Cita:
Certo quello che dice Ras è giusto, però, a mio parere, privilegerei la distanza riduttore/CCD piuttosto che riduttore/secondario, almeno in prima battuta
Che io sappia la maggior parte degli SC è progettata per un backfocus di ca 100-105 mm dalla parte finale del paraluce, ovvero dal bocchettone di innesto.
La variazione di tale distanza in più comporta un maggiore avvicinamento del primario al secondario, l'aumento della focale e l'insorgere di vignettatura e aberrazioni varie, tuttavia il riduttore di focale è un aggiuntivo ottico e , secondo me, se posto ad una distanza ragionevole dal primario, ossia i 10 cm fatidici necessari per un fok, provvede di suo a spostare un pò il punto di fuoco verso l'esterno senza causare eccessive aberrazioni.Il mancato rispetto, invece della distanza tra questo ed il sensore per alcuni riduttori come i Celestron e Meade a f 6,3 (106 mm) può essere ancora accettabile entro limiti ragionevoli, modificando ovviamente il numero f , che non sarà tale, ma un pò di più o di meno, e facendo aumentare notevolmente la vignettatura in caso di allontanamento, mentre per altri , come l'Optec a f5, ad esempio, vuol dire avere solo immagini aberrate su tutto il campo.
In conclusione, io faccio in questo modo:
Metto prima il fok, in modo che il riduttore, unito ad un barilotto da 2", si inserisca in questo e si trovi comunque alla distanza di progetto del telescopio, quindi metto cassetto portafiltri, raccordo e camera, in modo che il riduttore si trovi a circa 80 mm dal sensore, che non è la sua distanza esatta, ma che tuttavia diminuisce in modo accettabile la vignettatura, a spese di un leggero incremento del n. f che nel mio caso dovrebbe essere, col C14, non f 7, ma circa f 7,5.
Inutile dire che ho provato vari tipi di riduttori, ma questo setup è quello che sembra funzionare meglio, almeno col C14 e la ST8.