Angelo
Non era obbligatorio, ma io lo avrei fatto. Se leggo una cosa di qualcuno, soprattutto scritta con grande convinzione e a me risulta il contrario di quello che scrive mi accerto di aver capito bene e non mi limito a dire il contrario. Cerco di capire. Dire il contrario, per dire il contrario, non serve a niente e a nessuno (sono certo che non era questa la tua intenzione, tuttavia pur senza volerlo siamo arrivati a questo situazione).
Non volermene, ma non ho capito il tuo primo messaggio (e neppure il secondo, a dire il vero). Non ne ho capito il senso, perché non so che cosa volevi dire rispetto all’oggetto della discussione. Mi è sembrato di percepire una sorta di contrarietà verso qualcosa che ho detto. Il fatto poi che Fabio abbia dato ragione ”a tutto quello che hai scritto” è sembrato voler dire che la toglieva a me, ma mentre a tutti è chiara la diversità di consigli tra Fabio e me (basta leggere i messaggi) mi sfugge la tua e non ne capisco la ragione visto che, tra i tanti modi e mezzi per collimare la meccanica dei nostri vari telescopi, guarda caso noi usiamo lo stesso metodo e lo stesso mezzo: tu hai spessorato il tuo collimatore, io ho tolto il gioco, semplicemente costruendo in tolleranza nuovi raccordi senza gioco tra il collimatore laser e l’apertura da 2” dei focheggiatori (e questo l’ho scritto nel mio lungo messaggio). Ti è sfuggito?
Il nostro risultato è assolutamente lo stesso (sempre che tu abbia spessorato anche l’attacco da 2” del raccordo, che ha tolleranza ancora maggiore rispetto a quello da 1” ¼). Ci troviamo dunque entrambi un tubo del focheggiatore assolutamente in asse con l’asse ottico del telescopio, nell’ipotesi che obiettivo, gruppo focheggiatore e tubo del focheggiatore siano esattamente coassiali, ipotesi tutta da verificare (e improbabile, per non dire altro, con strumentazione di prezzo medio basso), ma che possiamo accettare per buona per non complicare troppo la questione. In questa situazione noi ci troviamo dunque obiettivo e tubo focheggiatore in asse, ma ci troviamo anche tutti gli oculari fuori asse (nell’ipotesi di un focheggiatore a pomellino unico). Se guardi il disegno allegato vedi come tutti gli oculari hanno i loro assi ottici paralleli all’asse ottico del telescopio e disposti alla sinistra dell’asse ottico (nell’ipotesi di avere il pomellino a destra) e non in modo casuale nella sede dell’oculare. Ecco cosa intendevo dire quando scrivevo che la loro posizione non è casuale, ma sistematica, ovvero è sistematicamente da una parte rispetto all’asse ottico del telescopio. Ed è pure ripetitiva. Questo è quello che intendevo. Quella degli oculari disposti sempre decentrati (nel nostro caso) è una constatazione, solo una constatazione. A me non crea alcun problema, di nessun tipo, la consapevolezza che tutti gli oculari siano decentrati dall’asse ottico dell’obiettivo (verso sinistra) di circa 0.1 mm (poiché dal punto di vista ottico questa piccola differenza di decentramento è assolutamente ininfluente sulla qualità dell’immagine), ma così è, visto che il diametro del barilotto di tutti gli oculari è comunque più piccolo del diametro interno del focheggiatore; di certo non mi metto a spessorare inutilmente tutti gli oculari… (in realtà il decentramento è maggiore, visto che c’è la tolleranza ben più ampia, come già scritto, del raccordo nell’attacco da 2”, ma non si supera il mezzo millimetro e la cosa non cambia quanto detto. E per dirla proprio tutta: sono ben altri gli errori di cui bisogna preoccuparsi, ben superiori al gioco da 0,1 mm degli oculari o di un collimatore laser).
Questa soluzione di collimazione non è l’unica possibile. Ce ne sono altre, ma questa (ovvero la nostra), soprattutto per chi fa fotografia, è la più ovvia, poiché fa si che l’asse ottico dell’obiettivo sia esattamente al centro del sensore della camera fotografica (nell’ipotesi di coassialità su menzionata).
Detto questo, se c’è qualcosa che non ti ha convinto in quanto ho scritto nei giorni passati (o in questo messaggio), basta che lo scriva (se ti interessa, non è obbligatorio) e possiamo approfondire la cosa, visto che lo scopo del forum è, o dovrebbe essere, che tutti si impari qualcosa. Forse anche a te non ha convinto la mia osservazione che quello dei collimatori laser commerciali e del loro gioco nel focheggiatori sia un falso problema?
Strano, perché è facilmente dimostrabile che la stessa identica collimazione che noi otteniamo con i nostri collimatori “senza gioco” è ottenibile montando lo stesso collimatore senza spessori (e dunque “con gioco”) dentro il focheggiatore. E’ sufficiente usarlo in modo adeguato e con un po’ di pazienza in più rispetto al medesimo strumento senza gioco, ma il risultato sarà esattamente lo stesso. Pensaci.
P. S. Il problema di astroxl non “risiedeva altrove”. Era un banale problema di basculaggio del tubo del focheggiatore facilmente risolvibile come ha fatto, e come consigliato, con un collimatore laser, anche se il suo collimatore non fosse stato a vite, ma con il solito gioco dei collimatori laser commerciali (anche senza doverlo spessorare). In un prossimo messaggio mi costa poco dimostrarlo con un disegno, ma credo che pensandoci tutti possano arrivarci senza questa necessità.
Caro Fabio.
Nessuno di noi sapeva niente del laser di astroaxl. Io gli ho consigliato di usare il collimatore laser. Tu gli hai consigliato di usare il metodo della stella. Nel consigliare il laser davo (e do sempre) per scontato che uno analizzi il mezzo e la situazione che si trova ad affrontare e agisca di conseguenza, usandolo in modo appropriato, che vuol dire in modo “intelligente”, ovvero non in modo meccanico (semplicemente introducendolo nel focheggiatore

) come evidentemente hanno fatto coloro che sul web denigrano “tout cour” il collimatore laser. Il laser bisogna saperlo usare. Se il collimatore laser uno non lo sa usare e si limita a riportare la bufala che, appunto, si legge continuamente nei forum (e cioè che se un collimatore laser ha gioco nel collimatore esso non è affidabile), riporta una cosa non corretta. Il collimatore laser è usato oggi in tutti i laboratori di ottica del mondo, compreso quello del mio istituto, che si trova a 20 metri dal mio ufficio. Con questo si collima di tutto, dai telescopi alle ottiche per i satelliti che ci girano intorno, per grossi progetti nel campo dell’astronomia satellitare. Se ci sono giochi si compensano, a volte meccanicamente, a volte mediante la teoria egli errori (la media della sommatoria di una serie sufficiente di misure con errore casuale annulla l’errore. E ho detto tutto). Io stesso posso disporre di tre collimatori ottici (addirittura autocollimatori) da più10.000 euro l’uno (che sono quelli che si utilizzavano prima dell’uso dei collimatori laser), ma sono da tempo dentro un armadio a favore dei collimatori laser che sono più veloci e pratici per la taratura delle parti meccaniche dei telescopi. Non volermene, ma ho i capelli bianchi e un po' di esperienza (quella che si può fare in 4 decenni di lavoro nel campo ottico-meccanico), mentre tu, immagino, sei più giovane ... (e guarda che dico la cosa pacatamente, senza intento offensivo, come un vecchio la direbbe ad un giovane, magari al bar davanti ad un buon bicchiere di vino)

. Se ci rifletti un po’ capiresti che il problema del gioco lo risolvi facilmente ed è dunque un “falso problema” come io ho già scritto e ribadito nel finale della risposta ad Angelo. Stammi bene.