I negozianti lavorano sui fatti, non sulle chiacchiere...
avete fatto un gruppo di acquisto "cospiquo"?
Bene, date un termine per le ulteriori adesioni, "eleggete" un portavoce, comunicate a Giuliano o chi volete la vostra richiesta ed aspettate l'offerta...
dopo 12 pagine direi ch e sarebbe ora, altrimenti resta semplicemente un 3D di interesanti chiacchiere, che si smorzerà a breve, volente o nolente...
PS: quando "mezzo mondo" inizia a commercializzare dei compattissimi ma stupendi 66ED in miriadi di colorazioni diverse, è evidente che l'operazione è azzeccata, ed è stata fatta dopo i debiti "calcoli".
Non potete basarvi sul mercato italiano per valutarne il "successo":
l'astrofilia in Italia, come già detto, non ha basi "culturali" ed non ha preparazione scientifica.
E' totalmente (o quasi) imperniata su simpatie, credenze, impressioni, cose sentite dire e "pareri di esperti" che sono comunque hobbisti...
siamo in un mondo dove l'IL ed il pessimo seeing la fanno da padrone...
per un astrofilo con un buon cielo ce ne sono mille che possono vedere a malapena la Luna...
per ogni Dobson nel deserto dell'Arizona ci sono 1000 poveracci che hanno solo una finestra a New York...
questa cosa la Williams Opttic la ha capita bene e da tempo.
C'è una ampia categoria di astrofili per i quali il seeing medio è quello di una palude...
per loro già una apertura di 10cm è uno spreco assoluto.
Un 66 è praticamente insensibile a questi fattori, molto più di un 80...
Un 66 in piena metropoli posso mettermelo a tracolla, con un cavalletto leggerissimo, e spostarmi in metro in un bel parco pubblico con un buon orizzonte...
con un 80. 90 o 100 è un'altra faccenda...
