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Autore Messaggio
MessaggioInviato: mercoledì 28 giugno 2017, 11:09 
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Iscritto il: mercoledì 2 maggio 2007, 21:28
Messaggi: 6292
Bene :ook: grazie


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MessaggioInviato: giovedì 29 giugno 2017, 19:56 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Cita:
I raggi uv ci sono sempre e le lenti in vetro assorbono in parte sempre un po' un po' di radiazione ultravioletta. Ma il fuoco nel FSQ85 è grossomodo a 17 cm dal gruppo posteriore, ampiamente spaziato e composto da vetri. Insomma, non c'è assolutamente problema. Semmai l'uv potrebbe essere un problema per la prima lente esposta, in qualsiasi rifrattore... ma sappiamo bene che non lo è.

Io sapevo che la radiazione UV può alterare l'olio di cedro delle spaziature in olio ed il balsamo del Canadà dei doppietti incollati. e 17 cm dal fuoco non sono molti, a parte i non conosciuti effetti sul coating delle lenti stesse; comunque se voi dite che va tutto bene, e l'interessato è pronto a provare, per me va bene, io non lo farò di sicuro.

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Fulvio Mete
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http://www.lightfrominfinity.org

http://www.pno-astronomy.com


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MessaggioInviato: giovedì 29 giugno 2017, 21:39 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ho provato il prisma di Herschel Baader da 2" per breve tempo sul mio rifrattore Petzval Vixen NA 120S, che non ha lenti incollate ma solo spaziate in aria ed il gruppo posteriore ben distante dal fuoco. La resa era molto buona ma ho notato che dopo poco tempo la messa a fuoco cambiava, segno che lo strumento non gradiva molto la variazione della temperatura di qualche sua parte. Ho desistito ed ho preso un semplice Skywatcher 120/1000 che alla fine rende quasi nello stesso modo, visto che col prisma c'è il filtro Continuum che lascia passare solo il verde attorno a 540 nm, vicino alla lunghezza d'onda per la quale viene calcolata la miglior resa ottica del doppietto.

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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MessaggioInviato: venerdì 30 giugno 2017, 11:32 
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Iscritto il: lunedì 11 settembre 2006, 8:35
Messaggi: 1337
Località: Codroipo (UD)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Fulvio, per gli obiettivi cementati qualche problema c'è e qualche volta ho visto (non direttamente) casi di doppietti cementati rovinati per l'esposizione al sole. Su questi non vorrei provare nemmeno io. Ammetto però di non essermi documentato molto in merito, gli obiettivi cementati sono molto rari in commercio ormai.

Sugli obiettivi spaziati in olio invece anche qua è un po' una leggenda metropolitana. Non so cosa usassero un tempo (dici olio di cedro), ma da decenni non si usa un olio organico, ma un olio minerale speciale inerte sviluppato dalla Zeiss e poi proposto in varie formule anche da altri laboratori, tutti più o meno simili. Diciamo che i raggi UV possono dare qualche grattacapo se l'obiettivo spaziato in olio viene usato per lungo tempo (lungo -> anni e anni, non ore) e magari a quote elevate dove la radiazione UV è maggiore. Per un uso normale amatoriale non ci sarebbe certamente problema.

http://www.baader-planetarium.com/en/bl ... ed-lenses/

I trattamenti ottici moderni hanno una trasmissione del 99,5% e oltre su un spettro molto molto ampio. Non ci sono problemi col Sole da questo punto di vista.

Capisco benissimo le remore, si tratta pur sempre del Sole e meglio essere sempre prudenti anche più del dovuto, però davvero ora ci sono tecnologie consolidate che consentono di osservare in tutta sicurezza e senza danni alla strumentazione. Io stesso avevo diversi dubbi che ho sciolto solo trovando riferimenti e documenti ben circostanziati. Purtroppo ho scoperto anche che vi è una buona dose di disinformazione introdotta ad arte, magari da produttori in competizione... un atteggiamento davvero triste e piuttosto frequente :facepalm:

In ogni caso se vi è anche un minimo dubbio è meglio non provare, con la vista non si scherza! :thumbup:

Fabio, sul NA120NSS avrei infatti chiesto a Vixen. A Vixen avevo chiesto a suo tempo relativamente al VSD, su cui non ci sarebbe problema. Anche su FSQ-85/106 nessun problema, anche se shift me l'aspetto visto che bastano pochi gradi per avere uno spostamento del fuoco abbastanza pronunciato, lo schema Petzval è piuttosto sensibile alla distanza gruppo anteriore - gruppo posteriore, piccole variazioni introdotte da dilatazioni meccaniche si traducono in ampie variazioni del punto di fuoco.

Ciao

Mauro

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Mauro Narduzzi
Responsabile sezione Astronomia
www.skypoint.it


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MessaggioInviato: venerdì 30 giugno 2017, 20:15 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Grazie della risposta, Mauro, e degli aggiornamenti sulle spaziature delle lenti, non metto minimamente in dubbio quello che tu affermi con cognizione di causa, solo che sinceramente, se avessi un FSQ 106 o 85 non lo metterei a rischio, anche minimo, per osservazioni che possono esser effettuate altrettanto vantaggiosamente con strumenti da 2-300 €.Certo, se si osserva saltuariamente o occasionalmente , sono anch'io certo che non possa accadere nulla, ma se invece l'osservazione è sistematica, allora penso sia diverso.Proprio qualche giorno fa ho avuto modo di constatare gli effetti della luce solare continuata sul coating di un reticolo (al quale peraltro non arriva calore per la ridottissima estensione della fenditura, ma solo raggi UV, oltre al visibile): il reticolo ha assunto da un aspetto metallico di alluminio iniziale, uno dorato scuro, tra l'altro non uniforme: fortunatamente si tratta di un componente da 100 €, quindi amen.

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Fulvio Mete
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MessaggioInviato: martedì 4 luglio 2017, 20:24 
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Iscritto il: venerdì 6 giugno 2008, 22:13
Messaggi: 1347
Località: via Berna Martellago (ve)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
il mio Tec spaziato ad olio era stato usato sul sole con prisma di Herschel, e non ha alterato assolutamente le lenti messo anche al banco ottico da Giuliano di Tecnosky, ottica davvero ottima, e lenti perfette, nessuna alterazione.


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