1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

Il primo forum di astrofili per astrofili, nato nel 2000!
Oggi è sabato 9 agosto 2025, 21:04

Menu

* Home
* Iscriviti
* La Bacheca
* F.A.Q.
* Cerca
* Login/Logout 

Login

Nome utente:
Password:

 Ho dimenticato la password

In Linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti

Regolamento

regolamento

Links

*
Astrocafè

Segnala bolide
* Meteoblue.com
* Previsioni seeing
* Il Meteo.it
Help Forum
 

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 37 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4  Prossimo
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: venerdì 6 aprile 2007, 15:34 
ho avuto modo di parlare molte volte con Gianluca e anche di cercare di mettere in pista qualche cosa di interessante e ho avuto una sensazione di base che credo sia veritiera.
Il fatto cioè che operare a piccola scala (un po' come fa lui e anche altri) è oggi in Italia impossibile. I margini non ci sono, la gente compra poco, il mercato è polarizzato su certi prodotti solamente, ci sono in giro dei "guru" scemi che credono di essere padreterni e che, purtroppo, dall'alto delle loro finestrelle sulle riviste specializzate dettano legge alla maggior parte degli astrofili che, poveri (che devono fare) credono a tutto ciò che viene loro detto.
Realtà industrizli di produzione non esistono, gli artigiani (bravi) che ci sono si fanno concorrenza per raccimolare briciole infece che dare vita a un polo produttivo che possa essere concorrenziali ai grandi nomi americani e giapponesi (con il risultato che vendono 4 specchi o poco più e che hanno tempi di attesa infiniti per consegnare ciò che fanno).
La realtà è che il nostro mercato è sottosviluppato e anche investire nelle fiere (nelle quli gli stand, il tempo, i trasporti e tutto..COSTANO MOLTO) non rende quasi nulla.
Il sito di Aleph è un sito strano, non è il massimo della consultabilità (vedi PDF per i prezzi) ma è carino e un po' diverso dal solito, questo va detto. a me piace.
I prezzi esposti sono davvero concorrenziali e la scelta è diversificata per quanto può esserla quella di un piccolo rivenditore artigiano.
In compenso Lui è molto competente ma è fuori di dubbio che sia un po' scorato (come altri) dalla situazione generale del mercato, e in questo non posso che dargli ragione (non da pseudo amico ma da persona che vede ciò che accade).
Personalmente posso dirVi che, pur avendo la forza imprenditoriale di creare una struttura industriale seria io stesso ho desistito nel corso di questi mesi per la mancanza reale di un mercato. Ho a progetto una serie di strumenti e montature che non vedranno mai la luce perché i costi di realizzazione delle strutture necessarie (o adattamento di quelle esistenti) sono scoraggianti e impongono tempi di rientro epocali... in più il nostro mercato NON ESISTE.

paolo


Top
     
 
MessaggioInviato: venerdì 6 aprile 2007, 18:40 
Non connesso
Operatore Commerciale
Avatar utente

Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
LucaPelizzari ha scritto:



bene che dire? A Gianluca ho espresso i miei piensieri 2 o 3 anni fa. Il suo manifestare tale disagio non è altro che una conferma. Non è colpa di nessuno alla fin fine, il mercato è questo, microscopico - poco competente - e saturo di fornitori.

All'estero - tranne pochi casi - non se la passano tanto meglio, i nomi sono altisonanti, i fatturati e i numeri no.

Paolo (diglit) hai ragione quando dici che una struttura produttiva verticalizzata non sarà mai ammortizzata nel mercato europeo, e lo si dimostra anche dal fatto che una micro azienda come quella di Gianluca
(quindi presumibilmente con costi molto all'osso), si trova a non essere presa seriamente in considerazione nemmeno nel mercato domestico.

Credo che - comunque - la questione vada affrontata prima di tutto da un punto di vista imprenditoriale e poi...astronomico. Fattibilità, convenienza, redditività, investimento e ammortamento del capitale......Cosa che mi pare i concorrenti tedeschi riescano a fare molto bene.

Io - nel mio piccolo - credo che pur vendendo prodotti astronomici la cosa più importante non sia ammantarsi solo di queste competenze. Una impresa è un'azienda punto e basta e in tale modo deve agire e pensare, con precise strategie, precisi accordi commerciali, opportune strutture commerciali e/o produttive. Questo costa e costa tanto, puo' il mercato ripagare?

Forse Gianluca è troppo disponibile verso gli astrofili (ore in CAD.....), se Aleph è il suo lavoro principale perchè non si richiede un onesto quanto giusto corrispettivo a queste consulenze? La risposta è già nel sito: troppa enfasi - secondo me - a far dell'azienda un supporto all'astrofilo. Non è questo il compito, bensì realizzare margini (e conseguenti energie per la crescita), curando al meglio il customer service.

Scusate il minestrone, sono appena arrivato da Parigi dopo 3 gg e sono un po' stanco, ma mi è spiaciuto leggere quanto ho letto, visto che so l'impegno che Gianluca mette in questa sua iniziativa....
ciao
massimo

_________________
non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: venerdì 6 aprile 2007, 21:49 
Non connesso
Operatore Commerciale
Avatar utente

Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
diglit ha scritto:
ho avuto modo di parlare molte volte con Gianluca e anche di cercare di mettere in pista qualche cosa di interessante e ho avuto una sensazione di base che credo sia veritiera.
Il fatto cioè che operare a piccola scala (un po' come fa lui e anche altri) è oggi in Italia impossibile. I margini non ci sono, la gente compra poco, il mercato è polarizzato su certi prodotti solamente, ci sono in giro dei "guru" scemi che credono di essere padreterni e che, purtroppo, dall'alto delle loro finestrelle sulle riviste specializzate dettano legge alla maggior parte degli astrofili che, poveri (che devono fare) credono a tutto ciò che viene loro detto.
Realtà industrizli di produzione non esistono, gli artigiani (bravi) che ci sono si fanno concorrenza per raccimolare briciole infece che dare vita a un polo produttivo che possa essere concorrenziali ai grandi nomi americani e giapponesi (con il risultato che vendono 4 specchi o poco più e che hanno tempi di attesa infiniti per consegnare ciò che fanno).
La realtà è che il nostro mercato è sottosviluppato e anche investire nelle fiere (nelle quli gli stand, il tempo, i trasporti e tutto..COSTANO MOLTO) non rende quasi nulla.
Il sito di Aleph è un sito strano, non è il massimo della consultabilità (vedi PDF per i prezzi) ma è carino e un po' diverso dal solito, questo va detto. a me piace.
I prezzi esposti sono davvero concorrenziali e la scelta è diversificata per quanto può esserla quella di un piccolo rivenditore artigiano.
In compenso Lui è molto competente ma è fuori di dubbio che sia un po' scorato (come altri) dalla situazione generale del mercato, e in questo non posso che dargli ragione (non da pseudo amico ma da persona che vede ciò che accade).
Personalmente posso dirVi che, pur avendo la forza imprenditoriale di creare una struttura industriale seria io stesso ho desistito nel corso di questi mesi per la mancanza reale di un mercato. Ho a progetto una serie di strumenti e montature che non vedranno mai la luce perché i costi di realizzazione delle strutture necessarie (o adattamento di quelle esistenti) sono scoraggianti e impongono tempi di rientro epocali... in più il nostro mercato NON ESISTE.

paolo



E comunque, Paolo, aggiungerei che:

i pochi artigiani ottici italiani non creano un polo unico per produrre industrialmente, in concorrenza ad altri, semplicemente perchè strutturarsi costa troppo. I loro margini (e le poche grane/impegni/noie) sono decorosi, fanno quel che gli pare, si scelgono i clienti e non hanno patemi d'animo. Tu sei imprenditore e sai cosa intendo quando parlo di preoccupazioni strutturali (cali di commesse, obbligo a saturare la struttura per ottimizzare i costi, problemi nell'osservanza delle normative, magazzini pesantissimi da finanziare ecc.). Vorrei capire perchè Marcon che chiede 8-10 mesi per consegnare si dovrebbe rompere le balle a mettersi con Zen, Marcon, ecc. solo per aumentare il fatturato, essere in società (e quindi non libero di fare e gestirsi come gli pare senza rendere conto), per poi alla fine avere un rendiconto magari inferiore a quello attuale. Se hai visitato Marcon, ma è cosi' anche per gli altri, hai visto che struttura ha. Il costo è miserevole, il magazzino è praticamente inesistente, le apparecchiature di controllo sono di compensato.......nulla da eccepire sulle realizzazioni, ma questo non è fare qualità e tecnologia. E' semplicemente essere bravi artigiani e far quel tanto che basta per vivere bene senza rogne.

Se poi la struttura si deve anche verticalizzare per fare anche meccanica, bè meglio spararsi. Quando puoi ammortizzare fresa, tornio, rettifica, ecc. a controllo numerico? Programmi CAd CAM e personale (molto ben pagato) per usare i suddetti? Parliamo di macchine da 2-300.000 euro , di immmobili messi a norma, di uffici, di sala metrologica adeguatamente attrezzata ecc. ecc., di personale collaterale con adeguata competenze sia finanziare che di marketing.......

Onestamente da questo status esce solo chi ha una determinata struttura (vedi 10 micrcon o bellincioni), deve solo ideare un prodotto sfruttanto ciò che ha già (quindi con beneficio nei costi di ammortamento e nei costi fissi della struttura), a quel punto si che diventa fattibile e i 10.000 euro per una 10 micron non sono assolutamente giustificati......

Quindi industrializzare da zero è un po' come rovinarsi, anche dando per scontato il successo dell'iniziativa (e questo è da vedere).......

Industrializzare , ricorrendo all'outsourcing esterno, non è detto che convenga se i numeri sono piccoli (vedi Astrotech), e comunque fare l'assemblatore ti mette immediatamente fuori mercato perchè sei riproducibile immediatamente.

Poi per i rapporti non positivi con i fornitori che Carinci lamenta sono la prassi per chi opera nel commercio. TS ha sicuramente messo sul tavolo volumi commerciali che Carinci non puo' minimamente sostenere (almeno agli occhi dei suoi fornitori), e visto che il o i fornitore/i sono perlopiù commercianti su vasta scala pure loro.......che gli frega?

Il mercato del puro prezzo è morto. Una mia amica della GSO mi ha raccontato che hanno gravi problemi a sostenere le quantità per la concorrenza dei prodotti cinesi, stanno lanciando articoli nuovi proprio per rintuzzare queste problematiche. E allora? Certo l'utente che compera un dobson a 700 euro non credo sia un utente interessante per nessuna azienda, l'utile netto è comunque - per ciascun passo della filiera - miserabile, e d'altro canto questo tipo di consumatore non può e non vuole prendere in considerazione altre argomentazioni (qualità certa, assistenza certa e di rilievo ecc.).

Sono arrivato oggi da Parigi, dopo 3 gg di fiera, e - cosi' tanto per raccontare - ho visto quello che deve essere il produttore/venditore europeo anche per il mercato astronomico. A fianco di colossi, prevalentemente multinazionali, c'è un piccolo stand di 2 m x 2 m, l'azienda è costituita da 2 ingegneri francesi, i quali hanno investito circa 300.000 euro in attrezzature, operano in un locale di 150 mq., hanno un piccolo ufficio e producono in piccola serie componenti in materiale composito ad altissima tecnologia. I prodotti sono bellissimi e veramente interessanti, tant'è che per parlarci ho dovuto invitarli a pranzo perchè erano continuamente tartassati da potenziali clienti. Francamente, mi è stato confidato, il rientro del capitale investito è avvenuto in 2 anni e gli affari vanno molto bene, ma - e questi sono furbi - non hanno nessuna intenzione di crescere dimensionalmente - ma di incrementare la promozione di nuovi prodotti innovativi ..... Chiaro il cliente non è quello che compera compositi in Cina.......ma qui la battaglia sarebbe persa immediatamente.

Sul fatto dei "guru" scemi sono in totale accordo con te, ma ancora piu' scemi sono quelli che li seguono, parliamo di persone adulte e non di ragazzini di 15 anni. Manca sempre e comunque un minimo di spirito critico ed osservativo, la poi assoluta assenza di pratica e applicazione teorica alla disciplina (bravissimi a stare sulla testiera del pc, poi....) nn fa altro che facilitare il compito degli operatori di marketing.

Io sono sempre stato un bastian contrario, isolato per scelta e contento di esserlo, critico con molti e con tutti, probabilmente antipatico ma con le idee ben chiare. Quando vedo certe cose sulle riviste specializzate o leggo certe str....te su questo forum da parte di utenti/utilizzatori, per questo o quello strumento, bè ti confido che lo scoramento piglia pure a me. Non sono sicuramente una cima e non sono sicuramente uno che si possa definire "esperto", pero' - mi domando io - se certe cose le vedo io perchè anche gli altri non le vedono?? Sbagliare è normale, e pure io di cretinate ne dico e ne scrivo, ma stai pure certo che nel momento in cui devo acquistare un prodotto analizzo puntigliosamente ogni singolo aspetto, non solo meccanico od ottico. Questo per dire quanto mi dispiace che Carinci si trovi in una situazione sicuramente poco bella per lui, avendo puntato da sempre sulle sue competenze tutte le armi per vendere i prodotti Aleph.

Vabbè ho scritto troppo e sono andato fuori dal seminato.

Ci si vede a Busto Arsizio.

Ciao
Max

_________________
non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: lunedì 9 aprile 2007, 18:38 
Non connesso
Operatore Commerciale
Avatar utente

Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
Fede67 ha scritto:
A me dispiace dirlo, però il sito della "nota ditta tedesca" propone una scelta vasta di prodotti, e ne descrive ognuno per le sue reali caratteristiche, spiegando pure in che campo e meglio usarli e in che campo sono sconsigliati.
Sugli strumenti, da quello più economico a quello più costoso, descrive pregi e difetti.
I costi sono chiari, così come le caratteristiche tecniche, i pesi e gli ingombri.
Inoltre c'è una grande quantità di immagini, dettagli e panoramiche, ben fatta, e spesso troviamo anche "trucchi" per l'utilizzo e "collage" di diversi prodotti, a mostrare un telescopio completo e funzionante.
Aggiungiamo che i prezzi sono buoni.
Non ottimi, attenzione!!!
Non mi sembra che TS faccia i prezzi delle bancarelle cinesi...
E non ho ancora visto dei siti italiani con una attenzione singola anche verso i più piccoli accessori.
Anzi, e parlo della maggior parte, non di tutti, ogni prodotto in vendita sembra essere eccezionale.
Il sito di Aleph lo ho visto: non s trovano i prezzi subito, il testo è piccolissimo, non si capisce bene, la descrizione iniziale è troppo lunga, noiosa, e quando clicchi sull'immagine salta fuori solo la foto.
Ci doveva essere una breve descrizione, e dopo il click le specifiche più didascaliche.
Insomma è un sito fatto male, ed oggi avere un buon sito è fondamentale per vendere.

Io non conosco personalmente il buon Carinci, che a detta di tutti è una bravissima persona ed un ottimo artigiano, ma così come lui ammette che si "vende per necessità", bisogna anche capire chi acquista, che "risparmia il più possibile per necessità"...
le sue considerazioni non sono sbagliate, ma secondo me lui fa un errore "di fondo" molto grave:
non si possono fabbricare artigianalmente bottoni in madreperla e poi lamentarsi della concorrenza cinese.
se vuoi vivere contrastando il mercato del lavoro a basso costo devi produrre abiti da sposa, non bottoni.
Mi spiego meglio:
prendiamo ad esempio proprio il discorso sugli oculari planetari.
Un mucchio di studio, per arrivare a produrre un buon oculare innovativo da 200 euro...
poi arrivano i cinesi e lo fanno uguale per 80 euro.
E' ovvio, siamo in un mondo ormai globalizzato.
Costruire un set di piccole lenti dopo averle copiate da un oculare comperato in Italia, far tornire un po di metallo ed assembrare il tutto è un gioco da ragazzi.
Prendiamo invece la Ariete:
il "pezzo" più economico che sforna costa 2500 euro...
certo, anche i cinesi potrebbero fare uno specchio da mezzo metro e montarlo in una bella struttuta in legno, ma la produzione in catena risulterebbe "scomoda", il trasporto costoso, eccetera, quindi non lo fanno, e se lo fanno occupano una fetta di mercato estremamente ridotta.
Ed ecco allora che Ariete naviga a gonfie vele, mentre Aleph fatica a sbarcare il lunario.
Purtroppo il mondo gira in questo modo, e chi non riesce a trovare il modo di adeguarsi fa una brutta fine...
è una legge che c'è da sempre, Homo Omini Lupus...
mi dispiace molto, però è così (imho)...



e non posso che approfittare di quanto dice Fede, per indicare un fenomeno normale per il mercato globale. Mi occupo principalmente
(ma non solo) di produzioni tessili, anche teniche e sofisticate se vogliamo, resta comunque una legge incontrovertibile - piaccia o no - a cui tutti si devono rapportare: nel momento in cui un prodotto è "maturo" (tecnicamente, industrialmente, quantitativamente), è praticamente spacciato. L'import distrugge ogni possibilità di eseguire in Italia.
Occorre avere coscienza di questo e non farsi illlusioni. O si fa il negoziante che compera dall'importatore e non si fa problemi, o se si vuole "produrre" o "studiare" qualcosa di innovativo bisogna rassegnarsi ad una vita del prodotto molto breve. Credo che l'innovazione continua, posto che se ne abbiano i mezzi, sia l'unica alternativa.
Naturalmente anche il prestigio del fornitore e il supporto post-vendita sono molto importanti, e su questo non si discute. Certo che per chi commercia, l'impossibilità di realizzare grandi numeri alla "TS" è un problema estremamente serio, visto che poi si rimane nelle mani di produttori o regole commerciali che obbligano a grandi numeri.

_________________
non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: lunedì 9 aprile 2007, 23:05 
Non connesso
Operatore Commerciale
Avatar utente

Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
Cripto ha scritto:
Il discorso del mercato e della concorrenza è un problema ben noto, da una parte ci sono le aziende da l'altra ci siamo noi gli acquirenti

è possibile che un pezzo di vetro possa costare 600€ mi riferisco a una lente newton noooo

una vettura quanto dovrebbe costare se un suo faro costasse 600€

e che fino ad oggi ci hanno fatto strapagare degli oggetti che non valgono quello che costano ma la cosa continua

un filtro fatto pagare 80€ è assurdo

bè diciamo che il discorso cosi è un po sgangherato. Non paragonerei un pezzi d'ottica al faro di un'auto che si ottiene per stampa....... E poi sei a conoscenza di quante ore di lavoro manuale sono necessarie per avere un pezzo d'ottica corretto a 1/10?, certo non è lo specchio GSO che deve costare.......


oggetti che costano pochi € all'origine ne costano decine e centinaia ai consumatori


questo è vero per tutti i prodotti ma non per quelli astronomici, basta chiedere ai produttori

ma la colpa non è solo la nostra che siamo degli idioti che gli acquistiamo la colpa è anche dei negozianti ( non tutti)che tentano di rifilarci delle porcherie per degli oggetti che vengono dallo spazio

basta essere un po piu' competenti su quello che si compera e il commerciante è belle che fregato

in Italia si è bravi a fare cartello nel non difendere il consumatore ma nessun negoziante o azienda si è mai messa dalla parte dei consumatori



i negozianti fanno il loro mestiere tra i quali non è contemplato quello del buon samaritano......


se la case produttrice x o l'importatore fa dei prezzi non adeguati al mercato i negozianti dovrebbero rifiutarsi all'unisono di proporre quei prodotti al mercato italiano finchè le case produttici o gl'importatori non abbasano il prezzo dei prodotti invece no si girano cento siti e lo stesso prodotto costa uguale da tutti nessuno vuole variare una virgola nessuno vuole guadagnare di meno e chi ci rimette siamo noi


peccato che anche gli astrofili sono come le pecore, e corrono dietro alle nuove fantastiche meravigliose novità, strapagate per quello che valgono, ma di cui "le recensioni parlano un gran bene"

perche i prodotti fuori dall'italia costano di meno?
semplicemente perchè i commercianti SONO DI MENO e sono MOLTO PIU' GRANDI , quindi i costi fissi si abbassano notevolmente, molte realtà italiane all'estero non possono esistere

perchè forse gl'imporatori sono più onesti perchè i negozianti vogliono guadagnare di meno se è così all'ora compro fuori perchè non voglio alimetare un mercato che non mi piace.


Guardate i costi di ricarica per anni siamo stato l'unico paese a pagarli ci hanno sfilato i soldi dalle tasche ed oggi ci vogliono far credere che senza i costi di ricarica le aziende tel perdono dei soldi a loro la riarica non costa nulla.

E poi fede non sbaglia quando dice che certe aziende propongono in modo migliore sul web i loro prodotti le immagini sono molto più chiare la descrizioni migliori tanto da dare l'impressione che l'oggetto lo hai vicino.

non diamo la colpa a gli altri o ai cinesi ma curiamo prima i nostri mali.
su questo ti do ragione, ma non facciamo chiacchera da bar pero'...

_________________
non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: martedì 10 aprile 2007, 8:35 
Non connesso
Operatore Commerciale
Avatar utente

Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 19:35
Messaggi: 530
Località: Carpi (MO)
Purtroppo non è da adesso che Gianluca soffre di questi “attacchi trasversali” dagli altri rivenditori del settore.
Credo che sia tutto vero quello che avete detto riguardo ai costi di avviamento che bisogna sopportare per poter iniziare un’attività.
Concordo in tutto da quanto detto da Massimoboe, anche io, che nel mio piccolo avrei tre progetti di rifrattori, ognuno con caratteristiche diverse, purtroppo per i costi proibitivi già partendo dalle materie prime, non ho mai pensato di poter avviare una attività proprio perché la produzione di massa cinese non permette ad un progetto più valido rispetto a quelle produzioni di emergere, perché la maggior parte degli appassionati, si accontenta di un prodotto meno performante e ad un costo molto più basso.
Quello che mi dispiace è che Gianluca si danna per scovare prodotti ad un buon rapporto qualità/prezzo, poi arrivano i “pirati” e lo depauperano del frutto del suo lavoro meticoloso.
Maurizio F.

_________________
tripletto apo 155 f. 7 a contatto
oculari clave': 5,6,8,12,16,20,25,35,45
zoom vixen 8-24; zoom hyperion 8-24
erfle 40mm, wide scan II 30mm, leica 14mm wa
pentax xl: 21-10.5-5.2, radian 3mm
prisma di Herschel 2"
canon 550d
losmandy g 11


Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: martedì 10 aprile 2007, 8:47 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 17:12
Messaggi: 1764
Località: Torino
Secondo me la maggior parte degli appassionati non è che si accontenta ma fa di necessità virtù. Chissà quanti al posto del proprio strumento cinese vorrebbero un rifrattore tec o roba simile, ma devono fare i conti con il portafoglio quindi cina e simili o niente.


Top
  Profilo   WWW  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: martedì 10 aprile 2007, 8:59 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 18:08
Messaggi: 1383
skymap ha scritto:
Secondo me la maggior parte degli appassionati non è che si accontenta ma fa di necessità virtù. Chissà quanti al posto del proprio strumento cinese vorrebbero un rifrattore tec o roba simile, ma devono fare i conti con il portafoglio quindi cina e simili o niente.


esattamente skymap , purtroppo la stragrande maggioranza fa molti sacrifici per acquistare uno strumento ; piacerebbe a tutti avere un Taka , un Tec , un Tmb , un Rc Optical ecc , il problema è che i costi sono veramente insostenibili e quindi il sogno rimane tale.


Top
  Profilo    
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: martedì 10 aprile 2007, 9:13 
Non connesso

Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 18:13
Messaggi: 617
Tipo di Astrofilo: Fotografo
condivido pienamente quanto detto finora, in particolare quanto espresso da Umberto, avendo lavorato in un settore commerciale che rpesentava gli stessi "disagi".

Per quanto riguarda la produzione italiana, forse costruttori e rivenditori dovrebbero essere un po' più "collaborativi"; faccio un esempio con alcune realtà della mia zona: se Zen, invece di costruire un pezzo alla volta ne costruisse 20, magari solo le ottiche, e l'intubazione la facessero Astrotech e Astronatura, e tutti i rivenditori italiani ne prendesero un paio...ne potrebbe venir fuori qualcosa di buono? magari ad un prezzo interessante? E lo stesso dicasi per i rifrattori di Maurizio (che a Ostellato ho potuto ammirare :wink: ); e le varie montature italiane con il DA2, quante Astrophisics potrebbero sostituire? Certo non potranno competere con le EQ6 (e forse non è questo che bisogna cercare), e resta il fatto che il mercato è quello che è, ma sicuramente qualcosa in più, in questa direzione, potrebbe essere fatto.

Eros.


Top
  Profilo   WWW  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: martedì 10 aprile 2007, 9:21 
Beh... non è che i costi siano "insostenibili"...
diciamo che si fa un discorso di "priorità"...
l'automobile "più marcia" sul mercato costa 7-8 mila euro;
una vettura "decente" costa fra i 10.000 ed i 17.000...
eppure tutti hanno la macchina...
uno schifo di scooter costa dai 4000 euro in su...
ed una moto, da usare praticamente solo nei week-end, costa dai 9.000 ai 40.000 euro, e di motociclisti in Italia ce ne sono a milioni, e non ditemi che sono tutti "figli di papà"...
con quello che si spende per una Harley un pochino accessoriata (e se ne vede passare una ogni tre minuti...) mi compero un Takahashi FS -152 con la montatura...
con quello che spendo per una Focus mi compero un RCX400 RC da 16" o un Obsession da 30"...
quindi spendere 6-7 mila euro per uno strumento che può essere benissimo quello definitivo, il "sogno di una vita" non è poi cosa cos' impossibile...


Top
     
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 37 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4  Prossimo

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Powered by phpBB © 2000, 2002, 2005, 2007 phpBB Group
Traduzione Italiana phpBBItalia.net basata su phpBB.it 2010