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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 21 maggio 2009, 17:27 
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Iscritto il: venerdì 26 settembre 2008, 9:11
Messaggi: 1404
Località: Veneto
Non solo.
se io rifaccio il test altre volte, mi darà sempre gli stessi risultati?
Io ho molti dubbi a proposito anche perchè ho sentito di una estrema sensibilità di questi test (variazioni anche del 20%)

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Dobson 450/1900, Travel-Dobson 250/1000, mini-dobson 150/600 autocostruiti



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MessaggioInviato: giovedì 21 maggio 2009, 18:41 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 19:35
Messaggi: 530
Località: Carpi (MO)
Ciao Giuliano ti chiedo una curiosità: nel determinare i valori a fondo pagina del report test di quell’80mm che è molto buono, quanto peso è stato dato al contrasto di fase e al Ronchi test?
O sono riferiti solo all’interferogramma?
Te lo chiedo perché per il test di ronchi poteva essere tirato fino a 5-6 righe per vedere se effettivamente rimanevano così diritte, poi non è specificato quante righe/mm è il reticolo.
Per quanto riguarda il contrasto di fase mi sembra un po’ troppo rugoso, in un 80 mm si poteva cercare di “lisciare” un po’ di più non ti sembra?

_________________
tripletto apo 155 f. 7 a contatto
oculari clave': 5,6,8,12,16,20,25,35,45
zoom vixen 8-24; zoom hyperion 8-24
erfle 40mm, wide scan II 30mm, leica 14mm wa
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prisma di Herschel 2"
canon 550d
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MessaggioInviato: venerdì 22 maggio 2009, 7:39 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:28
Messaggi: 1656
Località: Prov. di Alessandria
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ciao

Purtroppo non ho ancora abbastanza esperienza sui test interferometrici e per quante se ne dicano su Rohr lo ritengo una persona molto esperta e neutrale

Per Angelo: la tesi francese mi pare sensata, per ora non ho mai trovato strumenti con valori così elevati ma noto che quando vado sopra 1/5ptv e sopra 1/35 rms i valori si strehl sono sempre molto elevati, forse troppo

Per Maurizio: per il test ha solo usato l'immagine data dall'interferometro

Poi personalmente non ho mai visto variazioni del 20%, fino a un 5% si.
La temperatura influisce, se lascio la porta della stanza con l'interometro chiusa devo poi tenerla sempre chiusa quando testo altrimenti l'immagine fa le onde.... non deve camminare nessuno vicino o al secondo piano e non devono passare auto sulla strada a 200m (e io sono in semi interrato) altrimenti vibra tutto :x
Quando ci sono queste premesse e si testa nel punto giusto i valori in linea di massima mi sembrano esatti (non ho mai visto un brutto test interferometrico di un'ottica che ha un buon star test e vice versa)


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MessaggioInviato: venerdì 22 maggio 2009, 12:17 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
Non eseguo personalmente test ottici, ma ho visitato alcune aziende - non italiane - che costruiscono ottica anche a livello industriale e che usano l'interferometro come uno dei tanti anelli di controllo del prodotto finale.

Quanto dice Giuliano è vero. In effetti l'interferometro va montato su di un tavolo antivibrante per ottica (per esempio quelli venduti da Standa), la stanza deve essere assolutamente priva di correnti d'aria di qualsiasi genere, termostatata (in pratica un piccola stanza metrologica che si usa già nella componentistica di precisione), e con tutti gli accorgimenti necessari che un buon tester conosce (e che per inciso non si applicano solo in ottica).
Fatto questo si può arrivare ad analizzare l'ottica ottenendo "dei parametri" indicativi sulla esecuzione meccanica del pezzo (i vari rms ecc.), ma - io penso - questa è solo una mera tabella di valori numerici che ci danno una indicazione della cura con cui è stato fatto il pezzo ottico.
Ben altro risultato si ha poi (in meglio o in peggio, dipende ovviamente) quando si monta il pezzo nella sua sede meccanica e si rifà il test, test che cambia di nuovo quando si fanno le prove su di un tubo ottico posizionato ad angoli diversi con variazioni del centro di gravità.
Ulteriore variazione: a telescopio montato quale incidenza hanno le performance del contorno, cioè mantengono inalterati o no i valori dell'interferometro, in situazioni ovviamente operative, cioè sul sito di osservazione?
Forse conta di più una serie di star test accurati ed eseguiti come si deve, per avere un esito definitivo e tombale sulla qualità delle proprie ottiche.
Ciao
Massimo

_________________
non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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MessaggioInviato: venerdì 22 maggio 2009, 18:51 
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Iscritto il: domenica 13 maggio 2007, 21:05
Messaggi: 1247
esistono due ordini di problematiche: evitare gli errori sistematici, molto molto insidiosi come hanno gia ricordato Giuliano e altri (ricordo anche che l'esperimento sulla velocita' della luce si chiama "di Michelson e Morley" non perche' sono stati i primi a farlo... ma perche' sono stati i primi a farlo giusto) e gestire correttamente una misura statistica e non riproducibile. Come ci insegna la teoria degli errori e come mi hanno confermato parecchi ottici (fra questi Bob Royce) SE E QUANDO c'e' l'esigenza di avere un numero significativo e di conoscere la incertezza su di esso, e' necessario ripetere l'interferogramma 40-50 volte. Farlo una volta sola - se e' fatto bene da un tester che sa il fatto suo e che lavora bene - ci dice senza dubbio se un'ottica e' scadente, mediocre, buona, eccellente; ma tutti questi numeretti e questi confronti "98.7%" contro "98.2%" e quant'altro, hanno ben poco significato oggettivo. Poi gli errori sistematici sono sempre in agguato e quindi va sempre complementato con altri test per non prendere dei granchi anche grossi, ma questo gia' lo sappiamo.


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