cherubino ha scritto:
guarda Vale, avrei voluto evitare di rendere palese l'incompetenza di certe affermazioni ma non mi lasciate scelta.
Non sono d'accordo su evitare di intervenire.
Se ritieni che ci siano delle castronerie è gradito un avvertimento con una eventuale spiegazione e correzione. In questo modo si instaura un dialogo che fa crescere. Se si interviene con sarcasmo e pochi contenuti come è stato fatto da alcuni si va a degenerare la discussione fino alla chiusura dei vari thread.. e ce ne sono già molti.
Cita:
Maro Dalio ha proposto, nei vari topic:
a) formule che portano, se applicate, a stabilire che strumenti ostruiti al 90% lavorano meglio in alta risoluzione di strumenti non ostruiti (cosa che si commenta da sola credo)
Mi pare che Mauro aveva iniziato a inserire qualche altro parametro nella sua modellazione e tra questi doveva esserci anche l'ostruzione. Purtroppo non si vuole far andare avanti la discussione. Ed in ogni caso, basta fare notare la formula incriminata, magari se ne discute, sempre in modo rigoroso e non sarcastico.
Cita:
b) ha dimostrato di non sapere quasi nulla di fluidodinamica: guardare il famoso topic sulle ventilazione forzata all'interno dei tubi con celle di sua invenzione che nessuno che ha un minimo di conoscenza su come si muove l'aria in prossimità di ostacoli farebbe (e infatti dopo le mie precisazioni ha mollato il colpo)
Mauro IMHO ha il merito di aver aperto gli occhi a molta gente su questo forum sull'importanza dello strato limite e i primi risultati di qualche utente, anche empirici, sono sotto gli occhi di tutti. Quanto alle presunte castronerie sulla fluidodinamica in presenza di ostacoli mi pare che Mauro abbia postato una bella simulazione con R molto esplicativa. Ha fatto riferimento anche ai modelli che ha utilizzato (mi pare si trattava di Kolmogorov) ma nessuno si è preso la briga di portare un contraddittorio degno di questo nome.
Il disegno della cella che ha postato si ritrova in alcuni siti che parlano i thermal management, non è una invenzione dell'uomo della strada.
Cita:
c) affermato che la turbolenza in alta quota è quasi ininfluente sulla resa degli strumenti ma che quella importante si trova sul "pelo" dello specchio.
Ha detto che probabilmente molte osservazioni sono viziate da un errore sistematico di mancata gestione dell'aspetto boundary layer.
Si parlava di seeing e diametro... del fatto che un diametro più grande mostra particolari uguali o maggiori di uno strumento più piccolo in qualsiasi condizione di seeing. Nessuno ha mai negato che il seeing atmosferico degrada le immagini.
Detto questo, spero che si ritorni ad una discussione rigorosa e non sarcastica, dove ognuno fa cortesemente notare eventuali incongruenze e si discute per la crescita comune.