Si può usare con tutti gli schemi ottici. In parole semplici il sistema è una specie di star test computerizzato. Misura la pendenza dei raggi che stanno andando a fuoco da questa ricostruisce la forma del fronte d'onda.
Il software in inglese si può scaricare da qua:
http://tech.groups.yahoo.com/group/rodd ... 20Roddier/I manuali sono questi:
http://f1.grp.yahoofs.com/v1/gPmPUEzTXW ... nglish.pdfhttp://tech.groups.yahoo.com/group/rodd ... /Cookbook/Il principio di funzionamento, con una analisi comparativa con altri metodi (tipo interferometro) si trova nell'articolo originale dei Roddier.
http://www.soft.belastro.net/files/tmp/ ... scopes.pdfPS Il software ' stato in origine ideato per valutare la correzione ottica sul campo (tutto compreso) e come sistema concettuale per misurare il fronte d'onda propedeutico alle tecniche di Shark-hartman che si trovano nelle ottiche adattative.
Però c'è un altro uso che è di grande interesse per gli astrofotografi: è quello di determinare le condizioni operative dello strumento al momento della ripresa. E' per esempio possibile sapere quanto è corretto e collimato lo strumento (ce lo dice il coma misurato) al momento della ripresa. Con il tempo sarà facile farsi una migliore esperienza su quali siano i fattori che influiscono nelle prestazioni. Come ho detto io ho visto variare la correzione sferica. Anche l'astigmatismo potrebbe apparire o sparire se le correnti hanno qualche dissimetria. Se la cella ha un difetto si vede (per esempio abbiamo visto l'effetto dell'attrito degli appoggi laterali - ed erano di teflon!) . Invece la collimazione è sempre stata più che sufficiente (cioè bastava abbondantemente quella fatta a schermo). Anche solo sapere come gestire lo strumento può fare la differenza.
E' anche possibile verificare se l'aggiunta di elementi ottici, come barlow, spianatori, oculari per proiezione aggiungono (o tolgono) aberrazioni, e quali (per esempio se aggiungono astigmatismo forse sono fuori asse, ma se non lo aggiungono, e aggiungono solo sferica, allora forse non sono fatti per quello non stiamo usando la barlow al fattore di moltiplicazione per il quale è stata disegnata).
Insomma è uno strumento ideale per mettere a punto il sistema ottico su campo in condizioni reali di uso (e questo può fare la differenza fra sfruttare l'apertura al 70% e sfruttarla a 95%).
Per inciso lo scopo dell'autore dei due test era propri di questo tipo: quello di verificare se isolando termicamente il tubo ottico se prestazioni potevano migliorare. Idea alquanto strana dato che isolando il tubo ottico si frena il raffreddamento: potrà anche essere che si vedono meno correnti ma si prolunga la durata nella quale persistono. In ogni caso l'autore ha fatto anche altre modifiche (ricollimato ecc.) e quindi non è in grado di concludere a quale attribuire le migliori prestazioni nella seconda sessione di test (io sono quasi certo che non dipendano dal ftoo che il tubo ofsse termicamente isolato).
Cita:
Despite much better results in this round of tests, it is inconclusive at this point on these latest mods since the OTA was recollimated afterward and the air mass is different now from the 1st round of tests last year. These factors could be what produced the better results this time.
Due to this re-collimation and differences in atmospheric seeing between two widely varying test dates and air masses, it cannot be deduced from the below tests how much if any the thermal modifications had on improving the OTA's Strehl results.
Al di là del fatto che l'autore non sia riuscito a identificare la causa del miglioramento (avrebbe dovuto fare una modifica per volta e ripetere più volte il test per avere dati statistici) resta però il fatto che è riuscito a quantificare un miglioramento, oltre che il fatto che sa che sta sfruttando il telescopio al 97,7% e che, se non gli vengono bene le foto, non è dentro il tubo che deve cercare.