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MessaggioInviato: giovedì 12 giugno 2008, 10:52 
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Angelo Cutolo ha scritto:
Non superiori, più "calme" più gradevoli, non credo proprio con maggior risoluzione. :wink:

Capisco ma se non sono con maggior risoluzione io le definirei inferiori.
Vorrei che si chiarisse questo punto.

Vorrei inoltre capire la posizione di mauro in relazione al seeing. L' apertura più grande risente più del seeing.. ma in che senso ? Non so se è chiaro dal mio precedente post la differenza. Una cosa è dire che la grande apertura risente di più.. una cosa è rapportarlo al rendimento dello strumento. Perchè nel primo caso, in condizioni sfavorevoli, si potrebbe effettivamente verificare (l'assurdo per Mauro) che ad un certo punto un diametro minore fosse effettivamente superiore ad uno maggiore.

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MessaggioInviato: giovedì 12 giugno 2008, 11:10 
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proxima ha scritto:
[cut]Vorrei inoltre capire la posizione di mauro in relazione al seeing. L' apertura più grande risente più del seeing.. ma in che senso ? [cut]


un po' di pazienza, proxima :D

mauro_dalio ha scritto:
[cut]
Stasera preparo delle anlisi per spiegare che:
...
- è vero che gli strumenti di diametro maggiore sono più sensibili al seeing
[cut]

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MessaggioInviato: giovedì 12 giugno 2008, 11:12 
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Tipo di Astrofilo: Visualista
proxima ha scritto:
Angelo Cutolo ha scritto:
Non superiori, più "calme" più gradevoli, non credo proprio con maggior risoluzione. :wink:

Capisco ma se non sono con maggior risoluzione io le definirei inferiori.
Vorrei che si chiarisse questo punto.

Vorrei inoltre capire la posizione di mauro in relazione al seeing. L' apertura più grande risente più del seeing.. ma in che senso ? Non so se è chiaro dal mio precedente post la differenza. Una cosa è dire che la grande apertura risente di più.. una cosa è rapportarlo al rendimento dello strumento. Perchè nel primo caso, in condizioni sfavorevoli, si potrebbe effettivamente verificare (l'assurdo per Mauro) che ad un certo punto un diametro minore fosse effettivamente superiore ad uno maggiore.

Non è assurdo solo per Mauro, lo è anche per mè, non mi sogno di negare le leggi dell'ottica.
Il discorso è (secondo me, ma non è il "Verbo" cio che dico) che non bisogna farne solo una questione di risoluzione, ma di gradevolezza dell'immagine, che di solito si percepisce (ripeto, parlo di semplice percezione, intesa come elaborazione del nostro cervello di ciò che si vede) grazie alla calma della stessa (calma dovuta alla somma di diversi fattori, tra cui il diametro, la meccanica dello strumento ed anche il "pacchetto" schema ottico/qualità ottica).
Poi tengo a precisare che un grande diametro ha SEMPRE maggior risoluzione di un piccolo diametro, salvo che il primo non sia stato lavorato con scalpello e carta vetrata. :)

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: giovedì 12 giugno 2008, 11:12 
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Posso fare da mediatore? :lol:
Da quel che ho capito Mauro afferma che l'apertura vince sempre. E su questo mi trova d'accordo.
Vicchio invece afferma che in condizioni di seeing non ottimali si vede meglio con il "piccolo". E anche qui sono d'accordo.
Ma perché se le due posizioni sono così antitetiche?
Cerco di sintetizzare il "mio" ragionamento.
Il grosso ha una risoluzione spaziale maggiore. Ciò significa che una stella doppia si risolve meglio.
Faccio l'esempio di una doppia per semplificare. La stessa doppia è visibile anche con il piccolo.
In condizioni di seeing ottimali nel grosso fra le due stelle vi è un'autostrada mentre nel piccolo si nota a mala pena la divisione.
Ma se le condizioni peggiorano ecco che le due stelle nel grosso si mettono a ballare la rumba, il cha cha cha, e il mambo contemporaneamente rendendo molto faticoso seguirne il movimento. Ci si stanca facilmente a osservare e l'osservazione è poco appagante.
Nel piccolo, invece, questo movimento è meno percettibile, proprio per la minor risoluzione spaziale. Per cui ci si stanca meno e siamo più appagati.
Ma questo non significa che il piccolo ottenga di più. Inoltre vi è un processo mentale che ho verificato in decenni di astrofilia che porta alla richiesta inconscia di prestazioni da parte del telescopio più grosso. Ovviamente il processo è inverso sul piccolo dove vi è la tendenza ad accontentarsi. Ripeto è un fattore inconscio che però ho verificato nel tempo.
Allora anche osservando al medesimo ingrandimento nel medesimo momento con due strumenti nel piccolo siamo contenti quando lo portiamo al suo limite mentre nel grosso sappiamo che gli stessi ingrandimenti che abbiamo ottenuto nel piccolo sono molto al di sotto del suo limite e ne restiamo delusi, anche se oltre quel limite il seeing non ci consente di andare.
Non ho usato formule ma solo cercato di applicare un mix di esperienza e buon senso nella speranza di aver avvicinato le parti e che si smetta di cercare il sesso degli angeli. :lol: :lol:

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MessaggioInviato: giovedì 12 giugno 2008, 11:17 
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Proxima, io e Renzo abbiamo scritto in contemporanea, leggi direttamente il suo discorso, che è di gran lunga più chiaro del mio. :mrgreen:

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MessaggioInviato: giovedì 12 giugno 2008, 11:24 
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Angelo Cutolo ha scritto:
Proxima, io e Renzo abbiamo scritto in contemporanea, leggi direttamente il suo discorso, che è di gran lunga più chiaro del mio. :mrgreen:


Si, neppure io contesto il fatto che la maggiore apertura è sempre superiore.
Per questo avevo chiesto a Vicchio come mai otteneva sempre immagini superiori con un 100mm rispetto ad un 250mm. Se per superiore si intende una immagine più "calma"... è tutto chiaro ma non li definirei superiori.

Effettivamente nell'osservazione planetaria bisogna considerare oltre al potere risolutivo anche l'ingrandimento (pare che a maggiori ingrandimenti l'occhio possa vedere meglio dei particolari fini) e non ultimo il contrasto che gioca un ruolo fondamentale.

personalmente credo che combinare le leggi fisiche con un pò di principi che regolano la visione, intesa nel suo complesso occhio-cervello, sia la chiave per raggiungere una completezza generale degli argomenti trattati in questo thread.

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MessaggioInviato: giovedì 12 giugno 2008, 11:29 
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proxima ha scritto:
personalmente credo che combinare le leggi fisiche con un pò di principi che regolano la visione, intesa nel suo complesso occhio-cervello, sia la chiave per raggiungere una completezza generale degli argomenti trattati in questo thread.
Parole sante! :wink:

Ormai è considerato un MUST, quindi se non lo conoscessi, ti cosiglio di leggere questo >> CLICCA :idea:

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Ultima modifica di Angelo Cutolo il giovedì 12 giugno 2008, 11:35, modificato 3 volte in totale.

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MessaggioInviato: giovedì 12 giugno 2008, 11:34 
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io la vedo così:
in ogni discussione prima di tutto si fissano (una volta per tutte) i "paletti teorici".
poi, a partire da una base teorica comune e condivisa, si analizzano gli scostamenti dal modello.
se, alla fine, il "modello modificato" non risponde alle osservazioni, o la base di partenza conteneva qualche errore oppure si è trascurato qualche "scostamento" importante oppure se ne è sopravvalutato qualcun altro.
e cio' vale in generale :D

perchè dico cio'? molta gente (io prima di tutti) si fida di quanto viene scritto nei vari forum da parte di osservatori esperti.
in molti casi, pero', gli osservatori esperti danno per scontate alcune nozioni e non lo segnalano nelle proprie esposizioni.
se cio' per un astrofilo navigato non è un grosso problema puo' diventare estremamente pericoloso per un neofita.

antonio

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Angelo Cutolo ha scritto:
Ormai è considerato un MUST, quindi se non lo conoscessi, ti cosiglio di leggere questo >> CLICCA :idea:


Si, è un MUST che rappresenta l'eperienza dell autore ma generalmente viene citato quando parliamo di malattie da strumentite :lol:
Io mi riferivo sempre ad un approccio teorico/analitico sul funzionamento della visione, sulle quali con gli oggetti deep sky mi sono un pò documentato ad esempio qui: http://www.clarkvision.com/visastro/omva1/index.html
Ovviamente tutto deve essere in accordo con le esperienze pratiche ma, per formazione, preferisco un approccio rigoroso alla questione, ricco di concetti e formule più che un articolo in prosa.

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La mia non è nè una "Scuola" nè una "Fede" sono mie impressioni , mie esperienze ed esperienze di osservatori "Storici" così come riportate sui libri, che dicono che quando il seeing è un fattore limitante si hanno risultati equivalenti se non migliori riducendo l'apertura, e in queste condizioni gli strumenti a rifrazione, non ostruiti e con il tubo chiuso , hanno una resa visuale equivalente o superiore a quelli a riflessione , ostruiti a tubo aperto di diametri superiori, questo stà scritto in testimonianze che ho citato, prese ad esempio dal libro di W.Ferreri e di cui un breve assaggio è riportato anche nel link della UAI che ho postato prima (se qualcuno si è preso la briga di leggerlo), da questo non derivano assurdità del tipo "uno strumento più piccolo ha una risoluzione maggiore" nè altre eresie che mi si vogliono più o meno velatamente attribuire.

Un cartoncino con un foro eccentrico non costa nulla, lo può fare e usare chiunque, e una sera che in un riflettore di buon diametro non riuscite a distinguere particolari sul disco di Giove provate a usarlo, a volte si vedono meglio i particolari, si riesce a tirare fuori meglio l'informazione, si ha un'immagine più stabile, più contrastata e colorata perchè meno abagliante di quella oefferta dall'apertura totale, che , se le condizioni ambientali lo permetterssero, mostrerebbe più dettagli ad una maggiore risoluzione, come vuole la teoria, però questo non succede sempre, e nemmeno spesso, anzi sovente succede il contrario.

Per il resto le contrapposizioni e le contraddizioni esistono più nella mente di chi le vede che nell'intenzione di chi scrive (parlo per me) e non nego la validità di ciò che afferma Mauro, anzi mi sono già ripromesso di provare ad adottare tutti i preziosi consgili che mi ha dato (ventilazione, lotta allo strato limite e ricerca di luoghi con un seeing stabile), come la solito poi l'ottimo Renzo ha colto il senso della discussione riassumendola come meglio non avrei saputo fare :D


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