Considera le condizioni al contorno delle osservazioni, faccio un esempio, nell'osservazione del 28/06/54 definisce il disco «giallo oro», ma dice anche «Immagine pessima, agitata, nessun dettaglio visibile», è possibile quindi che le condizioni portassero ad'una diffusione della luce tanto da "schiarire" il disco (senza dettagli), in altre osservazioni lo ha definito, arancione, giallo rosato, fulvo, giallo rossastro, ecc.
Va ricordato che sono comunque 190 mm di rifrattore, non ho ancora osservato Marte nel col Milo nel col San Giorgio, quindi ipotizzo, ma ricordo le osservazioni di Giove e Saturno, nel San Giorgio erano rispettivamente bianco (EZ, STZ e NTZ) e beige chiaro, nel Nano entrambi viravano ben piu sul giallo e ocra, nonostante il mio 80ino abbia colori perfettamente neutri, la differenza stava nel diametro e quindi nella luce.
Inoltre le tonalità descritte dal De Mottoni, personalmente le considero "relative" e (ipotizzo) per distinguere le svariate tonalità (tutte "calde") sia partito dal giallo per quelle piu chiare e poi a scendere (con gli arancioni, i rosati e fino ai rossi) me ne sono reso conto proprio grazie al grado di saturazione che ha precisamente indicato (tra parentesi) per tutti i dettagli, quindi
per contrasto si giustificherebbero anche i dettagli azzurri o bluastri , lui infatti osservava praticamente solo Marte e praticamente (quasi) solo col San Giorgio; infatti le tonalità che io ho descritto nei miei confronti sono date da due strumenti praticamente di pari diametro (76 mm vs 80 mm) però con "correzione del colore" diversa, quindi io ho dovuto distinguere descrivendo due tonalità diverse per uno stesso dettaglio (nei due strumenti) e mi sono accorto anche dei festoni di giove
blu nell'apo e
grigi nel Milo, il De Mottoni non ne aveva bisogno.
Ripeto questa è solo un ipotesi, quando osserverò Marte col Nano ed il Milo fianco a fianco e poi col San Giorgio, vedrò; va anche detto che la correzione del colore del San Giorgio fatta dal l'ing. Morais sia una Cde particolarmente "spinta", oltre ad avere le linee "C" (rosso) ed "e" (verde) coincidenti, il massimo della correzione pare non essere precisamente sulla riga "d" (giallo) ma piu spostata verso (forse oltre) i 600 nm oltre ad avere il blu ancor meno corretto rispetto ad un Cde "normale".
Non credo che un filtro possa simulare (almeno non precisamente) una correzione del colore diversa tra due strumenti, per il semplice fatto che i diversi colori sono portati al fuoco il posizioni diverse, quindi non è questione di filtro.