Renato C ha scritto:
Marco, non volermene, solo per la precisione, la lastra non viene lavorata con macchine CNC (che ormai sono quasi un'ossessione) ma in fase riscaldamento successivo alla fusione del vetro, per deformazione plastica sotto vuoto su un apposito stampo.
No, anzi, mi fa piacere la precisazione.
Resto però dell'idea iniziale: qualsiasi procedimento industriale vive in precario equilibrio tra la qualità finale ed i costi di realizzazione. Nessuno lavora per beneficenza. Ci sarà sempre un manager che cerca di tagliare sui costi, magari accorciando i tempi di fabbricazione al di sotto di quanto è sensato, un tecnico che gli dice che ci si può provare a patto di sfruttare la sua grande e nuova idea, ed un operaio che si distrae in un momento critico e poi fa finta di niente per non vedersi addebitare il danno. Alla fine della catena c'è il controllo qualità, che ha la sua tabella di tolleranze ed a quella si attiene. Se lo strumento sta dentro le tolleranze, tanto basta. Se uno strumento, o lotto, non ci rientra, la palla ripassa al management, che decide cosa farne: se rimetterci mano per ripristinare un livello accettabile o rischiare la figuraccia immettendolo lo stesso sul mercato (magari su mercati minori).
E' un discorso che vale un po' per tutto, non specificamente per le lastre dei telescopi catadiottrici.