Ciao raga, innanzitutto bella idea questa di refractland Massimo, complimenti!! Premetto che sono meno di un neofita e mi trovo qui “ x caso “: avevo solo chiesto a Massimo ( CarbonMan ), un’opinione circa il tubo honeycomb della Dreamscope, e mi ha invitato a leggere questo topic.
Teoria accademica.
Nell’ipotesi che la soluzione del progetto sia con tubo chiuso, con le dimensioni in giuoco se ho capito bene e profilo sottile, stiamo davanti a ciò che viene definita, in ambito aeronautico, trave aeronautica. Infatti, dimensione longitudinale molto maggiore rispetto alle altre dimensioni ( circonferenza media della sezione del profilo e spessore della sezione del profilo ). In una struttura del genere, si fa ricorso a diversi elementi che devono espletare determinate sollecitazioni al fine di mantenere la forma e la stabilità strutturale nonché, cosa non da poco conto mantenere bassi i pesi ( e quindi anche i costi ) Beh..sembra proprio che vi troviate in questo caso con tutte le scarpe!
Come forse già sapete, i longheroni sono i principali elementi strutturali e sono disposti secondo la direzione della maggiore lunghezza di tale organo e con solette si indicano le parti superiore ed inferiore rispettivamente e con anima la parte che li collega. Le centine ( che nel vostro caso non possono essere prese in considerazione ) e le ordinate costituiscono, l’armatura trasversale dell’organo trasversale. Il rivestimento ( il tubo ) assolve a compiti di forma e strutturali ( si becca i vari carichi se ci sono, e li ridistribuisce sugli elementi longitudinali e trasversali ) infine, i correnti longitudinali servono per rinforzare la struttura cercando di realizzare un rivestimento sottile il più possibile e sono ridistribuiti secondo certi criteri e di sezione e profilo opportuno. A che servono questi elementi? Ad esempio nel cassone alare si assume che solette e correnti resistono solo a flessione mentre rivestimento e anime solo a torsione e taglio. Nella teoria della trave aeronautica sono assunte diverse ipotesi, ma tengo a dirne una: si accetta l’ingobbamento impedito tranne nel caso in cui ci si trovi in prossimità di vincoli che limitano gli spostamenti fuori del piano della sezione ( l’incastro del vostro tubo? Come la vedete..)
Questo solo per chiarire per bene alcuni concetti.
Ora, concentriamoci solo sul tubo, cosa possiamo dire circa il tipo e l’entità delle forze in gioco? Intanto che in punti ben precisi, lungo l’apertura sono alloggiati degli elementi, con un determinato peso. Ora, quanto è la lunghezza complessiva, secondo la direzione longitudinale per ognuno di questi elementi?
Avete poi, forse non considerato un fattore: il tubo rispetto a un riferimento solidale alla parte fissa della montatura può assumere posizioni diverse, correggetemi se dico una freg…ccia, ma la componente del taglio, nel riferimento solidale al tubo, diminuisce ma aumenta quella assiale = compressione.
Poi ho letto di torsione, non “ vedo “ torsione, flessione si ma torsione no. Per torsione s’intende nella schematizzazione corrente che adopero, un momento che agisce su un piano della sezione, cioè una sollecitazione che tende a far ruotare la sezione trasversale ( quella ortogonale all’asse del tubo )della struttura, ma “ chi è “ che applica tale sollecitazione? I pesi no. Il vento? Non credo. Qualcuno che cerca di “ svitare “ il tubo ancor meno. L’unica cosa cui posso pensare è un moto vibrazionale trasmesso dal vincolo al tubo, non ho confidenza con questi strumenti e me ne dispiaccio, ma addirittura torsione? Cioè la montatura “ si sballotta “ lateralmente e il tubo prende a torcersi? Può essere!
MassimoBoe ho letto che non si possono fare elementi in carbonio ad angolo retto, per inciso mi stai insegnando un sacco di cose accipicchiolina…ma neanche una L ? Cavolo sarebbe interessante avere due L, da unire per formare una T, con l’anima a sandwich, cavolo mi hai mezzo ucciso, lo sai quante volte avevo immaginato che si potesse fare??!! Poi, il punto lungo l’asse del tubo in cui vincolare il tubo è un parametro noto o da determinare? Cmq, la “ zona “ di tubo che va vincolata deve essere opportunamente studiato, come già sapete, lì il vincolo esplica reazioni.
Scusate, la pignoleria, va peraltro schematizzato opportunamente il vincolo, secondo ipotesi che possano permettere di descrivere il suo comportamento ,per vedere come il tutto si comporta a stabilità: es . la montatura vibra, trasmette la vibrazione la tubo, quant’è l’entità della vibrazione del tubo, cioè quanto ne risente? La vibrazione si smorza? Se si quanto ci mette? Su quali parametri bisogna agire?
Come infine, ha precisato Massimo, meglio non accoppiare elementi a comportamento termico diverso, immaginate: a variazioni di temperatura l’alluminio tende ad avere la sua deformazione, il composito avrà il suo, ci sarebbero tensioni in giro che è meglio non avere, non solo, cicli di variazione di temperatura, quasi quasi mi viene da pensare che poi il composito mi vada pure a lavorare a fatica! Ci sono materiali utilizzabili, con dilatazione termica vicina a quella del composito in questione?
Ma due fogli concentrici in carbonio, con ordinate e correnti longitudinali in mezzo? Ho capito di un sistema di raffreddamento, e se si fa scorrere il flusso attraverso questa intercapedine?
Ho finito. Per carità non ho esperienza per affermare nulla di certo! Spero di non aver detto troppe str..ate!! Quanto meno di aver fatto osservazioni utili e poi di chiarificarmi io stesso su certi punti, grazie anche alle vostre risposte.
Un saluto e buon lavoro!
Se capisco come si fa posto qui le img che avevo scaricato da Dreamscope.Ciaoooo
Helio
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