Egr. sig. “Diglit”,
Non so chi lei sia, so solo che sta diffamando sotto forma anonima il telescopio Gladius da me progettato e realizzato.
Non sono solito intervenire in discussioni pubbliche perché ho pieno rispetto dei giudizi altrui, anche quelli negativi, ma in questo caso mi sento di dover fare un’eccezione in quanto il suo non è un giudizio quanto una diffamazione gratuita del mio operato.
Lei dichiara in maniera molto ferma e lapidaria quali sono i costi dietro al Gladius probabilmente senza averlo mai visto né provato e sicuramente senza sapere quali siano VERAMENTE i costi vivi, quanto costi sia a me sia al distributore Unitron Italia l’azione promozionale per far conoscere il prodotto ad astrofili di mezzo mondo e altri costi minori. Ovviamente, la sua stima economica e la conclusione che ne segue sono decisamente fuori luogo e la invitiamo cortesemente a non proseguire lungo questo percorso, altrimenti saremmo costretti a cautelarci opportunamente.
Inoltre, dal punto di vista prettamente tecnico, lei dichiara che il Gladius è uno strumento esclusivamente (riportato in stampatello per maggiore evidenza) planetario e studiato per imaging.
Come detto all’inizio, io ho rispetto dei giudizi della gente, ma anche in questo caso, il suo suona più come una sentenza che come un giudizio. Sentenza che lei ha emesso, con tutta probabilità, senza aver mai provato tale strumento.
E anche stavolta la devo puntualmente smentire in quanto il Gladius è fruibile tanto in riprese digitali quanto in visuale, magistralmente nelle osservazioni del Sistema Solare e più che dignitosamente in osservazioni Deep Sky con la sola eccezione degli oggetti estesi come le nebulose. La gente che ai tanti star party ha potuto effettivamente osservare ammassi globulari, nebulose planetarie, stelle doppie, Luna e pianeti può raccontare a ragion veduta come si comporta questo telescopio. Da chi il Gladius non lo hai mai visto né provato semplicemente non lo posso accettare, né ora né mai.
Il fatto di essere un telescopio senza tubo comporta solo benefici in fatto di adattamento termico, peso e soprattutto trasportabilità, ovvero l’esatto opposto di quello che afferma lei sempre col solito tono saccente. Tra l’altro, la trasportabilità è stata, assieme alla resa ottica, il punto cardine intorno al quale ho eseguito l’intero progetto, per cui il telescopio è completamente ottimizzato per la resa “in trasferta”, sia viaggiando in auto sia in aereo. Il Gladius 315, per sua conoscenza, è già stato portato da me medesimo in aereo sia a Bangkok sia a Miami e tornato a casa senza alcun problema. Ringrazio di cuore Tiziano Olivetti per il prezioso e tempestivo supporto.
Per quel che riguarda l’aspetto commerciale, vorrei che fosse lei a darmi una giustificazione sul Takahashi Mewlon 300 offerto ad un prezzo pari al DOPPIO rispetto al Gladius 315: secondo lei, è forse più lecito e “concorrenziale” il ricarico complessivo tra costruttore e rivenditore esistente dietro a questo telescopio che non offre nulla di più rispetto al Gladius 315? E non mi venga a dire che il Mewlon, essendo "solo" f/12, consente di avere un campo maggiore: sì, è vero, permette teoricamente la visione di oggetti più estesi, ma per poterne gioire appieno occorre un costoso e dedicato correttore di coma proprio in virtù di un primario, quello del Mewlon, molto più veloce del "mio" f/4 e quindi in grado di restituire un campo corretto da coma più piccolo del Gladius.
E infine, mi permetta di dire che è proprio grazie a gente come lei se gli strumenti prodotti da Astromeccanica non hanno sfondato sul mercato come sarebbe stato lecito aspettarsi. Difatti, i binoscopi da lei tirati in ballo sono stati acquistati proprio da coloro che ai vari star party o in sede hanno avuto modo di provare tali strumenti prima di acquistarli. Chi non ha avuto questa fortuna si è dovuto accontentare di frequentare i forum dove spesso, troppo spesso, si fa riferimento solo all’aspetto pecuniario dello strumento piuttosto che al suo effettivo valore. Per non tacer dei tanti, troppi, discutibilissimi giudizi emessi da chi, probabilmente come lei, non ha neanche mai provato lo strumento che si crede di conoscere per divinazione o chissà cos’altro.
Stavolta cercherò con ogni forza di difendermi da questa piaga del “saccentismo innato” che purtroppo infetta in maniera sempre più ramificata e capillare ogni angolo del web.
Le auguro buona visione coi suoi preziosi telescopi stranieri e che non abbia mai bisogno di assistenza tecnica, cosa che io garantisco più di qualunque altro grande costruttore intento più al portafogli che al cliente.
E per ribattere ad un’altra “fonte sicura” che sta spacciando in giro la notizia che Lazzarotti Optics ha già smesso di produrre i Gladius, rispondo seccamente che è tutto falso! Onestamente, non so che gusto ci sia a spacciare in giro simili notizie false e tendenziose…
Anzi, proprio poche settimane fa la notizia che è stato venduto negli States il secondo Gladius CF315 tramite il nostro dealer ufficiale Alpine Astro:
http://www.alpineastro.com/E mi preme sottolineare che il prossimo mese verrà consegnato un Gladius CF315 ulteriormente migliorato ad un esigente cliente di Baader Planetarium.
Grazie per la vostra attenzione e pazienza.
P.S. Chiedo umilmente scusa al resto del gruppo per questo intervento poco astronomico ma purtroppo dovuto.
Ciao Paolo, guarda che alla mia "FONTE SICURA" ti assicuro che lo hai detto tu personalmente che o non li fabbrichi piu o cmq non li fabbrichi PIU tu causa POCA RICHIESTA. Questo mi è stato riferito non piu tardi di un paio di mesi fa da detta persona, quando IO gli ho manofestato l' interesse per il tuo 315mm al che mi disse ciò e mi disse lo chiamo gli chiedo e ti so dire. Quanto , a questa tua dichiarazione "E infine, mi permetta di dire che è proprio grazie a gente come lei se gli strumenti prodotti da Astromeccanica non hanno sfondato sul mercato come sarebbe stato lecito aspettarsi. Difatti, i binoscopi da lei tirati in ballo sono stati acquistati proprio da coloro che ai vari star party o in sede hanno avuto modo di provare tali strumenti prima di acquistarli. Chi non ha avuto questa fortuna si è dovuto accontentare di frequentare i forum dove spesso, troppo spesso, si fa riferimento solo all’aspetto pecuniario dello strumento piuttosto che al suo effettivo valore. Per non tacer dei tanti, troppi, discutibilissimi giudizi emessi da chi, probabilmente come lei, non ha neanche mai provato lo strumento che si crede di conoscere per divinazione o chissà cos’altro.
Stavolta cercherò con ogni forza di difendermi da questa piaga del “saccentismo innato” che purtroppo infetta in maniera sempre più ramificata e capillare ogni angolo del web." Bhè, scusami ma ci sarebbe molto da scrivere in merito. Resto cmq convinto che il tuo GLADIUS sia un VERO cavallo di razza e che mi piacerebbe possederlo, pur con tutti i suoi pro e i suoi contro.