Proviamo a mettere un po' d'ordine.
Per le osservazioni visuali, riporto di seguito la mia esperienza.
C8 versus 100ED su Giove, durante una nottata intera.
Finchè il seeing si è tenuto sullo scarso andante, osservare agli stessi ingrandimenti mi mostrava gli stessi dettagli sul pianeta.
Nel C8 il pianeta era ovviamente più luminoso e un po' più colorato che nel 100ED.
Nei momenti di seeing migliore, dal C8 saltavan fuori molti più dettagli e non c'erano dubbi su quale strumento scegliere tra i due.
Nell'imaging le cose un pochettino cambiano.
Le camere veloci odierne, accostate a PC performanti, raccolgono un numero di frame spropositato in soli 2 minuti di tempo.
In questi 2 minuti possono trovarsi istanti di seeing ottimo e facendo lo stack di questi ottimi frame, si riescono a ottenere risultati oltre le nostre aspettative.
E' tutto un gioco di esperienza e pazienza che può far trovare un senso aumentare la risoluzione dello strumento e quindi il suo diametro.
Personalmente vivo in una zona dove il seeing non è così fantastico, mediamente parlando.
Devo essere attento alle previsioni metereologiche e alle condizioni locali per provare ad avere immagini soddisfacenti.
Se dovessi seguire il ragionamento per cui il mio seeing non è adatto a diametri generosi, avrei una risoluzione molto piccola del pianeta, ovvero quella di un telescopio da 12 cm anziché, nel mio caso, da 26 cm.
E' vero che spesso non raggiungo il limite strumentale. Ma chi è che lo fa con regolarità in Italia?
Allego un confronto destinato a mostrare dove arriva un rifrattore da 12cm rispetto a un telescopio ostruito di diametro maggiore, anche in condizioni di seeing peggiori.
Allegato:
Giove_confronti_dia.png [ 349.61 KiB | Osservato 521 volte ]
L'immagine 2 è ottenuta in condizioni di seeing ad alta frequenza, di scarsa qualità insomma.
Se il mio obiettivo è fare imaging, io scelgo comunque il diametro.