Secondo me la formula meglio supportata da dati sperimentali è la 140*SQRT(D) con D in pollici. Intanto perché è circoscritta all'ambito delle stelle doppie (non si può pensare che esista una formula per l'ingrandimento massimo valida per qualunque oggetto celeste) poi perché è circoscritta all'ambito dei rifrattori (idem come sopra, l'ingrandimento massimo dipende necessariamente anche dalla configurazione ottica) e infine perché è fondata sull'esperienza di un gran numero di osservatori.
L'analisi originale si può leggere
qui. Tra l'altro l'autore riporta un elenco dei fattori che influenzano la scelta dell'ingrandimento, vale a dire
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che sono gli stessi di cui stiamo ancora discutendo 103 anni dopo
Stabilire l'ingrandimento massimo era una cosa molto importante un secolo fa o più, perché allora non esistevano i negozi di ottica astronomica dove potevi comprarti tutti gli accessori che volevi e soprattutto non esisteva una produzione in serie, ogni telescopio era un pezzo unico e aveva degli accessori fatti apposta. Quindi l'opportunità di acquistare un certo telescopio era dettata anche dalla sua dotazione di accessori, che ne determinava la fruibilità: stabilito che con un certo strumento si sarebbe potuto ingrandire al massimo M volte, nella dotazione doveva esserci un oculare corrispondente, o comunque simile, e se non c'era non lo potevi ordinare da TS, bisognava farlo fare direttamente al costruttore, quindi meglio saperlo prima. Allo stesso modo quando si ordinava un rifrattore professionale l'osservatorio doveva sapere in anticipo, sulla base dell'uso a cui era destinato lo strumento, che tipo di oculari gli occorressero. Se il rifrattore era destinato alla misura delle stelle doppie, ad esempio, stabiliti gli ingrandimenti a cui sarebbe stato impiegato si ordinavano anche gli oculari relativi.
Oggi come oggi parlare di ingrandimento massimo ha senso soprattutto per mettere in guardia i neofiti contro false aspettative, altrimenti secondo me basta dire che per telescopi piccoli il limite è imposto dallo strumento, per quelli grandi dal seeing, e in tutti i casi basta cambiare oculare per trovare l'ingrandimento giusto per ogni circostanza.