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Autore Messaggio
MessaggioInviato: mercoledì 12 agosto 2015, 15:06 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
La lastra correttrice è più piccola della sede in cui è alloggiata. Questo è fatto apposta, per poter compensare il piccolo disassamento che c'è nel tubo paraluce. La lastra viene posizionata in origine non al centro geometrico della sede ossia del tubo, ma centrata con il centro dello specchio primario. Normalmente viene mantenuta in posizione da alcune fettine di sughero poste attorno attorno, sul bordo. Per questo motivo gli S.C. hanno nella maggior parte dei casi il supporto del secondario che non è esattamente al centro: è una cosa voluta. Invece il supporto del secondario deve essere in centro alla lastra. Chi ha uno S.C. si può divertire a verificare la distanza del secondario dal bordo, a volte ci sono dei disassamenti di alcuni millimetri.

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MessaggioInviato: mercoledì 12 agosto 2015, 15:36 
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Iscritto il: sabato 19 dicembre 2009, 16:54
Messaggi: 1067
tuvok ha scritto:
beh... io l'ho smontato due giorni fa e non ho visto nessuna marcatura.

Ripeto... non so se i cinesi marcano o meno le lastre ma sul mio Meade R la lastra era marcata eccome, proprio con un pennarello indelebile. Il correttore ha tolleranze abbastanza grandi ed 1 o 2 gradi in più o in meno non inficiano l'efficienza. Se uno invece la rimonta come gli pare allora qualche problemino potrebbe riscontrarlo.
Marco


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MessaggioInviato: mercoledì 12 agosto 2015, 15:38 
tuvok ha scritto:

anche su questo ho un bel po' di dubbi.
a parte che la tacca è sulla cella del secondario, quindi se togli il secondario dalla cella e lo rimonti in cella perdi completamente il riferimento, ma poi primario e secondario, con la loro bella simmetria cilindrica, se ne dovrebbero sbattere altamente delle rotazioni... e resta sempre il discorso del montaggio automatico che, senza un controllo al banco....

Il secondario non si può semplicemente togliere dalla cella perché è incollato (almeno nei Celestron). Poi la fai troppo difficile, il banco ottico non è quella cosa così sofisticata e impegnativa che sembra. E' semplicemente uno specchio piano sul quale viene proiettato un raggio laser. Anche a livello amatoriale c'è il suo omologo HOTECH ACT
http://www.hotechusa.com/category-s/23.htm
(io stesso ne ho costruito uno simile e avevo postato la recensione sul forum, ma adesso non lo ritrovo) che assicura la collimazione "a doppio passaggio", come viene fatta in fabbrica, centrando perfettamente il fascio ottico rispetto al tubo, alla lastra e al secondario. Ti posso assicurare che centrare tutto come al banco ottico richiede pochi secondi già con il collimatore ACT, figuriamoci con quelli industriali.

Ps. se non trovi la marcatura sulla lastra (serigrafia di segni o numeri) devi guardare lungo la circonferenza della lastra, cioè nel suo spessore.


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MessaggioInviato: mercoledì 12 agosto 2015, 21:27 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23667
"purtroppo" non parlo per sentito dire... :roll:
questo è il secondario del mio c11, non ci vuole niente a montarlo ruotato di 60°, NON essendoci nessuna tacca:
Allegato:
cella.jpg
cella.jpg [ 133.68 KiB | Osservato 1412 volte ]


questa la lastra (e pure qua non c'è nessun riferimento, a parte quella sulla carta gommata che ho messo io):
Allegato:
lastra.jpg
lastra.jpg [ 173.51 KiB | Osservato 1412 volte ]


questi sono i fatti (documentati), almeno per il mio c11 (modello fastar, comprato un anno e mezzo fa).
poi possiamo avere qualsiasi opinione, naturalmente.

non so i meade e gli acf, non avendone mai smontato uno.

riguardo il banco ottico, non ho detto che sia difficile (non ho detto nemmeno che sia facile), contestavo semplicemente la eccessiva semplificazione del discorso quando si parlava di catene di montaggio automatiche.

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MessaggioInviato: giovedì 13 agosto 2015, 16:50 
Non so che dirti. Questo è il secondario del mio CPC 1100HD (2011)con i suoi riferimenti a ore 3:
Allegato:
DSCN1830.JPG
DSCN1830.JPG [ 165.39 KiB | Osservato 1398 volte ]

e questa è la lastra con la serigrafia HD837 che va messa a ore 12 e gli altri riferimenti:
Allegato:
DSCN1841.JPG
DSCN1841.JPG [ 185.18 KiB | Osservato 1398 volte ]

nell'altro mio CPC 925 XLT Starbright (2009), di cui al momento non ho le foto disponibili, ci sono analoghi riferimenti nello spessore della lastra e sul secondario.


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MessaggioInviato: giovedì 13 agosto 2015, 17:19 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 23:46
Messaggi: 67
Località: Emilia-Romagna
Markigno ha scritto:
Per rimuovere (e rimontare) correttamene il secondario è necessario rimuovere la lastra correttrice.
Credo che il tuo secondario vada rialluminato e per farlo occorrono strumentazioni specifiche.
Marco


Ciao Marko e grazie per la risposta. Fortunatamente il mio secondario si smonta senza toccare la lastra correttrice in quanto vi sono 2 cilindri filettati da ambo le parti posti al centro della lastra che si avvitano l'uno contro l'altro (uno interno al tubo e l'altro esterno ) che tutti e 2 poggiano poi sulla lastra correttrice e avvitandosi l' uno contro l'altro (come un dado ed un bullone )vanno a bloccarsi sul centro della lastra correttrice . Non viene mai toccato assolutamente la ghiera esterna che sorregge la lastra correttrice che rimane sempre immobile e fissa. La cella del secondario viene poi avvitata nel cilindro esterno che termina l'avvitamento ad ore 3 con il segno di riferimento. Il poter variare la posizione del segno di riferimento posto sulla cella (che combina con il foro della vite a brugola) si ottiene solo ruotando prima i 2 cilindri che si avvitano l'uno con l'altro e poi avvitandoci dentro il secondario con la sua cella.
Diciamo che il mio secondario è come un Fastar.
Penso proprio di rialluminare il secondario visto l'opacità residua e le rigature presenti.
Di Toscano intendi costruzioni ottiche Toscano di Matera, vero?
Saluti Maurizio.


Ultima modifica di Maurizio1 il giovedì 13 agosto 2015, 17:25, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: giovedì 13 agosto 2015, 17:23 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Per essere assolutamente sicuri della presenza o meno di segni sulle lastre bisogna aver acquistato il telescopio da nuovo e di smontarlo per la prima volta. Perchè non si può mai sapere cosa un precedente proprietario possa aver fatto.

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MessaggioInviato: giovedì 13 agosto 2015, 17:39 
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fabio_bocci ha scritto:
La lastra dovrebbe avere una posizione predeterminata ma non il secondario. Se questo è sporco lo puoi pulire ulteriormente, se è sporco ancora di grasso con la sola acqua saponata non lo pulisci, devi provare ad immergerlo in alcol isopropilico senza toccarlo. Se è rigato e da rialluminiare lo puoi mandare da Toscano, considera però che è chiuso fino al 20 di Agosto.
Se si lasciano gli S.C. al sole è facile che il lubrificante del tubo paraluce sul quale scorre il primario possa colare. E' successo anche a strumenti Celestron.


Ciao Fabio e grazie per le risposte. Credo anche io che la lastra (almeno per i Meade ) abbia un segno di riferimento per essere poi rimontata correttamente è per questo che da solo non sono intenzionato a toccarla. Per il secondario non saprei proprio, proverò prima di rialluminarlo a immergerlo nell' alcol isopropilico per vedere il suo effetto e poi proverò a variare anche il posizionamento del secondario per notare se vi sono differenze . Hai ragione nel dire che gli S.C. nn si lasciano al sole ma io l'avevo lasciato in esterno all' ombra , forse il colpo di grazia l'ha dato la copertura Telegimozs che ha fatto da forno.
Saluti Maurizio.


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MessaggioInviato: giovedì 13 agosto 2015, 17:59 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 23:46
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Località: Emilia-Romagna
fabio_bocci ha scritto:
La lastra correttrice è più piccola della sede in cui è alloggiata. Questo è fatto apposta, per poter compensare il piccolo disassamento che c'è nel tubo paraluce. La lastra viene posizionata in origine non al centro geometrico della sede ossia del tubo, ma centrata con il centro dello specchio primario. Normalmente viene mantenuta in posizione da alcune fettine di sughero poste attorno attorno, sul bordo. Per questo motivo gli S.C. hanno nella maggior parte dei casi il supporto del secondario che non è esattamente al centro: è una cosa voluta. Invece il supporto del secondario deve essere in centro alla lastra. Chi ha uno S.C. si può divertire a verificare la distanza del secondario dal bordo, a volte ci sono dei disassamenti di alcuni millimetri.


Vista la particolare disposizione della lastra e centraggio rispetto al primario , non penso di toccare la lastra ma solo di agire sul supporto del secondario (nei 2 cilindri filettati che si avvitano l'uno con l'altro ) sperando che non voglino particolari angolazioni , ma se lo volessero penso che una volta montato il secondario con la sua cella le 3 viti di regolazione della collimazione facciano il resto. Comunque prima farò delle prove e poi penso di portarlo a fare centrare tutte le ottiche sul banco per avere uno strumento perfetto. Anche perché ho un altro problema che affligge lo strumento : il Mirror Flop , ogni volta che sposto il puntamento del telescopio di un po' di gradi la messa a fuoco varia , ho montato anche il 3A Fiss al posto della messa a fuoco originale ma il problerma persiste, è per questo che cercavo qualche bravo artigiano nelle vicinanza per poter fare un po' di manutenzione al mio Telescopio. Ho sentito parlare bene di Davide dal Prato vicino a Bergamo , ma chi altro può esserci in Romagna per fare tali Lavori?
Grazie per le ulteriori risposte .Saluti Maurizio.


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MessaggioInviato: giovedì 13 agosto 2015, 18:10 
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Per il mirror flop c'è poco da fare, dipende dalla tolleranza tra il supporto scorrevole del primario ed il tubo paraluce su cui scorre, alcuni telescopi hanno più tolleranza e più mirror flop (e anche mirror shift), altri meno tolleranza e meno mirror flop, è questione di fortuna. L'unica cosa è vedere se è possibile implementare un sistema di bloccaggio del primario ed usare un fuocheggiatore esterno. Ma la modifica non è di poco conto.

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