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MessaggioInviato: martedì 3 maggio 2016, 18:40 
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Iscritto il: giovedì 23 luglio 2015, 14:40
Messaggi: 129
No, sono un segugio!!! :beer:
Su internet se sai cercare, ma soprattutto sai cosa cercare, con tanta pazienza ed un po' d'intuito riesci a trovare quasi tutto.
A dire la verità ero convinto che venissero dallo Yunnan perchè da quelle parti sono specializzati in taglio pietre e meccanica di precisione...


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MessaggioInviato: mercoledì 4 maggio 2016, 11:09 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
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Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Sono arrivato tardi su questo 3D, quindi avete gia trovato le info che vi servivano, in ogni caso la Long Pern è molto ben conosciuta da anni, da quando produsse per baader lo scopos 66 (ed i successivi innumerevoli cloni per altri brand).
Riguardo la "serietà" della ditta cinese, è semplice questione di know au, infatti fino al 2007 le grandi prodruttrici OEM di materiale astronomico in cina erano tre tra cui Long Pern (appunto la piu conosciuta in occidente), poi la "serieta" la fanno le specifiche ed il relativo controllo qualità ordinato dal committente, da cui poi deriva il prezzo di vendita, in breve le capacità tecniche e tecnologiche i cinesi le hanno, quindi piu paghi, maggiore sarà la qualità che saranno in grado di raggiungere.

Ricordo infatti che ad esempio baader ordinò a Long Pern lo scopos 66 con specifiche abbastanza stringenti (relativamente al prodotto target) ed il suo coating (proprietario), il controllo qualità di conseguenza portò a molti "scarti", nei rumors si parlava addirittura di un buon 40% che non superava le specifiche, da qui l'iniziale prezzo di 600 € (altino per un 66 mm), ma Long Pern prese i "seconda scelta" (parte di quel 40% che non aveva superato la cernita baader) e li offrì ad altri rimarchiatori (quelli usciti decentemente ed ovviamente con altro coating, non baader) ed ecco che uscirono i primi cloni, poi il nanetto ebbe successo ed altri (oltre Baader) commissionarono lo stesso modello sotto altri brand, con allestimenti ed accessori diversi.

In merito allo schema DED (nome inventato da Vixen che sta per Doubled ED) non mi risulta sia di derivazione dagli obiettivi Canon, poiché questi erano (e sono tutt'ora) di progettazione troppo diversa rispetto ad un normale tripletto astronomico (di fatto l'entità della riprogettazione sarebbe stata così vasta da risultare comunque qualcosa di nuovo ed originale, considerato che il primo è un compromesso per un ampio range di distanze di messa a fuoco composto da 6 o + lenti, mentre il secondo deve essere ottimizzato esclusivamente su "infinito" e composto da sole tre lenti), a me risulta che in ambito astronomico i primi tripletti con (chiamiamolo) doppio ED li produsse LZOS nei primi anni '90 su progetto e con la collaborazione di Thomas M. Back (TMB Optical), utilizzando vetri della Schott (questa la "carta" dei vetri ► http://wp.optics.arizona.edu/jgreivenka ... 14-eng.pdf qui invece il datasheet completo ► http://refractiveindex.info/download/da ... 015-us.pdf), poi nella seconda metà degli anni '90 sono usciti i vari similari, prima con giapponesi (la Takahashi sì con obiettivi di progetto Canon) con vetri Ohara ( qua la "carta" dei vetri ► http://www.oharacorp.com/pdf/glass-chart-2015.pdf) che hanno reso famosi l'FPL 53 e 51, qualche anno dopo il 2000 hanno iniziato i cinesi (con Long Pern in testa) sempre con vetri Ohara.

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: mercoledì 4 maggio 2016, 13:10 
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Iscritto il: giovedì 23 luglio 2015, 14:40
Messaggi: 129
Innanzitutto per consultare le specifiche dei "vetri" consiglio di usare questo database:
http://refractiveindex.info/?shelf=glas ... ge=S-FPL55 :look:
casualmente nel link è capitato l'interessante quasi gemello dell'FPL53!!! :bino:

Ritornando ai tripletti in oggetto dei quali purtroppo non vengono fornite le specifiche dei vetri....
se vai a guardare lo schema del tele Canon FD 500mm e relativi prototipi potrai verificare che è composto da due gruppi:
Il primo gruppo ottico è di fatto il nostro tripletto sicuramente ricalcolato ed ottimizzato, ma è risaputo che se cambia un vetro bisogna sempre ricalcolare tutto!!!
Mentre il secondo gruppo ottico (3 lenti) distante dal primo in un telescopio di focale simile 500-600mm può essere tranquillamente sostituito da un oculare... certo bisogna ricalcolare tutto, ma non troppo perchè questi rifrattorini APO appunto per le loro origini si prestano ad un uso fotografico come zoom per digiscoping!!!

Per quanto riguarda il controllo qualità e le politiche commerciali attuate dai cinesi per la gestione degli "scarti di produzione" siamo in completo accordo!!!


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MessaggioInviato: mercoledì 4 maggio 2016, 13:30 
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Iscritto il: mercoledì 8 gennaio 2014, 22:52
Messaggi: 380
Località: Cosenza
stefanone ha scritto:
Innanzitutto per consultare le specifiche dei "vetri" consiglio di usare questo database:
http://refractiveindex.info/?shelf=glas ... ge=S-FPL55 :look:
casualmente nel link è capitato l'interessante quasi gemello dell'FPL53!!! :bino:


A complicare un pò le cose, ricordo che lessi che per ogni vetro (es. FPL 53) esistono a monte tre o quattro sottocategorie di blank, di diversa qualità. Quindi, c'è FPL 53 e FPL 53...

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MessaggioInviato: mercoledì 4 maggio 2016, 13:48 
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Nn è un caso che solo le ditte di un certo livello dichiarano i dati di targa delle ottiche... Peró di contro posso affermare che il primalucelab mi si comporta egregiamente....


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MessaggioInviato: mercoledì 4 maggio 2016, 14:13 
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Iscritto il: giovedì 23 luglio 2015, 14:40
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Domenico1984 ha scritto:
Nn è un caso che solo le ditte di un certo livello dichiarano i dati di targa delle ottiche... Peró di contro posso affermare che il primalucelab mi si comporta egregiamente....

Scusatemi per la citazione impropria, ma urge un chiarimento!!!

Non ho mai voluto affermare che si tratta di prodotti scadenti, anzi credo che questi tripletti, appunto per le loro origini, siano ottimi prodotti!!!
Mi preme aggiungere che apprezzo PrimaluceLab soprattutto perchè con il suo sito in italiano sta facendo un ottimo lavoro di divulgazione e poi anche perchè sul loro sito sono molto chiari nell'esporre le loro soluzioni cosa molto difficile in questo settore.

Devo anche ammettere che mi piace l'accattivante disegno dei loro prodotti e la ricerca d soluzioni solide e belle come ad esempio i "Dispositivi di bloccaggio OnAxisLock"... e che anche questo tripletto mi intriga, ma se i prodotti sono "cinesi" credo sia giusto dirlo!!!


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MessaggioInviato: mercoledì 4 maggio 2016, 14:45 
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Si , ovviamente dire "il mio prodotto è cinese" fa perdere credibilità per il semplice fatto che si associa a cinese un prodotto scadente(anche se reputo alcuni prodotti cinesi fatti molto meglio di altri Europei, non solo parlando di ottiche).
Secondo me per strategia di mercato bisogna far intendere che il prodotto è forte dal punto di vista tecnico, ma lasciar sotto intendere che sia di origine cinese... Un conto è parlare di qualità e un conto parlare di strategie di mercato. Di fatto analizzando la manovra di mercato di primalucelab loro che hanno fatto per dar vita ad una intrinseca qualità dei loro prodotti?? Un sito in italiano molto ben fatto, designe dei prodotti da made in italy, dotare tutti i propri prodotti con accessori, come il foc l'hibrid drive (che è un attuale top di gamma dei focheggiatori classici) e proporre delle nuove idee come l'Eagle....Questo nel mercato si traduce in termini di apprezzabilità e danno una intrinseca qualità superiore ai propri prodotti.. Ora detto ciò di contro , per perseguire il proprio stile di marketing non possono scrivere che i vetri sono della ditta X e lavorati in cina... L'utente deduce in maniera inconsapevole che cmq siano di origine cinese perchè conosce il mercato, ma si affida al controllo qualità che il marketing offre...
Ti confesso e non lo nego che cmq sono di parte, ho tutto il setup marchiato Primaluce, quindi sono di parte!!! Un pò perchè sono stato uno dei primi a credere nella loro ditta e quindi nutro una stima nei loro confronti,contraccambiata con alcune idee da me suggerite,e un pò xkè ho potuto provare in prima persona alcune loro proposte.
Non sò se ho reso l'idea del mio concetto

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MessaggioInviato: mercoledì 4 maggio 2016, 20:55 
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stefanone ha scritto:
Ritornando ai tripletti in oggetto dei quali purtroppo non vengono fornite le specifiche dei vetri....
se vai a guardare lo schema del tele Canon FD 500mm e relativi prototipi potrai verificare che è composto da due gruppi:
Il primo gruppo ottico è di fatto il nostro tripletto sicuramente ricalcolato ed ottimizzato, ma è risaputo che se cambia un vetro bisogna sempre ricalcolare tutto!!!

Un progetto ottico si deve guardare nella sua interezza, quindi non ha senso cercare similitudini in "pezzi" di schemi ottici, uno schema definito «derivato da...» s'intende che la gran parte della base (curvatura, spessori, spaziatura e composizione) sia la stessa, non ci può nessuna derivazione da uno schema a sei lenti nativo (ovvero che è stato progettato per avere sei lenti) che porti ad uno schema a tre lenti, ci possono essere le "aggiunte" (vedi gli iperapo di officina stellare nel cui progetto originario del tripletto è stato aggiunto un gruppo correttore/riduttore integrato nell'intubazione) non le "sottrazioni", questo perché appunto si dovrebbe riprogettare in toto curvatura, spessori, spaziatura e composizione del nuovo schema e con tali e tante variazioni, non vi è di fatto differenza con uno schema ex novo e progettato ad hoc.

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MessaggioInviato: giovedì 5 maggio 2016, 0:41 
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Angelo Cutolo ha scritto:
...omississ...
Un progetto ottico si deve guardare nella sua interezza, quindi non ha senso cercare similitudini in "pezzi" di schemi ottici, uno schema definito «derivato da...» s'intende che la gran parte della base (curvatura, spessori, spaziatura e composizione) sia la stessa ...omississ...

Ok!
hai ragione quando si entra nei dettagli tecnici bisogna pesare bene le parole e i termini usati non devono essere ambigui o di dubbia interpretazione!
Avrai notato che anch'io avevo affermato che cambiando i vetri si doveva ricalcolare tutto, ma secondo me ricalcolare non significa inventare qualcosa di nuovo (dovevo scrivere inventare e non progettare) perchè quello che conta è l'idea originale di accoppiare quei tipi di vetri per ottenere quel risultato (zoom 500mm).
Questo perchè poi riprendere quell'idea ed usare i vari test fatti e documentati all'epoca come base di partenza per progettare qualcosa di simile è sicuramente più facile!!!
In fondo al giorno d'oggi con i SW che ci sono a disposizione costruire un modello partendo dai dati ricavati da prototipi collaudati e utilizzarli per sviluppare nuovi prototipi digitali inserendo delle variabili è diventato quasi un lavoro di routine...
Comunque è verissimo che una volta definiti nei dettagli i nuovi schemi ottici sono tutti dei nuovi progetti.


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MessaggioInviato: giovedì 5 maggio 2016, 10:37 
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La questione di accoppiare due vetri a bassa dispersione non è una idea, ma il normale arrivo logico di un progetto ottico a tripletto (a partire dal tripletto di Dollond nel 1765, passando per il tripletto di Cooke di fine '800 e fino ai giorni nostri), semplicemente per correggere lo sferocromatismo residuo (e per avvicinare ulteriormente i fuochi dai 350 agli 800 nm) era necessario un terzo vetro crown (sui progetti preimpostati nel SW ATMOS, ho notato piu volte che questo 3° elemento avesse un n° di abbe almeno dell'80/85% del crown principale), quindi nei tripletti si sono sempre utilizzati due crown (alto n° di abbe) ed un flint (basso n° di abbe); solo che prima non vi era la varietà di vetri che c'è ora (c'erano ma costavano un patrimonio od erano ad uso militare), quindi ci si adattava con quanto era disponibile allora, come ad esempio due crown con n° di abbe di 70 e 65 e con un flint di 33 (numeri tirati a caso, solo per esprimere il concetto), con curvature e spessori maggiori (rispetto agli attuali).
Quando sono arrivati vetri con n° di abbe inferiori a 30 per i crown e superiore a 75 per i flint, si sono usati quest'ultimi col pregio (vista la maggiore diffrerenza tra i loro n° di abbe) di ridurre sia le curvature che gli spessori (maggiore facilità di lavorazione) e per il marketing i nuovi obiettivi sono stati pubblicizzati enfatizzando la presenza di vetri a bassissima dispersione come i vari FPL (come se utilizzare ul flint con n° di abbe sotto il 19 come l'NPH2 fosse che è importante quanto i primi, fosse una fesseria), me ripeto, ora vengono enfatizzati nelle pubblicità non che prima non si utilizzassero.

Perché ci si deve ricordare che tecnicamente si può fare un tripletto apo ben corretto anche con vetri "normali" (ovvero con n° di abbe non troppo alti ne troppo bassi), il problema e che quando i n° di abbe tra flint e crown sono relativamente vicini, per raggiungere una certa correzione si devono aumentare gli spessori e le curvature delle lenti (quindi obiettivi piu difficili da lavorare con precisione in virtù delle curvature spinte e pesanti, quindi con celle piu grosse per reggerli); tutta questa cosa dei vetri a bassissima ed altissima dispersione è necessaria appunto per ridurre le curvature di lavoro (quindi lenti piu facili da lavorare con precisione) e gli spessori (meno peso, celle piu semplici e leggere anch'esse).
In definitiva non c'è nessun nuovo schema ottico (se per nuovo s'intende l'uso di due crown a bassa dispersione).

Già ora con i nuovi vetri e soprattutto con i computer, si fanno eccellenti doppietti che poco hanno da invidiare a blasonati tripletti e quando in futuro la tecnologia permetterà di asferizzare le lenti come dio comanda, sarà sempre meno necessario aggiungere lenti ai telescopi astronomici, così ad esempio vedremo degli apo "perfetti" composti da un semplice doppietto e dei petzval fotografici a rapporto focale ultracorto con sole tre lenti (doppietto piu correttore a singoletto).

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