Fulvio, per gli obiettivi cementati qualche problema c'è e qualche volta ho visto (non direttamente) casi di doppietti cementati rovinati per l'esposizione al sole. Su questi non vorrei provare nemmeno io. Ammetto però di non essermi documentato molto in merito, gli obiettivi cementati sono molto rari in commercio ormai.
Sugli obiettivi spaziati in olio invece anche qua è un po' una leggenda metropolitana. Non so cosa usassero un tempo (dici olio di cedro), ma da decenni non si usa un olio organico, ma un olio minerale speciale inerte sviluppato dalla Zeiss e poi proposto in varie formule anche da altri laboratori, tutti più o meno simili. Diciamo che i raggi UV possono dare qualche grattacapo se l'obiettivo spaziato in olio viene usato per lungo tempo (lungo -> anni e anni, non ore) e magari a quote elevate dove la radiazione UV è maggiore. Per un uso normale amatoriale non ci sarebbe certamente problema.
http://www.baader-planetarium.com/en/bl ... ed-lenses/I trattamenti ottici moderni hanno una trasmissione del 99,5% e oltre su un spettro molto molto ampio. Non ci sono problemi col Sole da questo punto di vista.
Capisco benissimo le remore, si tratta pur sempre del Sole e meglio essere sempre prudenti anche più del dovuto, però davvero ora ci sono tecnologie consolidate che consentono di osservare in tutta sicurezza e senza danni alla strumentazione. Io stesso avevo diversi dubbi che ho sciolto solo trovando riferimenti e documenti ben circostanziati. Purtroppo ho scoperto anche che vi è una buona dose di disinformazione introdotta ad arte, magari da produttori in competizione... un atteggiamento davvero triste e piuttosto frequente
In ogni caso se vi è anche un minimo dubbio è meglio non provare, con la vista non si scherza!
Fabio, sul NA120NSS avrei infatti chiesto a Vixen. A Vixen avevo chiesto a suo tempo relativamente al VSD, su cui non ci sarebbe problema. Anche su FSQ-85/106 nessun problema, anche se shift me l'aspetto visto che bastano pochi gradi per avere uno spostamento del fuoco abbastanza pronunciato, lo schema Petzval è piuttosto sensibile alla distanza gruppo anteriore - gruppo posteriore, piccole variazioni introdotte da dilatazioni meccaniche si traducono in ampie variazioni del punto di fuoco.
Ciao
Mauro