Allora, come giustamente dicevi te, all’aumentare del misero pollice, il prezzo aumenta vertiginosamente. Se ti fai due calcoli, vedrai che (tipicamente) moltiplicando il prezzo base di un 4” per i due indici di incremento SIA della risoluzione SIA della luminosità, arrivi ad un coefficiente che, se non ti dice il prezzo precisamente, ti ci porta alquanto vicino. Ovviamente all’interno della stessa casa e senza sostanziali variazioni di caratteristiche (fuocheggiatori, flatteners, carbonio et similia). E non tiene ancora conto della difficoltà esponenziale di trovare banks puri in diametri elevati...
4” indice risoluzione 1 indice luminosità 1 prezzo : 1
5” indice risoluzione 1.25 indice luminosità 1.56 prezzo : 1.95
6” indice risoluzione 1.50 indice luminosità 2.25 prezzo : 3.375
7” indice risoluzione 1.75 indice luminosità 3 prezzo : 5.25
8” indice risoluzione 2 indice luminosità 4 prezzo : 8
Poi appartiene ad ognuno mettere il (suo) giusto mezzo... Che dipende pure da quello che ci devi fare.
P.e. guarda qui: dopo aver deciso di fare l’Eclisse di Luna con l’Apo 130 sono ritornato al caro vecchio fatto-a-mano Origuchi/Yamamoto 108/1600. Come spiegavo altrove, all’inizio non m’ero sentito tranquillo di attaccarmi al suo fuocheggiatore 31.8 quando sul 130 ci andavo largo col 3.5”...
Insomma, dopo un paio di giorni mi sono messo a notte ad aspettare la Luna ed ho fatto un fuoco diretto con entrambi. Focale 1600 idem. Guarda qua. Ovviamente ad occhio accorto il 130 APO salta fuori, ma non è tanto risoluzione quanto per la resa ‘valvolare’ del vecchio 108 Achro (ottimizzato Cde) in cui il canale Blu è disperso nell’empireo e si punta tutto sul Rosso e Verde. Lavorando un minuto sui canali, ottieni un’immagine che su alcune strutture lunari è addirittura più incisa del 130 (esaminando side-by-side a grandezza naturale, ovvio - quanto vedi qui è ca. il 25%). Questo, chiaro, perché al fuoco diretto siamo al di sotto dell’ingrandimento risolvente sia del 4” che del 5”. Quando vai a 200x e oltre le differenze ci stanno bene assai. Ma, p.e. per questo tipo di foto, lo strumento più piccolo può addirittura essere vincente (meno stress sulla montatura: meno vibrazioni).

Comunque, questa è mera discussione accademica da Shadow-Trackers (...ci stiamo già scannando su come fare Shanghai 2009...
Per quanto riguarda la differenza tra 4-5 e 5-6 pollici (parlando ovviamente di strumenti dello stesso tipo e della stessa qualità) nel primo caso hai un incremento del 25% di risoluzione unito ad un 56% della luminosità (ad un prezzo quasi doppio). Nel secondo un ulteriore incremento del 20% di risoluzione unito ad un 44% in più di luminosità (con un incremento di prezzo normalmente inferiore). Adesso, questi incrementi sono sì inferiori, ma non invisibili. Dipende anche dai corpi celesti e da quante strutture ti permettono di utilizzare quel 20% di risoluzione in più e di quante traggono vantaggio da quel 44% di luce. Per mia esperienza, su Marte non ne vale la pena (albedo alto, macrostrutture) ma su Giove, già a 200-250x, la differenza tra un 5” e un 6” è alquanto visibile. Più decisa a 400-500x. Non il giorno e la notte. Ma vedi di più e meglio. Come del resto i quattro sciagurati che sono rimasti attaccati alla torretta del Superplanetary per ore e ore lasciando a me un pur eccellentissimo 130 (rms=50...) mostrano. Anche col pianeta così basso, il flusso costante d’aria, e una turbolenza che saltellava da 0.8 a 1 arcsec, l’immagine del 6” era più decisa e robusta e i dettagli fini meglio percepibili.
Quindi, di nuovo, ad ognuno appartiene il suo giusto mezzo e dipende pure da quello che ci devi fare.
Sono sicuro che quando troverai l’FS-152 troverai anche te qualcosa da farci...
E idem per tutte queste storie che ci/ti racconti sul TSA ti faceva “doppione”.
Sii sincero: tu punti a scovare un FS-102 o un FC-100.
Anche qui, scommetto quello che vuoi che quando li troverai non ti faranno più doppione...

:lol::lol:
Vabbè, mo basta e torniamo al lavoro...
Un abbraccione
Max