !

Entrando specificatamente poi nel prodotto che ho scelto, cioè il dobson gso 12"

http://www.gs-telescope.com/content.asp?id=84

è interessante notare che viene fornito, stando a quanto scrivono nel sito ufficiale, con lavorazione a correzione 1/12 lambda, che non è proprio male anzi.
Direi che è un aspetto qualitativo da non sottovalutare in considerazione del fatto che analoghi geoptic vengono forniti a 1/10, mentre i Meade montano la stessa ottica. Adesso si potrà disquisire sulla veridicità di tale specifica, ma credo improbabile che un fornitore così grosso si permetta di "barare"... credo veramente che oggi giorno, l'impatto "orientale" possa sensibilmente abbassare i costi di mercato europeo/italiano.

Ciao

Ps. ...ritengo curioso notare che TS non riporti nelle su pagine web tale dettaglio (sicuramente qualitativo) ...il che un po' mi incuriosisce... boh ?!?

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