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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Un Newton d'eccezione
MessaggioInviato: lunedì 30 gennaio 2017, 16:46 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
la costruzione meccanica era tutta roba tedesca. Soprattutto per le scale graduate, che da noi all'epoca non sapevano fare altrettanto bene. Inutile dire che la scala graduata è su una parte argentata.

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 Oggetto del messaggio: Re: Un Newton d'eccezione
MessaggioInviato: lunedì 30 gennaio 2017, 16:54 
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Iscritto il: domenica 21 giugno 2009, 14:33
Messaggi: 1921
Località: Termoli (CB) Italy
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Riguardando il tubo e la cupola, mi sembra che la cupola stessa sia il sostegno del tubo, il quale si muove in verticale, perchè appeso ai due lati estremi.
Immagino non sia ben fisso e quindi un pò "ballerino", o no?


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 Oggetto del messaggio: Re: Un Newton d'eccezione
MessaggioInviato: lunedì 30 gennaio 2017, 17:05 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Si, la cupola ruota assieme al telescopio che vi è fissato nella parte anteriore con due boccole ai due lati. Non è di certo "ballerino", anche perchè è pesantissimo. Quindi per puntare il telescopio in azimuth si opera su una manovella che agisce su una cremagliera che è circolare attorno alla cupola. per regolare l'altezza si agisce sul verricello che lo fa calare in basso dalla parte posteriore. Inseguire gli astri muovendo questi due movimenti, a mano non deve essere certo uno scherzo. L'azimuth lo può gestire lo stesso osservatore, visto che la relativa manovella è vicono all'oculare, ma anche l'altro movimento è rimandato in avanti, anche se ora manca qualche pezzo. Il bello di questa montatura è che l'oculare resta quasi nella stessa posizione sempre, sia che si punti in alto oppure in basso (sempre del cielo ovviamente) perchè i perni anteriori sono vicini all'oculare.
Non so le misure precise del telescopio, ma è un bestione lungo almeno 4 metri! Traversa la cupola da parte a parte.

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 Oggetto del messaggio: Re: Un Newton d'eccezione
MessaggioInviato: martedì 31 gennaio 2017, 14:13 
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Iscritto il: sabato 22 maggio 2010, 14:49
Messaggi: 3216
Località: Verona
Miyro ha scritto:
Bellissimo !!
Spero di poterlo vedere prossimamente, tutte le volte che sono stato ad Arcetri (decine) nessuno
mi ha detto che era possibile visitare l'osservatorio Ximeniano ....

Puntualmente, ogni volta che si parla di uno specchio metallico fatto di Speculum (bronzo + arsenico,
per cui "bianco" ) mi pongo una domanda....ma se l'enorme specchio di Lord Rosse in Irlanda,
182 cm, era equivalente ad un moderno 20 cm, l'ho letto su uno degli enne-articoli sulle riviste
di astronomia qualche anno fa .... a quanto equivale un 30 cm ? Facendo le debite proporzioni;
3,3 cm ??? :shock: Mah ! Ciao,

Paolo


Tiro su il topic con un'autocitazione....allora , nessuno è rimasto incuriosito dal paradosso che
ho prospettato !?

Non vi sembra strano, è veramente così o le informazioni in mio possesso sono sbagliate ?

Dai ragazzi, dove sono i "tuttologi" che frequentano il forum, e quelli che hanno fatto della ricerca
del pelo nell'uovo un motivo di vita ? I ricercatori ad oltranza su internet ? I fisici che calcolano
l'N-decimale dopo la virgola ? Su fate un passo avanti che ho voglia di capire !! :mrgreen:

E i "grattavetro" tipo Giulio T. ? Potrebbe essere il loro campo....

Paolo

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 Oggetto del messaggio: Re: Un Newton d'eccezione
MessaggioInviato: martedì 31 gennaio 2017, 14:25 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14845
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Equivalente di sicuro non e', a meno che non specifichi "in termini di luce raccolta". In tal caso, come hai sicuramente calcolato, vorrebbe dire che rifletteva l'1% della luce incidente, che mi pare un po' poco...
Forse dicendo equivalente intendevano includere anche il disastro dovuto alla poca precisione della superficie riflettente, ma in tal caso ogni specchio fa storia a se'.

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 Oggetto del messaggio: Re: Un Newton d'eccezione
MessaggioInviato: martedì 31 gennaio 2017, 14:42 
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Iscritto il: sabato 22 maggio 2010, 14:49
Messaggi: 3216
Località: Verona
andreaconsole ha scritto:
Equivalente di sicuro non e', a meno che non specifichi "in termini di luce raccolta". In tal caso, come hai sicuramente calcolato, vorrebbe dire che rifletteva l'1% della luce incidente, che mi pare un po' poco...
Forse dicendo equivalente intendevano includere anche il disastro dovuto alla poca precisione della superficie riflettente, ma in tal caso ogni specchio fa storia a se'.


Quoto in pieno !
Il "mistero" è proprio questo,l'Autore non specificava se solo il telescopione di Lord Rosse o tutti quelli con lo specchio in Speculum....

Tieni presente però che la riflettività di quel materiale era talmente bassa che erano costretti a togliere lo
specchio secondario per poter usufruire di un po' di luce in più ! E non era certo solo colpa della forma
dello specchio....(la cosiddetta combinazione Herschel)

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 Oggetto del messaggio: Re: Un Newton d'eccezione
MessaggioInviato: martedì 31 gennaio 2017, 15:22 
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Iscritto il: martedì 27 agosto 2013, 17:56
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googlando si trova...
Allegato:
Speculum.jpg
Speculum.jpg [ 21.75 KiB | Osservato 2685 volte ]


il grafico è riportato in Reflecting Telescope Optics (Springer) a sua volta tratto da un oscuro (per me) testo tedesco, (Riekher, R., 1990, “Fernrohre und ihre Meister”, Verlag Technik GmbH, Berlin). Con l'esposizione all'aria la riflettività dello speculum pare si attestasse sul 60%.

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 Oggetto del messaggio: Re: Un Newton d'eccezione
MessaggioInviato: martedì 31 gennaio 2017, 15:23 
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Se non sbaglio Lord Rosse dovette frondere lo specchio tre volte prima di riuscire ad avere una fusione soddisfacente, con poche soffiature. I problemi degli specchi metallici sono essenzialmente due. Il più grave è l'ottenimento della corretta forma, e questo per diversi motivi. Uno è il fatto che il metallo è relativamente "morbido" e quindi è facile asportarne troppo ed avere la forma giusta. Poi c'è una cosa sulla quale ci si sofferma poco, ma che è quella determinante, i metalli sono cristallini, anche se i cristalli sono in un certo modo deformabili. Quando il blocco di metallo dello specchio grezzo si raffredda i cristalli si dispongono a casaccio con dimensioni varie che dipendono anche dalla velocità di raffreddamento. Le dimensioni dei cristalli possono essere anche di alcuni millimetri. Questo cosa significa? Che quando si va a levigare la superficie questa non ha la stessa identica durezza in tutti i punti, perchè la durezza cambia seppur di poco a seconda dell'orientamento dei singoli cristalli. Quindi è praticamente impossibile avere una superficie che non sia ondulata. Si capisce che questo non si vede ad occhio, basta però che la differenza sia di alcune volte la lunghezza d'onda della luce che lo specchio sarà pessimo per i moderni criteri. La lucidatura è il secondo problema, perchè gli specchi così teneri perdono facilmente la forma. Per la riflettività poi non ci sarebbero alla fine troppi problemi, in realtà gli specchi metallici si potrebbero benissimo argentare, anche se storicamente non lo si faceva, se non sbaglio.

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 Oggetto del messaggio: Re: Un Newton d'eccezione
MessaggioInviato: martedì 31 gennaio 2017, 17:30 
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Località: Verona
fabio_bocci ha scritto:
Per la riflettività poi non ci sarebbero alla fine troppi problemi, in realtà gli specchi metallici si potrebbero benissimo argentare, anche se storicamente non lo si faceva, se non sbaglio.


Esatto,non lo si faceva per il semplice motivo che lo Speculum era la superfice riflettente,lo dice il nome !

Raf,tu che hai scritto e sicuramente lo fai ancora :D ,per alcune(tutte ?) le riviste storiche di astronomia,
non hai la possibilità di cercare o far cercare nei loro archivi l'articolo sul telescopio di Lord Rosse dove
è presente la frase incriminata ? :oops: Lo so, sono un gran rompiscatole :mrgreen:

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 Oggetto del messaggio: Re: Un Newton d'eccezione
MessaggioInviato: martedì 31 gennaio 2017, 18:19 
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Beh, sarebbe alla rovescia, è stato dato il nome di "speculum" alla lega di rame - stagno che veniva usata perchè era molto lucente una volta lucidata, non il contrario! D'altra parte il problema principale di quegli specchi era la forma.

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