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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: lunedì 12 ottobre 2015, 10:42 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
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Località: via stella Anzio
photallica ha scritto:
cristiano c. ha scritto:
perché?

La profondità di fuoco è inversamente proporzionale al rapporto di apertura, più lo strumento è luminoso e meno profondità c'è. In presenza di seeing non buono sono sufficienti anche piccole fluttuazioni causate dalla turbolenza per causare dei continui fuori fuoco, con conseguente perdita di dettaglio.
Se invece si sta osservando con strumenti a focale molto lunga questi continui up&down dal piano focale sono compensati dalla profondità di fuoco

quindi , se questo è vero , un sc risente meno del seeing di un apo o di un newton , tipicamente con f minore ?

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: lunedì 12 ottobre 2015, 11:09 
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Iscritto il: martedì 21 febbraio 2006, 18:47
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Località: Villa C. (MI)
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cristiano c. ha scritto:
quindi , se questo è vero , un sc risente meno del seeing di un apo o di un newton , tipicamente con f minore ?

Si (naturalmente stiamo parlando di strumenti di pari diametro)
Naturalmente un Cassegrain f/20 è ancora meglio :shock:

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Roberto Porta - photallica v. 2.0

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: lunedì 12 ottobre 2015, 16:57 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
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La questione della profondità di fuoco riguarda solo strumenti che anno rapporto focale "nativo" lungo, ad esempio gli SCT sono degli f/10 "risultanti", avendo questi il primario ad f/1,95 ed il secondario che fa da moltiplicatore, portando il tutto ad f/10, quindi la profondità di fuoco è quella del primario e anche la sensibilità ai "movimenti" del piano focale, essendo questi moltiplicati di oltre 5 volte dal secondario; succede la stessa cosa su un rifrattore con barlow, se questo è un f/6 nativo anche se gli metti una barlow 2, 3 o 5x, queste moltiplicheranno dello stesso fattore tutti i movimenti del piano focale, con la risultante che la profondità di fuoco sarà la stessa del rapporto focale nativo.

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: lunedì 12 ottobre 2015, 19:14 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
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Quindi gli RC f20 dovrebbero avere un seeing intrinseco pessimo

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: lunedì 12 ottobre 2015, 20:21 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
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Località: Roma
Cita:
Quindi gli RC f20 dovrebbero avere un seeing intrinseco pessimo


Il rapporto F/D incide solo sulle dimensioni del disco di Airy, quindi, a parità di apertura, un rapporto F/D alto, ingrandirà maggiormente il disco e farà vedere più la turbolenza.
Tuttavia qui si parla, se ho ben capito, di diametro, ed in tal caso, a parità di rapporto F/D è il diametro dell'obiettivo ed il suo potere risolutivo che mostreranno (purtroppo) le speckles dell'immagine stellare frantumata dal seeing meglio in un diametro maggiore che in un diametro minore, tutto qui.Ovviamente, anche in tal caso, più si ingrandisce l'immagine, più la turbolenza è visibile.

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: martedì 13 ottobre 2015, 6:30 
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Iscritto il: martedì 21 febbraio 2006, 18:47
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Angelo Cutolo ha scritto:
La questione della profondità di fuoco riguarda solo strumenti che anno rapporto focale "nativo" lungo, ad esempio gli SCT sono degli f/10 "risultanti", avendo questi il primario ad f/1,95 ed il secondario che fa da moltiplicatore, portando il tutto ad f/10, quindi la profondità di fuoco è quella del primario e anche la sensibilità ai "movimenti" del piano focale, essendo questi moltiplicati di oltre 5 volte dal secondario; succede la stessa cosa su un rifrattore con barlow, se questo è un f/6 nativo anche se gli metti una barlow 2, 3 o 5x, queste moltiplicheranno dello stesso fattore tutti i movimenti del piano focale, con la risultante che la profondità di fuoco sarà la stessa del rapporto focale nativo.

No Angelo, la profondità di fuoco sul piano focale è sempre uguale a prescindere se l'obiettivo abbia una focale fisica o equivalente. Non facciamoci ingannare dal focheggiatore :oops:

EDIT: essendo che sia i newton 8" f/5 che i C8 f/10 sono strumenti diffusissimi non è neanche impossibile fare un confronto con delle osservazioni contemporanee

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: martedì 13 ottobre 2015, 9:44 
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Sono d'accordo che geometricamente la profondità di fuoco è proporzionale alla focale risultante, ma in sistemi compositi (ovvero primario/lente obiettivo + secondario moltiplicatore/barlow o correttore) i "movimenti" del piano focale qualsiasi sia la sua origine vengono sempre e comunque "moltiplicati" dall'elemento ottico secondario (che sia appunto il secondario od una barlow), l'immagine formata dal primario/obiettivo viene rinviata al secondario/barlow, con tutto quello che ne consegue, ne ho avuto evidenza direttamente su webcam quando ho trasformato il newton 114/1.000 barlowato (focale primario 445 mm) provandolo "puro", poi con la sua barlow (focale risultante 1.025 mm) e con una barlow Antares (focale risultante 1.330), con il seeing (fetente) tipico diurno, il comportamento (variazioni del fuoco dovute al seeing) è cambiato solo in luogo del campionamento diverso, non della profondita di fuoco o meglio ripeto, la profondità di fuoco geometricamente era sì maggiore ad f/ maggiori, ma i movimenti del piano focale mentre a 445 di focale erano "1", a 1.025 erano "2,3" volte mentre a 1.330 erano pari a circa "3" volte, che insieme all'effetto "riduttivo" che avevo sul sensore dovuto ai diametri del disco di airy diversi (rispettivamente di 5,2 μm per i 445 mm, 12,0 μm per i 1.025 mm e 15,5 μm per i 1.330 mm), portavano ad avere un effetto praticamente identico in tutte e tre le configurazioni, infatti è solo quest'ultimo effetto che dà l'oggettivo miglioramento, "stabilizzando" l'effetto tremolio sul piano focale, ovvero la dimensione lineare (non angolare, che è sempre una sola per un dato diametro) del disco di airy che riesce a "coprire" (e quindi rendere non percepibili) le variazioni sul piano focale, portando il tutto alle stesse condizioni della configurazione "pura" ovvero quella senza elementi moltiplicatori.

Per fare un sunto quindi, un sistema con moltiplicatore di Nx, moltiplica il movimenti sul piano focale di N volte (rispetto al sistema senza moltiplicatore), ma producendo un disco di airy 4 volte piu grande (linearmente, NON angolarmente), "copre" questi movimenti N volte piu grandi, riportando il tutto come effetti al sistema non moltiplicato), per quello che dicevo che se uno si vuol fare un'idea di massima sulla sensibilita al seeing (anche se rigorosamente il termine non è corretto) ad esempio su un classico SCT da 8" deve rapportarlo ad un equivalente newton da 8" con focale pari a quella del primario dello SCT, tutto questo secondo me.

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: martedì 13 ottobre 2015, 9:57 
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Concordo con Photallica. Su quello che accade sul piano focale incide il rapporto focale totale, non importa cosa ci sia davanti. Se si mette nel telescopio una Barlow 2x si avrà sul piano focale la stessa profondità di fuoco di uno strumento che ha quella focale nativa. Poi se la barlow è nel fuocheggiatore che non è sul piano focale, questa è un'altra faccenda, si capisce che per mettere a fuoco la barlow si sposterà di meno, come mm di escursione. Lo stesso avviene negli S.C. dove il movimento del secondario è molto inferiore a quello che si avrebbe sul piano focale se si mettesse a fuoco con un fuocheggiatore esterno. Penso che Angelo intenda questo. Però agli effetti del seeing sul piano focale non cambia nulla, il telescopio si comporta come se avesse la focale risultante come nativa.
Debbo dire che se osservo a 100 ingrandimenti col mio Meade 12" f=10 il seeing sembra sempre buono, come con un rifrattore a 100 ingrandimenti. La differenza c'è quando si va a vedere le figure di diffrazione delle stelle ad alto ingrandimento, però con il 12" debbo andare ad ingrandimenti superiori che con il rifrattore.
Stranamente l'effetto negativo del seeing è meno impattante quando si oserva con una torretta binoculare, anche se le due immagini sono assolutamente identiche. Evidentemente il cervello, che elabora meglio due immagini rispetto ad una sola ci mette qualcosa di suo e fa sembrare meno appariscente l'effetto. Qualche mese fa ho fatto diverse osservazioni di stelle doppie con la torretta e mi sono accorto di questo fenomeno. Un poco come quando si osserva con la torretta e i pianeti sembrano più grandi che con la visione monoculare. Si capisce che per essere sicuri di questo va usato un rifrattore, in modo da non avere maggiorazioni di ingrandimento con la torretta, dovuti all'aumentare della focale tipica degli S.C. o dei Maksutov che hanno la messa a fuoco spostando il primario.

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Ultima modifica di fabio_bocci il martedì 13 ottobre 2015, 10:07, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
MessaggioInviato: martedì 13 ottobre 2015, 10:02 
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Ecco grazie, sei riuscito a dire semplicemente quello che io ho scritto con una supercazzola. :oops:
Grazie.



Ps.: Ho cambiato un po il precedente post sperando sia meno supercazzola. :mrgreen:

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 Oggetto del messaggio: Re: a proposito del seeing
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Alla relazione fra seeing e rapporto focale non avevo mai pensato, ma in effetti il discorso non fa una piega!

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